Che relazione c’è tra l’IoT e il cappuccino che beviamo al mattino al bar? O che magari bevono altre persone come noi dall’altra parte del mondo?
La risposta arriva da uno dei produttori più famosi a livello mondiale nella ideazione, progettazione e produzione di macchine per il caffè, ovvero da Cimbali e da Microsoft ed è racchiusa in una sola parola: qualità. Qualità in tutte le sue declinazioni come qualità del prodotto, qualità del servizio e qualità da garantire nel tempo.
Lo spirito con cui una azienda fortemente orientata all’innovazione come il Gruppo Cimbali ha affrontato il tema dell’Internet of Things assieme a Microsoft è nel puro spirito Industry 4.0, ovvero nella capacità di portare il digitale e la conoscenza in tutti i prodotti e in tutte le forme in cui si sviluppano i servizi.
Ma andiamo con ordine e sottolineiamo subito l’importanza del tema Made in Italy che è anche un marchio di qualità e che caratterizza sia il Gruppo Cimbali sia l’approccio stesso alla qualità del prodotto finito e servito, ovvero il caffè in tutte le sue declinazioni.
Microsoft Caffe
Un importante valore aggiunto che è anche un vantaggio competitivo è rappresentato dal tema della garanzia di poter assicurare lo stesso livello di qualità nel corso del tempo, in ogni condizione, in ogni luogo, anche a fronte di diversi carichi di lavoro o di diverse problematiche di lavoro. Da questo nasce il progetto della “macchina del caffè connessa”. Lo scenario in cui si colloca questo progetto è quello di un mondo nel quale l’intelligenza negli oggetti si diffonde a macchia d’olio con la prospettiva di arrivare a 20 miliardi di oggetti intelligenti nel 2020 con una crescita esponenziale di dati e informazioni che provengono dal territorio, dall’industria, dalle case, dall’agricoltura, che aprono nuove prospettive di conoscenza nei confronti degli ambienti, dei processi produttivi, delle filiere. Questa opportunità si concretizza anche grazie alle soluzioni di geolocalizzazione associate agli oggetti intelligenti. In questo modo l’intelligenza diffusa può parlare per raccontare l’ambiente che la circonda, per permettere una lettura reale e vissuta di ciò che accade ogni momento, ad esempio nel mondo della produzione o dei servizi.
Il profilo del Gruppo Cimbali
Per meglio comprendere la logica che ha portato al progetto della macchina del caffè connessa è necessario assumere il punto di vista del Gruppo Cimbali. La società è leader a livello mondiale nella produzione di macchine per il caffè e vanta una quota di mercato pari al 25%. Dal punto di vista della produzione la società conta su quattro stabilimenti produttivi con 600 dipendenti, di cui il 35% opera all’estero. Anche l’esportazione gioca un ruolo importantissimo per il Gruppo Cimbali che vende l’80% della produzione in oltre 100 paesi. Il contesto è dunque costituito da macchine Cimbali presenti in tutto il mondo e l’obiettivo è quello di garantire ovunque il livello di qualità associato ai marchi Cimbali. Il Gruppo infatti progetta, produce e distribuisce macchine professionali per caffè e attrezzature dedicate alla caffetteria con una serie di marchi ben noti come LaCimbali, Faema, Casadio ed Hemerson. Accanto ai prodotti collegati a questi brand la società offre una serie di soluzioni per il bar e la ristorazione professionale, che puntano a portare nei punti vendita di tutto il mondo la qualità del prodotto finale unitamente ad affidabilità, design e prestazioni.
Davanti a questo scenario si colloca l’attenzione per l’innovazione e per la telemetria in particolare, tanto che già nel 2014 la società in partnership con Abo Data ha dato vita a un un vero e proprio progetto di Internet of Things che attiva un collegamento diretto tra le macchine del caffè e Internet in modo da raccogliere dati e informazioni sulle macchine stesse e sul loro funzionamento a livello mondiale del parco macchine.
La base tecnologica in termini di intelligenza collocata sulle macchine è rappresentata dalla componentistica elettronica ST che permette a ciascuna macchina di comunicare in modo spontaneo senza infrastrutture locali. La piattaforma PLAT.ONE di Abo Data a sua volta, che risiede su Cloud Computing di Microsoft, Azure, permette di raccogliere i dati dalle macchine presenti in tutto il mondo e permette di rappresentarli all’interno di cruscotti strategici che offrono ai clienti una serie di preziose informazioni utili sotto diversi punti di vista. Si tratta infatti di informazioni che guidano i processi legati alla manutenzione e permettono di sviluppare logiche di predictive maintenance, ma sono dati altrettanto preziosi dal punto di vista delle logiche marketing e commerciali che permettono di disporre di una rappresentazione molto raffinata del mercato, ad esempio sul consumo di determinati prodotti in determinate aree geografiche o in determinati orari.
L’IoT ha dato a Cimbali un vantaggio competitivo e ha permesso di offrire ai clienti del Gruppo nuovi strumenti per la produzione e per la conoscenza dei clienti che li possono accompagnare nel percorso di crescita anche grazie a un miglior servizio di assistenza e manutenzione.
Lo sviluppo verso l’Industry 4.0 rappresenta una opportunità per le imprese del settore manifatturiero in Italia a prescindere dalle dimensione e rappresenta nello stesso tempo anche una opportunità per quanto riguarda le imprese fornitrici di soluzioni digitali. Microsoft ha affrontato questo scenario con una strategia orientata alla collaborazione con partner, sviluppatori e ISV per creare un valore aggiunto che sia specifico per ogni singola realtà e che permetta, soprattutto al mondo della piccole e medie imprese, di attivare una migrazione verso l’IoT con la logica dei piccoli passi legati alla concretezza del business e dei risultati.