All’interno della Pubblica amministrazione c’è ancora molto spazio per il miglioramento della sensibilità ambientale dei dipendenti pubblici. Basti pensare che se in tutti gli uffici pubblici si evitasse la plastica monouso si ridurrebbero 410 milioni di bottigliette di plastica e taglierebbero le emissioni di oltre 27 mila tonnellate di CO2 l’anno. Lo mette in luce la seconda edizione dell’indagine “Green PA: pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, realizzata da FPA, società del Gruppo Digital360, che tra il 2017 e il 2019 ha indagato le scelte di consumo di 1200 dipendenti pubblici.
Il settore pubblico, infatti, può svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione delle buone pratiche ambientali e indubbiamente la PA sta facendo passi avanti, anche per effetto dell’introduzione nel nuovo codice degli appalti dell’approccio del Green Public Procurement (GPP) e dell’obbligatorietà dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) nelle procedure di acquisto. Oggi il 34,6% dei dipendenti dichiara che nella propria PA è stata avviata una politica acquisti attenta all’ambiente e alla sostenibilità (+5,2 punti), anche se solo nel 23% dei casi è formalizzata. Inoltre, è riscontrabile una certa tendenza alla riduzione della spesa pubblica per carta, cancelleria e stampati, scesa dai 96 milioni del 2017 a 87 milioni nel 2018 spesi da Ministeri e Presidenza del Consiglio, Comuni, Città Metropolitane, Regioni e Province. Sono poi già oltre 300 le università, scuole, ministeri, regioni e soprattutto Comuni che hanno aderito alla “Plastic Free Challenge”, una campagna lanciata a giugno 2018 dal Ministro dell’Ambiente per liberare gli uffici dalla plastica, promuovendo attività di sensibilizzazione e informazione.
Maggiore attenzione è dedicata anche alla iqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico: le risorse dei Programmi Prepac e il Conto Termico ammontano a 234 milioni di euro, a cui vanno sommati gli oltre 400 milioni del Pon Metro. Investimenti che hanno permesso di rispettare l’obbligo di riqualificazione del 3% annuo della superficie degli immobili della PA centrale. Eppure la PA italiana non raggiunge ancora la sufficienza nella sostenibilità ambientale: secondo gli stessi dipendenti pubblici il voto medio alle strategie e politiche di sostenibilità della propria amministrazione è “5 meno” (in una scala da 1 a 10) e oltre il 50% le ritiene inadeguate.
“I risultati dell’analisi evidenziano, rispetto alla rilevazione di due anni fa, una PA’ più “green”, i cui passi avanti sono scanditi dagli obblighi assunti in Europa e negli accordi internazionali, ma spinti anche da una maggiore consapevolezza delle persone – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -. Si denota infatti un miglioramento nei comportamenti sostenibili dei dipendenti pubblici nell’utilizzo di apparecchiature elettriche, dell’illuminazione, dell’acqua, dei rifiuti plastici, della climatizzazione degli ambienti, della quantità di carta e inchiostro utilizzata, come nelle scelte relative alla mobilità. Nonostante questo, si fatica ancora a vedere gli impatti di queste azioni e la PA ottiene mediamente ‘5 meno’ nella pagella di sostenibilità”. Dei temi della sostenibilità ambientale nella Pubblica amministrazione si parlerà diffusamente in occasione di FORUM PA 2019, la trentesima edizione della manifestazione dedicata all’innovazione della Pubblica Amministrazione, in programma dal 14 al 16 maggio a Roma.