Le connected car dei prossimi 20 anni ad alto contenuto di IoT

Un contributo di Marco Planzi e Andrea Gaschi di P4I per capire come sarà la mobilità del futuro a partire dalla Open Innovation e dalle strategie delle digital company e delle imprese del mondo automotive

Pubblicato il 15 Set 2016

mobilità intelligente

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Quale auto guideremo nei prossimi 20 anni? O forse è già il caso di domandarsi se guideremo un auto o se saranno le auto a portarci dove abbiamo bisogno senza che sia necessario mettersi alla guida. Il fenomeno selfdriving car si intreccia con la realtà della guida assistita e delle connected car che sono già una realtà delle nostre strade e della nostra industria e si intrecciano con il fenomeno dell’Industria 4.0. Ma il futuro del mondo automotive è in grandissimo fermento e sta rapidamente cambiando, anche in termini di sviluppo di nuovi modelli di business che riflettono l’evoluzione della proposizione stessa dell’auto da un modello basato sul possesso del veicolo a un modello basato sul servizio che il veicolo è in grado di offrire.

Le opportunità per gli operatori sono tante e così pure per i clienti e per fornitori di tecnologie digitali. per meglio comprendere questo scenario e queste opportunità Internet4Things vi invita alla lettura di una analisi di Marco Planzi e Andrea Gaschi Associate Partner P4I ospitata dal sito EconomyUP.

Auto di 20 anni

L’automobile del futuro sarà connessa. Sarà in grado non solo di monitorare le sue condizioni di funzionamento in tempo reale, ma anche di comunicare con altri veicoli e con un numero sempre maggiore di infrastrutture stradali intelligenti. Le nostre auto saranno sempre meno delle scatole di metallo con un motore e quattro ruote e diventeranno sempre più un concentrato di tecnologie che le renderanno dei “data center mobili”, parte di un vero e proprio sistema di mobilità più ampio con limitato impatto sull’ambiente. Mano a mano che i veicoli divengono una fonte prolifica di dati, la loro efficienza e sicurezza dovrebbe migliorare offrendo agli stessi produttori di auto l’opportunità di trarne valore.

AUTOMOTIVE, UN CAMBIAMENTO RADICALE – Si tratta di un’opportunità che implica un cambiamento radicale nel modo di fare innovazione messo in atto fino a oggi dai produttori di auto. 

L’attuale modello di innovazione sarà sostenibile fino a quando i consumatori continueranno ad acquistare auto di proprietà il cui prezzo è direttamente proporzionale alla potenza e al numero di accessori ordinati per personalizzare il veicolo. 

bottone open innovation

►STARTUP E “AUTO TECH” – Tech company e venture capitalist stanno accelerando i propri investimenti con risultati talmente significativi da costringere i giornalisti a coniare il neologismo di “Auto Tech”.

Se cambiano i veicoli, ma soprattutto se cambiano le aspettative dei consumatori, allora devono cambiare anche i produttori di auto. Infatti, mentre per ora si continuano a produrre milioni di auto “tradizionali” in tutto il mondo, si susseguono le notizie legate all’avvio di partnership più o meno intense tra produttori di auto e startup. 

►L’OPEN INNOVATION NEL MONDO DELL’AUTO – I modelli di collaborazione adottati oggi dai produttori di auto di sono di tre tipi e hanno tutte le caratteristiche dell’Open Innovation: accordi strategici (anche con competitor attuali e potenziali) finalizzati all’innovazione di prodotto, acquisizioni di startup finalizzate a far proprie soluzioni tecnologiche e know-how, partecipazioni di minoranza in startup con obiettivi di sperimentazione di nuove tecnologie e modelli di business.

Per i produttori di auto, aprire il proprio modello di innovazione alla collaborazione con startup è l’inizio di un percorso che porta a cogliere tre importanti opportunità.

·       Spostamento dei ricavi dalla vendita di veicoli di proprietà verso la vendita di veicoli “condivisi” e soluzioni di mobilità costruite “su misura” 

·       Nuovi ricavi derivanti da una più profonda conoscenza del proprio cliente

·       Gestione differente del ciclo di vita del prodotto

Cogliere queste opportunità attraverso l’Open Innovation presuppone per i produttori di auto un vero e proprio cambiamento organizzativo e culturale. I processi interni devono essere disegnati per facilitare la collaborazione con l’esterno, prendendo atto che la principale fonte di innovazione non è più solo il dipartimento R&D dell’impresa, ma viene progressivamente affiancato dall’ecosistema di business in cui l’impresa opera. 

►L’IMPORTANZA DI UNA INNOVATION COMMUNITY – L’esperienza di advisor su questi ambiti mostra che, oltre a strutturare i processi aziendali nei fatti per favorire la collaborazione con l’esterno, è indispensabile effettuare un assessment organizzativo per individuare coloro che già lavorano per l’organizzazione e hanno attitudine rispetto all’innovazione e all’imprenditorialità.

La creazione di una Innovation Community costituita da persone interne all’impresa favorisce la creazione di una cultura diffusa orientata all’innovazione e costituisce insieme la premessa e una condizione necessaria perché il processo di Open Innovation si inneschi e abbia successo. 

Leggi l’analisi completa Quale auto guideremo nei prossimi 20 annicon tabelle e riferimenti sul sito EconomyUP

* Marco Planzi e Andrea Gaschi sono Associate Partner P4I

Immagine fornita da Shutterstock

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