L’Enterprise Mobility Management come spinta alla produttività

AirWatch, recentemente acquisita da VMware, in un evento a Londra ha fatto il punto sulla propria soluzione di gestione della mobility, molto diffusa anche in Italia: non solo un necessario sistema di governo e sicurezza per proteggere i dati aziendali da perdite e furti, ma anche uno strumento in grado di sfruttare il Bring Your Own Device

Pubblicato il 06 Ott 2014

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Gestire la mobility è un’esigenza crescente nelle aziende di tutto il mondo: l’aumento di device mobili (laptop, smartphone e tablet), spesso di proprietà dei dipendenti, non genera soltanto un problema di sicurezza ma è anche un’opportunità da sfruttare. La sfida per i fornitori di soluzioni Enterprise Mobility Management è di offrire sì un sistema di governo e sicurezza per proteggere i dati aziendali da dispersioni, perdite e furti, ma anche dare alle aziende strumenti in grado di trarre vantaggio dalla mobility e dal Bring Your Own Device (portare i propri dispositivi in ufficio), permettendo la condivisione di idee e progetti e facilitando il workflow. Se ne è discusso nel corso della convention organizzata a Londra da AirWatch by VMware, uno dei leader dell’Enterprise Mobility Management, dal 29 settembre al 2 ottobre, che ha riunito circa 600 persone tra clienti, media, analisti ed esperti del settore. “Pensiamo innanzitutto a come aiutare le imprese a guidare l’innovazione mobile”, ha detto John Marshall, senior vice president e general manager di AirWatch by VMware, durante il discorso di apertura.

Semplificando la mobilità aziendale, si facilita l’attività degli utenti finali che avranno a disposizione una serie di strumenti sicuri da poter utilizzare in qualsiasi posto e in qualsiasi momento, a vantaggio della produttività. Con AirWatch Chat, ad esempio, si può mettere in sicurezza la messaggistica aziendale attraverso la crittografia end-to-end del messaggio e la prevenzione della perdita di dati perché “quando i dipendenti utilizzano applicazioni di messaggistica di tipo consumer – spiega Marshall – incorrono inavvertitamente nel rischio di esporre informazioni riservate, compromettendo la sicurezza aziendale”.

Mobile Device Management

Oltre alla chat e ai video (un’applicazione per la condivisione di video di eventi e motivazionali), AirWatch ha un portfolio di strumenti che si integrano con i sistemi aziendali e sono gestiti da un’unica consolle centrale per coprire tutti gli aspetti dell’Enterprise Mobility Management: dal Mobile Device Management (visibilità su tutta la flotta mobile aziendale) al Mobile Content Management (Secure Content Locker che protegge allegati email, documenti e file riservati), dal Mobile Email Management (containerizzazione della posta elettronica) al Mobile Application Management (gestione di tutte le applicazioni aziendali), dal workspace che separa le attività aziendali da quelle personali su tutti i device al browser per una navigazione protetta.

Dal 2003 ad oggi, AirWatch ha assistito a un aumento vertiginoso della domanda da parte delle aziende di qualsiasi tipologia, soprattutto da quando, nel 2006, sono stati introdotti smartphone e tablet. Oggi è presente in 150 nazioni con circa 15 mila clienti e ha 1.900 dipendenti sparsi in 11 uffici internazionali che fanno capo alla sede centrale di Atlanta (US).

Tra i clienti ci sono grandi gruppi internazionali (Unilever, Shell, Mclaren, UEFA, Assicurazioni Generali, CNH – Crysler) così come piccole e medie imprese, appartenenti a tutti i settori merceologici, come banche e assicurazioni (BNL, Metrobank, Banca Popolare di Sondrio, Credito Emiliano), edilizia (Rothooblaas), chimica e farmaceutica (Zambon), energia (Edison), compagnie aeree (Lufthansa, British Airways, Easy Jet, Alitalia), enti pubblici (European Parliament), formazione (Essence Accademy, Italian Army Language School), tanto per citarne alcuni. Uno dei settori forti per AirWatch è quello della moda, avendo tra i suoi clienti i maggiori brand (Louis Vuitton, Rolex, Pucci, Gucci, Etro, Benetton, Miroglio, Bulgari, Fendi, Michael Kors, Guess).

“Il settore manifatturiero in Italia è tra i più recettivi in Europa al trend crescente di Enterprise Mobility Management – spiega Marenza Altieri Douglas, Enterprise Executive Italy di AirWatch – ed è  orientato a soluzioni in grado di garantire un accesso sicuro, flessibile e continuativo ai dati transitanti sui dispositivi mobili. Questo perché è quello che esporta maggiormente ed è più interessato alla modernizzazione”. Gestire il parco di device mobili oggi non è soltanto un’esigenza di grandi gruppi industriali, ma anche di piccole e medie imprese. “La scalabilità – spiega l’Enterprise Executive Italy di Airwatch – ci consente di soddisfare tutti, anche gli studi medici e di avvocati di 12 persone, che hanno esigenza di condividere documenti riservati in mobilità”.

Le aziende italiane, nella gestione dell’Enterprise Mobility, cercano soprattutto una grande flessibilità. “Nonostante i problemi legati al sistema Paese, la mancanza di fondi, e i vincoli culturali e di privacy, l’Italia è la nazione con più entusiasmo verso le nuove tecnologie. Tuttavia le aziende hanno bisogno di un sistema di controllo sui dispositivi mobili che non sia chiuso – continua Marenza Altieri Douglass – ma  in grado di assecondare eventuali futuri cambiamenti. I ceo delle aziende non sanno cosa riserverà loro il futuro. Per questo motivo è necessaria una soluzione altamente flessibile. Inoltre, l’architettura multi-tenant consente anche personalizzare le soluzioni in base all’organigramma, alle linee di prodotto, alle business unit, alle figure professionali, alle dislocazioni geografiche”.

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