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La crisi non risparmia le vendite di telefoni cellulari

E’ tempo di bilanci nel settore dei telefoni cellulari. Gartner ha pubblicato la sua consueta analisi sui dati di vendita per l’anno 2008 e le…

Pubblicato il 25 Mag 2009

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E’ tempo di bilanci nel settore dei telefoni
cellulari. Gartner ha pubblicato la sua consueta analisi sui
dati di vendita per l’anno 2008 e le previsoni per il
2009. Il mercato ha attraversato un anno difficile con la
vendita di oltre 1,22 miliardi di telefoni, registrando una
crescita del 6% rispetto al 2007.

Da un’analisi dettagliata del quarto trimestre
2008, si delinea un quadro non rassicurante: sono state vendute
314,7 milioni di unità con un calo del 4,6% rispetto allo
stesso periodo del 2007 e ogni produttore di device ha
registrato un calo nelle vendite. Anche i punti
ven
dita, visto il calo di fiducia dei consumatori,
hanno ridotto fortemente il numero di ordini: nel canale,
infatti, sono state immesse 297,3 milioni di unità a fronte di
vendite al consumatore finale superiori, il divario tra sell-in
e sell-out registrato più rilevante dal 2001. Gartner prevede,
inoltre, che tale strategia di riduzione dei magazzini
continuerà per tutto il primo semestre 2009, verrà invertita
nel secondo semestre 2009 per poi tornare a livelli normali nel
2010 quando la domanda si stabilizzerà.

Andando ad analizzare lo scenario competitivo
dei
produttori di terminali, Nokia detiene
saldamente la leadership del mercato 2008 con una quota del
38,6% anche se nel 4° trimestre ha diminuito notevolmente
il proprio posizionamento rispetto allo stesso periodo del 2007
a causa del ritardo nel lancio di nuovi prodotti (es.
touchscreen nel settore smartphone). Samsung rafforza la
propria seconda posizione con una quota del 16,3% del mercato
grazie anche ad un convincente finale dell’anno e ad un
portafoglio molto competitivo. Nonostante le cattive
performance del 4° trimestre (6,9% del mercato
rispetto
ad un 11,9% del 4Q07) che la
posizionavano al quinto posto nelle vendite mondiali, Motorola
resiste al terzo posto nel mercato 2008 con una quota
dell’8,7%, in netto calo rispetto al 2007: la mancanza di
prodotti 3G, touchscreen e dotati di funzionalità appealing
(es. GPS) continuano ad influire negativamente sul suo futuro.
LG si posiziona al quarto posto, staccata di 0,3 punti
percentuali da Motorola, accrescendo la propria forza di
mercato grazie all’andamento nel mercato Usa e indiano.
Sony Ericsson chiude la classifica con una quota del
7,6%.
Anche Informa Telecoms & Media individua
nel settore del Money transfer interessanti opportunità: nel
2013 saranno 424 milioni gli utenti che invieranno denaro
all’interno dei propri confini nazionali per un totale di
157 miliardi di dollari mentre saranno solo 73 milioni coloro
che faranno trasferimenti di denaro all’estero per un
totale di 48 miliardi di dollari.

La società di ricerca inglese identifica altre due aree
di interesse nell’ambito dei pagamenti mobili: il local
mobile payment basato su tecnologia NFC e il Mobile Banking. La
prima, nel 2013 potrà contare su una tecnologia NFC
maggiormente diffusa a livello di device – si stima che circa
l’11% dei terminali
venduti saranno dotati
di questa tecnologia – che abiliterà il pagamento di
beni e servizi per 178 milioni di utenti mobile.

La seconda assisterà ad una crescita vorticosa del
numero di utenti passando da 67 milioni nel 2008 (stima
abbondantemente superiore
a quella di Berg
Insight) a 977 milioni nel 2013. L’intero comparto dei
pagamenti mobili – Remote Mobile Payment, Local

Mobile Payment, Mobile Banking e Mobile Money Transfer
– genererà 300 miliardi di transazioni pari ad oltre 860
miliardi di dollari
nel 2013. La crescita attesa
è notevole: nel 2008, il valore del comparto è stato di 71
miliardi di dollari, di cui un terzo spesi dagli utenti
nell’acquisto di Mobile Content, dato destinato a
cambiare nel 2013 quando tale settore peserà solo per il
5%.

Al di là dei numeri, l’utilizzo del telefono
cellulare come strumento di attivazione di pagamenti o di
pagamento stesso racchiude al momento molteplici speranze come
la generazione di nuove fonti di revenue per le Telco e la
riduzione di quello che potrebbe essere definito
“Financial digital divide” in alcune aree del
pianeta. Nei prossimi anni capiremo se la tecnologia mobile
saprà vincere l’ennesima sfida.

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