Nei prossimi anni la connessione in mobilità sarà il tema
dominante nel mercato delle telecomunicazioni mondiali.
L’accesso alla rete diventa sempre più facile ed
immediato, grazie a tecnologie quali quella “touch
screen“, e assisteremo a una diffusione esponenziale di
smartphone e di tablet quali l’iPad. Questi trend,
confermati dagli studi di tutti i principali analisti, stanno
avendo un impatto importante anche sulle reti degli operatori.
Gartner prevede che la vendita degli smartphone crescerà del
33% nel 2010 e che raggiunga il 43% di tutti gli apparati
mobili nel 2013. Secondo Nokia Siemens Networks, uno dei
principali vendor del settore, entro il 2015, oltre l’85%
del traffico sulle reti mobili sarà costituito da dati; e il
49% di esso viaggerà su dispositivi palmari. Anche
l’ultimo studio di Informa dal titolo “Future
Mobile Handsets” conferma il trend degli smartphone, e
prevede che le vendite di telefoni multifunzionali passeranno
da 323 milioni di unità del 2009 agli oltre 873 milioni del
2014. Secondo IDC, inoltre, un tale incremento sarà
accompagnato da nuove dinamiche relative ai sistemi operativi
mobili. “Se nel 2009 i sistemi Google Android e Palm
webOS hanno fornito agli utenti il massimo delle funzionalità
possibili – afferma Kevin Restivo, Senior research Analyst,
Mobile Phone Tracker di IDC – nel 2010 i protagonisti saranno
Windows Mobile 7 e Symbian, due sistemi caratterizzati da
elevata intuitività e capacità di integrazione unitamente ad
una serie innovativa di applicazioni mobili in grado di
coinvolgere il consumatore in un’esperienza ulteriormente
personalizzata a garanzia di un alto livello di
usabilità”.
Sembra che il mercato vivrà anche una grande crescita in
termini di applicazioni in mobilità: in primis la posta
elettronica e la navigazione Web, ma anche i video, la musica e
i social network il cui ritmo di sviluppo ed implementazione è
vorticoso. «La capacità della rete è soltanto uno dei
problemi che ne derivano – afferma Alessandro Di Salvo, head of
Networks Sales per il Sud Europa di Nokia Siemens Netwoks -. La
mobilità, infatti, porta con sé una connettività
intermittente ed un continuo spostamento che, uniti
all’incredibile aumento di apparecchi
“smart”, richiedono alle reti mobili a banda larga
di essere molto più intelligenti nella gestione della crescita
del traffico». L’uso degli smartphone genera nella
rete due tipologie di traffico: una riguarda il flusso di dati
che veicola informazioni per l’utente (ad es. messaggi
mail); la seconda è relativa al “signaling”, il
continuo processo di scambi di messaggi di segnalazione tra lo
smart device e la rete, una funzionalità senza la quale la
rete non potrebbe essere attiva. Rispetto alla connettività di
un Pc, che è in media di lunga durata per la trasmissione di
dati e distribuita nel tempo, quella del mobile è rapida e
frequente. Il signaling consente all’apparecchio
collegato un’informazione senza sosta dei propri
spostamenti garantendo il funzionamento ordinario della
connessione. Le varie applicazioni (ad es. le previsioni di
tempo aggiornate, la web radio, l’orologio collegato ad
Internet) disponibili sugli smartphone devono per rendere al
meglio essere sempre connesse.
Proprio queste generano, in tal modo, uno scambio frequente di
informazioni con la rete: al signiling ordinario si somma – di
conseguenza – quello scatenato dalle applicazioni stesse. Visto
l’imminente incremento di connessione di palmari, si
tratta di un traffico che rischia fortemente di congestionare
la rete: la connessione cade, l’uso delle applicazioni
risulta irregolare e il lancio di un singolo applicativo
potrebbe rischiare di mandare in crash il sistema. In
particolare, un simile impatto promette un preoccupante consumo
della batteria dell’apparecchio “smart” che
si scarica a grande velocità soprattutto a causa di una simile
inefficienza delle infrastrutture. Secondo l’esperto di
Nokia Siemens Networks, la vera sfida per gli operatori nel
futuro prossimo sarà proprio quella di ridurre o eliminare il
problema dell’attività di signaling e quella di riuscire
a garantire un significativo aumento dell’autonomia della
batteria. Solo con un simile obiettivo raggiunto si può
ipotizzare un importante passo in avanti che consenta ai
consumatori di avvicinarsi davvero alla disponibilità di una
autentica rete smartphone-friendly.