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Le ICT motore di innovazione per la Supply Chain

Il ruolo dell’Information & Communication Technology nella gestione della Supply Chain, nella Logistica e degli Acquisti è sempre più strategico, per innovare i processi e le relazioni con i fornitori e per incrementare la visibilità della filiera in generale. Una sfida importante, soprattutto in periodi di crisi  

Pubblicato il 01 Giu 2009

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L’attuale periodo di crisi rappresenta per le
aziende “virtuose” uno stimolo ulteriore a
rimettere in discussione l’impostazione della Supply
Chain, della Logistica e degli Acquisti. L’obiettivo è
quello di migliorare il migliorabile, nella speranza che la
tempesta passi lasciando indenne la barca. Secondo gli esperti,
la sfida su cui impegnarsi è quella di accelerare
l’innovazione ripensando i processi, le relazioni con i
fornitori e la visibilità della filiera in generale
.
Il ruolo dell’Information & Communication Technology,
in questo contesto, è sempre più strategico.

L’opinione degli executive
italiani

Per capire a che punto, di questo cammino virtuoso, sono
le aziende italiane, la School of Management del Politecnico ha
realizzato, a ottobre 2008, una survey che ha coinvolto 161
Responsabili Operations e Logistica di grandi imprese italiane,
con un numero di dipendenti maggiore di 250.

Ben l’80% dei Responsabili che hanno partecipato
all’indagine ritiene rilevante il supporto che le ICT
hanno offerto, negli ultimi tre anni, all’innovazione dei
processi. Guardando ai prossimi tre anni, tale percentuale
risulta ulteriormente in crescita e quasi la totalità dei
Responsabili Operations e Logistica si aspetta un ruolo
rilevante delle ICT nell’innovazione dei processi della
propria funzione. Solo il 12% degli intervistati si aspetta,
invece, che gli investimenti in progetti ICT a supporto della
propria funzione possa diminuire, evidenza che risulta coerente
con la crescita attesa del ruolo delle ICT.

Entrando più nel dettaglio delle voci che costituiscono
le soluzioni ICT oggetto di investimento (si veda la figura a
pagina 62), emerge che circa due terzi delle aziende che hanno
indicato la volontà di investire in progetti ICT si orienterà
verso nuovi sistemi gestionali e che un significativo numero di
imprese (23%) sta investendo in progetti di Supply Chain
Management, con una particolare attenzione alle soluzioni per
la gestione e l’integrazione con i fornitori. Limitati in
numero risultano invece i progetti di Business Intelligence
(7%), di applicazioni per la gestione del magazzino (13%) e di
tecnologie Mobile & Wireless a supporto delle attività di
magazzino (12%). L’interpretazione di questo ultimo dato
richiede due ordini di spiegazioni. Da un lato l’utilizzo
delle tecnologie Wi-Fi all’interno dei magazzini è ormai
molto diffuso, pertanto i progetti futuri in questa direzione
risultano essere abbastanza limitati. Dall’altro molte
aziende hanno ancora un atteggiamento attendista nei confronti
delle tecnologie RFId, che non sono ancora riuscite a
sprigionare appieno il loro valore.

Le applicazioni di Mobility per Warehouse e Stock
Management

La carta in magazzino si vede sempre di meno. Gli
operatori utilizzano ormai comunemente terminali portatili o
indossabili, con molti vantaggi per l’intera
organizzazione. Le applicazioni che vedono le tecnologie Mobile
&Wireless supportare la Supply Chain sono molteplici.
Nell’area del Warehouse e Stock Management, in
particolare, sono caratterizzate da un circoscritto, ma forte,
impatto organizzativo e da elevati benefici. Un esempio sono le
applicazioni a supporto della movimentazione delle unità di
carico di maggiori dimensioni (pallet e colli): sono basate su
terminali veicolari o industriali per comunicare
all’operatore le attività di movimentazione richieste e
ricevere conferma dell’avvenuta esecuzione.

Si tratta di applicazioni diffuse e
“tradizionali” a supporto dell’intero
processo di gestione del magazzino (ricevimento, messa a stock,
picking e spunta, spedizione). Esempi tipici sono le
applicazioni nei CeDi della GDO e nei magazzini dei depositari
farmaceutici (in cui l’unità di movimentazione coincide
di solito con il pallet), oppure le applicazioni nei magazzini
dei distributori intermedi farmaceutici (che in ingresso
movimentano merce a livello di collo e in uscita su cassette).
I principali obiettivi di queste applicazioni sono il
miglioramento dell’efficacia (accuratezza) e
dell’efficienza (produttività) nelle attività di
movimentazione. Più recente è invece la diffusione di
applicazioni che sono sempre finalizzate alla movimentazione di
unità “grandi” (pallet e colli), ma sono basate su
terminali “wearable”, a supporto principalmente
delle fase di picking al fine di migliorare la produttività
degli operatori. Sono inoltre particolarmente indicate per
supportare la gestione di merci all’interno di magazzini
con condizioni molto particolari: è il caso, per esempio, dei
magazzini per i surgelati, in cui l’operatore, trovandosi
a temperature molto rigide, ha difficoltà a utilizzare un Pda
o un terminale industriale, mentre gli è semplice utilizzare
la voce.

L’impatto organizzativo delle applicazioni di
Warehouse e Stock Management è in genere circoscritto
(all’area in cui sono implementate), ma molto elevato:
rispetto al caso base costituito da una gestione basata sulla
“carta”, i compiti degli operatori cambiano in modo
significativo. A volte queste applicazioni possono avere
impatti più estesi sulla filiera, anche a livello
interorganizzativo. Per esempio, nel Grocery, l’aumento
dell’accuratezza nell’allestimento della
spedizione, ottenibile dall’introduzione efficace di
un’applicazione M&W, si può riflettere, a valle
nella filiera, nella riduzione dei controlli in
ingresso.

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