Ricerche

La spinta dell’Internet of Things nello sviluppo delle Smart City

Il ruolo dell’IoT nello sviluppo di progetti e servizi per le Smart City nel rapporto Smart City Index di EY che ha analizzato 117 città capoluogo italiane, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture intelligenti e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. Un mercato, quello delle città intelligenti che arriva a 3,7 miliardi di euro.

Pubblicato il 10 Dic 2018

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Lo sviluppo delle tecnologie Internet of Things per le Smart City ha generato un mercato pari a 3,7 miliardi di euro. È uno degli elementi che emerge dalla quarta edizione dello Smart City Index, il rapporto di EY che analizza le 117 città capoluogo italiane, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture intelligenti e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. Nel rapporto 2018, che si avvale di oltre 480 diversi indicatori, l’analisi è stata effettuata in base a quattro livelli: infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobili e web.

Da questi indicatori è risultato che, anche quest’anno, il podio resta saldamente nelle mani delle grandi città del Nord Italia. Al primo posto è Milano (leggi a questo proposito il servizio Milano sempre più Smart City): grazie soprattutto alle sue infrastrutture di trasporto pubblico e alle sue piattaforme digitali, accelera e soppianta Bologna, in testa alla classifica 2016. Torino, che spicca per la diffusione della banda larga fissa e mobile e per il trasporto pubblico, si colloca al secondo posto della classifica, anche grazie alle ottime performance nei servizi e-government al cittadino e nella “nuova economia” (luoghi per l’innovazione, co-working, startup, economia digitale), guadagnando una posizione rispetto al rapporto 2016. Bologna, che perde il primato e scende in terza posizione, resta comunque la città che meglio ha saputo definire una strategia e una vision strutturate.

Per ulteriori dettagli sul rapporto leggi il servizio realizzato da EconomyUP

Dalla città alla Polis 4.0

Un tempo esisteva la polis, la città-simbolo greca, oggi è il momento della polis 4.0: la smart city è una polis 4.0 che gestisce intelligentemente le risorse, mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, sviluppando nuovi modelli per la mobilità urbana ed è attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini. Così le città si riempiono di sensori che generano una grande quantità di dati che potrebbero sia alimentare servizi più evoluti ed in tempo reale, sia permettere alle amministrazioni di gestire le città in modo sempre più efficiente.

Per promuovere la smartcitizenship è necessario fornire al cittadino:

  • L’accesso: gli strumenti indispensabili sono la rete (BUL, 5G, Wi-Fi), l’identità digitale, l’interoperabilità dei dati e le piattaforme di integrazione delle informazioni;
  • Le informazioni e i dati: i dati prodotti dai sensori devono essere resi disponibili ai cittadini, attraverso servizi che permettano di vivere la città in real time e prendere decisioni consapevoli;
  • Il sapere: i cittadini devono saper usare gli strumenti d’accesso e «leggere» i dati e le informazioni per correlarli ai comportamenti personali e collettivi. Il ruolo del sistema educativo locale (la scuola, l’università, le aziende, le famiglie stesse) diventa fondamentale per insegnare la nuova smartcitizenship.

Il ruolo centrale dell’IoT

Dal grafico sottostante è possibile avere una visione complessiva delle aree in cui l’Internet of Things viene applicato alle smart city.

  • Le applicazioni e i servizi riguardano la mobilità, la scuola, il turismo, il government e la sanità.
  • Per impostare e avviare le service delivery platform sono necessari i big data, gli open data, la geolocalizzazione dei dati, l’identità digitale e le piattaforme dei pagamenti: tutto questo, ovviamente, in un’ottica di interoperabilità e multicanalità.
  • Altro elemento essenziale della smart city è la sensoristica (per esempio per semafori intelligenti, videocamere di sorveglianza ecc. ecc.).
  • Alla base di tutto ci sono le infrastrutture: le reti wireless o in fibra per il broadband, le reti di trasporto, quelle per l’energia e quelle per l’ambiente (rifiuti, rete idrica ecc. ecc.).

L’importanza del 5G per le smart city

Il 5G è la nuova generazione di connettività mobile che sarà lanciata commercialmente a partire dal 2020. Secondo il libro bianco del Next Generation Mobile Network 5G, approvato da 20 dei più importati Operatori di Telecomunicazione Internazionale, le connessioni 5G saranno in grado di: soddisfare le nuove richieste di connettività, massimizzare l‘esperienza utente, garantire elevate prestazioni, fornire servizi avanzati e supportare i diversi modelli di business degli stakeholder.

Il valore del mercato IoT per le smart city

Attualmente il mercato IoT in Italia vale circa 3,7 miliardi di euro. Questo mercato darà lavoro a 2,5 milioni di cittadini nei prossimi 5 anni, di cui il 40% nelle città. Di questi oltre 350.000 saranno ad elevata specializzazione, legati ai diversi comparti della Smart City. Anche la nascita di nuove imprese trova nelle principali città l’ambiente più fertile per il loro sviluppo: circa 6.000 startup e 400 tra incubatori e co-working sono collocati in ambienti urbani di medie e grandi dimensioni. Le Smart City sono infatti più attrattive e più competitive della media delle città italiane e rappresentano un volano significativo dell’economia del Paese. Ma occorre conoscerne a fondo le tecnologie. In particolare, ci sarà bisogno di esperti di infrastrutture di rete, sensoristica, piattaforme dati, applicazioni mobili e web. “Per i servizi delle Smart City serviranno nuove competenze digitali e c’è il rischio che vengano a mancare” avverte Donato Iacovone, Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’area Mediterranea. I dati lo confermano: un quinto delle figure professionali richieste sarà difficile da reperire.

Immagine fornita da Shutterstock

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