Le 4 regole per iniziare un progetto Internet of Things nell’Industria 4.0

Come si prepara una struttura data center o Cloud per avviare progetti IoT con particolare attenzione alle infrastrutture necessarie per il mondo delle imprese in ambito Industry 4.0. I consigli fondamentali per gestire al meglio i progetti

Pubblicato il 09 Feb 2017

Immagine fornita da Shutterstock

Quali sono le domande chiave per iniziare un progetto Internet of Things all’interno di una impresa e come deve comportarsi una impresa che sta intraprendendo un progetto Industry 4.0

L’IoT nelle imprese necessita di attivare delle architetture corretta e adeguate sia a livello di infrastruttura sia in termini di implementazione, di gestione e di supporto. In questo senso i grandi temi dello storage e dell’archiviazione sono determinanti per garantire la business continuity a livello di impresa. In particolare la continuità operativa dell’Internet of Things è parte integrante di una sicurezza nativa a livello di infrastruttura, di sistema, di connessione e di servizio.

I progettisti e gli architetti IT,  prima di intraprendere un’iniziativa IoT, soprattutto in ambito Industria 4.0, devono valutare attentamente le implicazioni di questa tecnologia e apportare le modifiche necessarie per accoglierla e implementarla con successo. La road map per attivare una architettura adeguata per l’IoT deve rispondere a 4 grandi temi chiave:

  1. La mia rete è adatta alla Internet of Things?
  2. Come gestire un’implementazione IoT?
  3. Quanto storage serve per i dati IoT e che ruolo svolge il Cloud
  4. Per quanto tempo è necessario conservare i dati IoT?

La mia rete è adatta alla Internet of Things?

Ogni dispositivo IoT produce dati che attraversano la rete e devono poi essere memorizzati ed elaborati: ogni sensore moltiplica questo traffico di informazioni. Per questi motivi, uno dei primi ostacoli per la distribuzione IoT è rappresentato dalle limitazioni di banda della rete che possono causare colli di bottiglia e un peggioramento delle prestazioni. Questo può essere un problema complesso; l’idoneità della rete dipende dal luogo in cui i dispositivi IoT sono fisicamente collocati, dalla capacità di larghezza della banda e dall’architettura della rete stessa. Per capire il modo in cui i dispositivi IoT impattano sulle performance della rete gli esperti consigliano di effettuare test, monitorare il traffico e misurare le prestazioni della rete. Per le reti IoT locali, occorre aggiornare i segmenti più lenti per velocizzare la larghezza di banda e distribuire più collegamenti per migliorarla o riformulare l’architettura di rete per ridurre i conflitti nel traffico IoT.

Come gestire un’implementazione IoT?

Idealmente, un’implementazione Internet of Things è gestibile da remoto, proprio come la maggior parte degli attuali dispositivi server, storage e di rete. La gestione di dispositivi IoT normalmente coinvolge un tool software reso disponibile dal fornitore, ma secondo gli esperti gli amministratori dovrebbero prendere in considerazione il modo in cui questo software si integra con gli strumenti di gestione attuali, come ad esempio System Center Operations Manager.

Quanto storage serve per i dati IoT e che ruolo svolge il Cloud

In primo luogo, gli esperti consigliano di valutare il luogo in cui è necessario memorizzare i dati. Tradizionalmente, i dati passano attraverso la rete e vengono poi memorizzati nel data center principale dove l’azienda può esercitare il massimo controllo e mantenere il livello di sicurezza ottimale. In alternativa, l’azienda potrebbe spostare i dati su un impianto in outsourcing che si trova più vicino ai dispositivi IoT, riducendo la latenza pur mantenendo un’infrastruttura centralizzata. Sempre più aziende stanno optando per memorizzare i dati grezzi IoT ai margini (edge), ponendo le risorse di calcolo e di storage il più vicino possibile al punto in cui vengono distribuiti i dispositivi dell’Internet degli oggetti, passando poi al data center  principale solo i dati lavorati o trasformati.

Un luogo di archiviazione più dinamico e flessibile per i dati IoT è rappresentato dal Cloud pubblico che elimina le spese di stoccaggio.  Risulta impossibile definire con precisione la quantità di capacità IoT, poiché questo elemento dipende dall’ammontare dei dati che si raccolgono e dalla frequenza con cui li si usa.

Per quanto tempo è necessario conservare i dati IoT?

In generale, secondo gli esperti, la conservazione dei dati per un’implementazione IoT dipende dai dati che vengono raccolti e da come vengono usati. Se un’azienda connette dati IoT da sensori presenti intorno a un aeroplano commerciale o a un impianto industriale, quei dati probabilmente affronteranno un lungo periodo di conservazione per permettere le relative attività di analisi e modellazione. Se invece si stanno utilizzando sensori IoT per misurare il traffico di acquirenti in un negozio durante le festività, i dati raccolti saranno utili sono per prendere decisioni a breve termine e potranno quindi essere eliminati più velocemente.

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