L’Italia come motore delle potenzialità legate alla connettività 5G: il nostro Paese spinge l’acceleratore sulla corsa alla Digital Innovation con la promozione e la diffusione degli studi relativi a tecnologie e standard di quinta generazione in grado di offrire prestazioni più potenti delle attuali.
A Genova, presso Palazzo Tursi, si è svolto in questi giorni il convegno “Banda Ultra Larga. Il Modello Digitale Italiano: Innovazione & Internazionalizzazione” promosso da IsiameD, che ha visto la partecipazione di Gian Guido Folloni, Presidente di IsiameD; Giancarlo Vinacci, Assessore Programmazione dello sviluppo economico del Comune di Genova; Antonio Follari, Business Development Director – Enterprise & Government BU presso ZTE Corporation; Guido Garrone, Direttore network e operations cluster di Open Fiber; Paola Girdinio, Presidente osservatorio nazionale sulla cybersecurity delle reti elettriche Università di Genova; Dino Scanavino, Presidente CIA Agricoltori Italiani; Francesco Bechi, Presidente Identità Turistica; Tullio Dodero, Segretario generale OPEC Financial; Mario Benotti, Presidente OPTEL; Vincenzo Sassi, Amministratore delegato consorzio CIIST.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i vantaggi dell’utilizzo della banda ultra-larga e di un modello digitale italiano indipendente per la Digital Economy delle città italiane, regolato sulla base delle esigenze specifiche di ciascun territorio. Le tematiche relative alle tecnologie e agli investimenti italiani e alla formazione giovanile hanno trainato anche l’evento di presentazione di ZTE Italia: player del settore delle telecomunicazioni focalizzata sul tema chiave del 5G. La banda ultra-larga, secondo Hu Kun, CEO di ZTE Italia e Presidente di ZTE Western Europe, è in grado di ridisegnare l’avvenire. ZTE, oltre ad aver collaborato con Wind Tre e Open Fiber, ha avviato una partnership con alcune università italiane, come Tor Vergata e l’Aquila, dando vita a un “Joint Training Center” a Villa Mondragone e a un Centro di ricerca sul 5G per la formazione dei futuri ingegneri delle telecomunicazioni. Secondo Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, si tratta di un ulteriore passo verso l’Accademia 5.0, mentre Paola Inverardi, Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila, sottolinea come l’Italia sia la prima nazione d’Europa a sperimentare la tecnologia 5G. Grazie a questa collaborazione, i poli delle Università italiane entrano a far parte di Zte University: il circuito destinato a fornire servizi di alta formazione per i clienti, per i dipendenti e per le società partner, che vanta, attualmente, una rete di quasi 500mila persone e oltre 400 aziende nel mondo.