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L’innovazione va in metro a Milano – Intervista a Elio Catania

Elio Catania, ex numero uno di  Ibm Italia e oggi amministratore delegato di Atm, l’Azienda dei Trasporti pubblici meneghina, illustra i più recenti progetti ICT realizzati: il centro di controllo del traffico, il sistema di telesorveglianza e la copertura cellulare della rete metropolitana   

Pubblicato il 01 Gen 2009

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Per oltre trent’anni Elio Catania ha lavorato in
Ibm, operando in quattro continenti e ricoprendo, tra
l’altro, l’incarico di Amministratore delegato
italiano e di Presidente a livello europeo. Oggi è al vertice
di una delle più importanti aziende di trasporto pubblico
italiane, l’Atm di Milano, dove a maggio del 2007 è
stato chiamato a ricoprire il doppio incarico di Presidente e
Amministratore Delegato. In questa intervista Catania racconta
la sua vision sull’evoluzione del settore ICT e il ruolo
delle nuove tecnologie, in particolare quelle Mobile &
Wireless, all’interno di un’azienda di trasporti
quale Atm.

Prendendo spunto dalla sua precedente esperienza
all’interno di uno dei principali fornitori di tecnologie
informatiche, come pensa sia cambiato il ruolo dell’ICT
negli ultimi anni per le imprese? E all’interno di
un’azienda del settore dei trasporti come
Atm?

Le racconto un aneddoto simpatico e significativo, forse
noto ad alcuni. Parliamo di 10 anni fa, quando ero ancora in
Ibm. In una pizzeria di Napoli leggo sul menu di un calzone.
Sì la variante della pizza tanto cara ai napoletani. Un
calzone che si chiamava New Economy. Incuriosito chiedo al
cameriere cosa ci fosse e per tutta risposta il ragazzo mi
dice: “Dentro non c’è niente ma il nome piace e lo
chiedono tutti”. Ecco cosa è accaduto: siamo passati da
un’idea dirompente, a un modo essenziale di interpretare
l’uso delle tecnologie per la
gente e per le
imprese. Vede, nel suo sviluppo straordinario ed esponenziale
degli ultimi anni, è passato dall’essere il mondo
“vuoto” dei tecnici al mondo “ripieno”
delle soluzioni, della pervasività e della connettività
globale. Nessuno ne è escluso. L’ICT ha seguito più o
meno questo percorso: ora si è riempito di straordinarie
opportunità che garantiscono innovazione e mercato. È il
motore dello sviluppo economico e sociale. Anche un agricoltore
ha un cavo e un accesso alla rete e chiede servizi come le
previsioni del
tempo. Figuriamoci un’azienda
come l’Atm: una dimensione internazione di business che
deve dare servizi efficienti e a basso costo. L’ICT è il
nostro presente e il futuro della qualità.

Che ruolo svolge l’ICT come driver di
innovazione di business in Atm?

In Atm abbiamo pensato e creato una divisione quasi
virtuale. L’abbiamo chiamata Atm-Lab ed è un luogo non
luogo, un contenitore dove ogni settore si misura con
l’innovazione e l’ingegneria dei servizi. Atm-Lab
si occupa di Mobile business che
significa il
coinvolgimento dei Sistemi Informativi, della Direzione
commerciale e del Marketing. Il laboratorio apre le sue porte
alle richieste sino a tal punto che un’idea diventa poi
un progetto ed un prodotto. Il risultato è la sintesi tra la
capacità ingegneristica e le esigenze commerciali.

Atm è stata tra le prime aziende di trasporto
pubblico ad introdurre la tecnologia RFId, utilizzata per la
bigliettazione e in altri contesti applicativi. Quali
iniziative o sperimentazioni sono in corso in questo ambito?
Quale futuro intravedete?

Stiamo lavorando ad applicazioni dedicate al personale
che si occupa della manutenzione interna che permetteranno,
attraverso tecnologie Tag RFId e sfruttando le relative
connessioni ai moduli Sap, di gestire totalmente in automatico
la supply chain aziendale: dall’acquisizione
dell’ordine all’emissione delle fatture.

Qual è l’impatto delle soluzioni ICT,
soprattutto Mobile & Wireless a supporto della mobilità
del viaggiatore, in termini di incremento della frequenza e
qualità delle informazioni nel supporto
all’intermodalità dei passeggeri? E relativamente alla
certificazione del servizio erogato?

Durante il 2008 abbiamo adottato nuove tecnologie
nell’area Mobile Business. Il nuovo sistema in dotazione
ai controllori consente di effettuare una verifica delle
tessere elettroniche e degli abbonamenti Atm su dispositivi
tipo pocket pc, dotati perfino di stampante wireless. Per
l’assistenza e l’informazione alla clientela stiamo
mettendo a punto palmari con applicazioni specifiche. Il nostro
personale di front-line sarà a breve in grado di rispondere in
real time calcolando il miglior percorso per lo spostamento
richiesto unitamente alla tipologia di biglietto necessario.
Per la sosta, sono in corso di ‘testing’
applicazioni realizzate ad hoc in grado di consentire ai nostri
ausiliari non solo di emettere verbali elettronici, ma anche di
segnalare immediatamente eventuali disservizi e criticità sul
territorio.

In alcune stazioni della metropolitana milanese
si può ora usare il cellulare, come del resto avviene in altre
città come Londra da diversi anni. Qual è il piano di
sviluppo? Quale la soluzione tecnologica
adottata?

Il progetto è partito a novembre dello scorso anno con
le prime due stazioni. Ad oggi sono 24 le stazioni già coperte
dal segnale, 15 sulla linea 1 e 8 sulla 2. Il programma andrà
avanti fino a completare la rete nel 2010.
L’infrastruttura impiega la tecnica RF over fiber, che
permette di distribuire in maniera capillare il segnale verso i
circa 250 punti di ripetizione anche nelle gallerie e nelle
zone di transito. Ora a Milano in metropolitana si può
parlare, inviare messaggi e scambiare dati alla velocità UMTS,
grazie alla collaborazione con Tim, Vodafone, 3 Italia e il
partner tecnologico CommsCon.

Per la gestione del trasporto di superficie a
giugno è stata inaugurata la nuova sala operativa. Il layout
è ispirato a Dubai, quale tecnologia
custodisce?

È uno dei fiori all’occhiello di Milano, vera
innovazione. Con l’introduzione dell’Avm –
Automatic vehicle monitoring – controlla 1500 veicoli e 24 mila
corse al giorno. In più, ciascun conducente è sempre
collegato grazie all’introduzione del sistema di
radiocomunicazione Tetra. La Sala Operativa Atm ha anche un
primato europeo, insidiato ma non raggiunto da Parigi, Lisbona,
Madrid, Oslo, Berlino e Mosca: in tempo reale il sistema
controlla le criticità e invia automaticamente messaggi alle 5
mila tra paline e pensiline dotate di display. I primi effetti
sulla regolarità sono già visibili.

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