È stato presentato alla recente Esposizione Internazionale del ciclo e motociclo (EICMA 2016) il nuovo sistema di telemetria senza fili Brain Dose. Il prodotto strizza l’occhio ai settori entertainment & fun e adrenaline, dove i patiti della “sella” vogliono continuamente tenere sotto controllo le proprie prestazioni per condividerle e, soprattutto, migliorarle. Il dispositivo permette di tenere traccia dei parametri relativi ai tempi di percorrenza di un certo percorso (un itinerario su strada o un giro in pista), ma anche di monitorare il battito cardiaco e altre metriche personali di chi è in sella al mezzo. Abbinato all’omonima app per smartphone (disponibile su Apple Store e Play Store), il dispositivo permetterà di rivedere le proprie performance e condividerle on e offline. «Il
sistema è pensato per operare in un’ottica di community – spiega il co-fondatore e CEO di Brain, Simone Grillo -, perché attraverso l’applicazione sarà possibile creare eventi di gruppo, condividendo itinerari, prestazioni e classifiche con gli amici. Grazie alla funzionalità di video overlay, poi, sarà possibile rivedere i filmati delle proprie gesta con i dati in sovraimpressione automaticamente sincronizzati».
La tecnologia, tutta italiana, alla base di Brain Dose permette di individuare prontamente anche eventuali situazioni di emergenza, grazie a un algoritmo che rileva se la moto è ferma a terra in posizione orizzontale per un certo periodo di tempo o se ci sono le accelerazioni tipiche di un incidente. In questi casi verrà inviato un segnale di allerta a un elenco pre-impostato di numeri preferiti (118, parenti o amici).
La genesi del progetto
Brain nasce due anni fa dall’idea di due startupper che si occupavano di wearable. L’idea imprenditoriale si è concretizzata grazie al contributo di Industrio (incubatore hardware trentino), che l’ha finanziata. L’incontro con Intel è avvenuto grazie alla Fondazione Marco Simoncelli, creata per tenere viva la memoria del noto campione riminese di motociclismo, morto in un tragico incidente sul circuito di Sepang (Malesia) nell’ottobre di cinque anni fa.
«Intel continua a investire nel mercato dei microprocessori – spiega Nicola Procaccio, Direttore Marketing di Intel Italia -, ma siamo anche degli innovatori a 360° nel mondo del computing, con soluzioni adatte all’uso all’interno di qualsiasi oggetto smart e connesso in rete. L’Internet degli oggetti è una delle aree di sviluppo più interessanti del nostro business e stiamo investendo parecchio sullo sviluppo di processori compatti e low-consuming per le applicazioni di personal IoT, incoraggiando e finanziando le startup del settore».
La scheda Edison è piccola come un francobollo, quindi super compatta, integra il supporto alla connettività Wi-Fi e Bluetooth e si caratterizza per i consumi energetici estremamente contenuti, cosa questa che la rende particolarmente adatta alle applicazioni IoT di fascia consumer. La durata della batteria di Brain Dose è, infatti, quadruplicata rispetto alla precedente versione del prodotto anche grazie alla tecnologia Intel. «L’IoT sta trasformando lo sport in ogni ambito – prosegue Procaccio -. Grazie alla tecnologia del processore Intel Edison, l’IoT diventa non solo un approccio tecnologicamente applicabile ma anche economicamente conveniente».
Attualmente, la versione precedente del prodotto (Brain1) è in fase di beta testing su un centinaio di utenti selezionati, in modo da uscire tra qualche mese con un Brain Dose “riveduto e corretto” sulla base delle loro indicazioni e suggerimenti. La soluzione sarà in vendita a partire da aprile 2017 al prezzo di 399 euro.
15 Novembre 2016
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