Tecnologie RFId per la tracciabilità di carne, vino, pesce e prodotti caseari: è quanto è in corso di sperimentazione all’interno di “RFId from Farm to Fork” (F2F), progetto europeo cofinanziato all’interno dell’ICT Policy Support Programme, che in Italia coinvolge Treviso Tecnologia, Santer Reply e l’Università del Salento.
Obiettivo di F2F è incentivare l’utilizzo di tecnologie RFId nelle piccole e medie imprese del settore agroalimentare a supporto della tracciabilità di filiera, dal produttore (farm) al consumatore (fork).
In Italia il progetto si compone di tre iniziative. La prima riguarda la vongola verace del Polesine e la Cozza di Scardovari e prevede l’apposizione di tag EPC sui contenitori con cui vengono trasportati i molluschi e la registrazione di ogni evento su database EPCIS tramite la loro lettura via palmare o varco RFId.
Il primo passaggio riguarda il trasferimento dei molluschi raccolti all’impianto dove subiscono un rigoroso trattamento di depurazione: tramite la lettura di tag posizionati sulle vasche di contenimento, vengono registrate una serie di informazioni riguardanti l’allevamento e il trasferimento verso l’impianto, dove ne viene registrato l’ingresso. Il pilota prevede inoltre l’apposizione di sensori per monitorare la temperatura dell’acqua delle vasche durante il trasporto, così da garantire la qualità del prodotto venduto.
Il passaggio successivo prevede il confezionamento dei prodotti, che vengono poi stoccati e trasportati fino al punto vendita. Anche in questo caso ogni passaggio di stato e di luogo viene registrato tramite sistema RFId. Il consumatore potrà quindi, tramite tag RFId o QR Code posto sulla confezione del prodotto acquistato, accedere ad informazioni nutrizionali, la tempistica dei diversi step di lavorazione effettuati e la mappa del percorso seguito durante il trasporto.
Un secondo pilota ha luogo in Basilicata, presso le vigne Mastrodomenico, dove, con la collaborazione dell’Università del Salento, un sistema analogo permette ad agronomi ed enologi di conoscere in tempo reale, grazie all’implementazione di una Wireless Sensor Network, la situazione pedoclimatica dei vigneti e gestirne i trattamenti. Il sistema traccia poi, tramite l’utilizzo di tag RFId, le attività di imbottigliamento, stoccaggio e spedizione ai distributori.
La terza iniziativa riguarda invece l’integrazione di un precedente progetto pilota in ambito caseario (progetto Bovlac, volto alla definizione di un sistema di tracciabilità e certificazione sull’origine del latte e le sue lavorazioni) nel progetto F2F, allargandone lo scope a tutta la filiera.