La telemedicina a “stelle e strisce” con un cuore italiano

Vidiemme Consulting ha avviato di recente un progetto pilota negli Stati Uniti sfruttando le tecnologie di “connected living” con IoT e wearable sviluppate attraverso i VDM Labs di San Francisco

Pubblicato il 13 Ott 2016

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VDM Labs

Migliorare la terapia domiciliare dei pazienti con scompensi cardiaci facendo risparmiare i soldi dei contribuenti. È una strategia “win-win” quella resa possibile dall’applicazione delle tecnologie IoT e dall’analisi in tempo reale dei dati provenienti da dispositivi medici indossabili. Dispositivi in grado di tracciare un quadro preciso e sempre aggiornato dello stato di salute del paziente. Dati che vengono rielaborati in real time e, se è il caso, si trasformano in veri e propri campanelli d’allarme per il medico curante e i famigliari. Dei benefici dell’eHealth ne sa qualcosa la milanese Vidiemme Consulting, che ha avviato di recente un pilota sfruttando le tecnologie di “connected living” sviluppate dal suo braccio tecnologico, la sussidiaria americana VDM Labs.

La società di consulenza ha sviluppato un progetto di telemedicina e controllo a distanza dei parametri vitali dei pazienti affetti da problemi cardiaci, su indicazioni di una grossa compagnia assicurativa a stelle e strisce. L’idea è di riuscire a supportare al meglio i pazienti cardiopatici nella terapia domiciliare, aiutando nel contempo specialisti e famigliari a monitorare l’aderenza alle prescrizioni mediche, prevenendo complicazioni e patologie. Un kit di dispositivi wearable, che comprende un cardiofrequenzimetro, un contapassi e un elettrocardiogramma (ECG) portatile, monitora costantemente i parametri vitali del paziente. I dati vengono raccolti da uno smartphone e periodicamente inviati a un sistema centralizzato, dove sono rielaborati sulla base di un algoritmo predittivo che li correla e identifica eventuali criticità. Sulla base di questa elaborazione, viene stilato un rapporto quotidiano sui progressi del paziente, che lui stesso potrà consultare accedendo identificandosi attraverso username e password a un portale web.
Nel caso di anomalie, però, il sistema predispone in automatico l’emissione di un allarme alla persona più vicina al malato (caregiver), che verrà avvertita prontamente con un messaggio sul proprio smartphone. Il paziente, poi, riceve dal sistema una serie di notifiche che gli rammentano di compiere le azioni giudicate rilevanti ai fini terapeutici, come assumere un certo farmaco oppure eseguire degli esercizi fisici. I dati raccolti ed elaborati saranno ovviamente a disposizione del medico curante, per poter valutare al meglio come proseguire il percorso terapeutico.

Vantaggi per i singoli e per la collettività

Una verifica puntuale della risposta del paziente al piano terapeutico permette al medico di personalizzare la cura, intervenendo in modo puntuale e riducendo il numero di visite di “follow up”, a tutto vantaggio della collettività. Inoltre, un monitoraggio costante riduce il fenomeno dei ricoveri frequenti legati all’insorgenza di situazioni critiche che, se identificate tempestivamente, potranno essere ricondotte entro i limiti della norma senza dover costringere il paziente a correre al Pronto Soccorso. Tutto questo, oltre a migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro famigliari, permette di ridurre le spese della sanità pubblica e delle aziende assicurative.
I dati biometrici raccolti tramite Internet of Things, infine, vengono utilizzati per migliorare gli algoritmi predittivi, contribuendo a supportare in modo concreto la ricerca medica a vantaggio non solo dei pazienti attuali ma anche dei futuri malati.

Le applicazioni dell’Internet degli oggetti al mondo delle assicurazioni “personal” (ramo vita, infortuni…) sono già una realtà in molte economie occidentali, Stati Uniti in testa, e in un futuro non molto remoto ci sarà spazio anche per vere e proprie “assicurazioni sartoriali”. Grazie ai dispositivi indossabili, infatti, sarà possibile monitorare le condizioni fisiche dei clienti per tarare i premi assicurativi in base al loro stile di vita più o meno sano, a quanto si muovono, a come mangiano, al fatto che prendano le medicine loro necessarie con precisione.

Un ruolo importante è poi svolto dallo sviluppo delle Interfacce Conversazionali che permettono di semplificare il rapporto con le applicazioni e in generale con i servizi. Vidiemme Consulting grazie a Bravey ha messo a disposizione una piattaforma che permette agli sviluppatori di realizzare prototipi e progetti in tempi veloci e a costi molto accessibili.

I numeri del fenomeno wearable

Secondo una proiezione dell’analista MarketsandMarkets, il mercato delle tecnologie wearable è destinato a raggiungere un giro d’affari di 31,27 miliardi di dollari nel 2020, con un tasso medio annuo composito (CAGR) del 18% nel quinquennio 2016/2020. Se si guarda al numero di dispositive indossabili venduti, IDC stima che nel 2020 si raggiungeranno le 213,6 milioni di unità (102 milioni quelle ipotizzate a fine 2016, in crescita del 29% sull’anno passato), con smart watch e fitness/smart/active band a trainare il mercato, che crescerà a un tasso medio annuo composito del 20,3% nel quinquennio esaminato. Uno dei principali driver per l’adozione dei wearable è proprio la salute, ragion per cui è plausibile indicare il settore assicurativo come una delle industrie che beneficeranno maggiormente della diffusione massiccia dei dispositivi indossabili.

Suggeriamo la lettura dei servizi dedicati a Vidiemme Consulting e VDM Labs sul sito Mobile4Innovation

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