Il volume dei dati prodotto da aziende e persone sta crescendo in maniera esponenziale, per effetto dell’aumento del numero dei dispositivi connessi a Internet e non solo. Ovviamente questi dati da qualche parte devono essere processati e conservati, anche per ragioni di tipo legale, come recita la nuova normativa europea sulla privacy, nota come GDPR. La modalità che in questi anni ha conosciuto un’enorme diffusione è quella del cloud computing che, fondamentalmente, funziona attraverso la connessione Internet. Il problema è che la larghezza di banda disponibile non è infinita e, nonostante gli imponenti investimenti dei provider in infrastrutture IT, rischia di non essere adeguata, in particolare per alcune specifiche necessità.
L’impatto dei Big Data
Anche perchè quell’esplosione di dati a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza non è che all’inizio: entro il 2022, si stima che ogni casa media avrà 50 dispositivi connessi a Internet. Per non parlare poi dell’impatto delle sempre più numerose industrie connesse, ovvero Inddustri 4.0. Un’alternativa, naturalmente, è quella dell’edge computing, che memorizzando i dati più vicino al luogo di utilizzo, riduce considerevolmente la necessità di larghezza di banda.
Questo approccio potrebbe essere di particolare importanza per quello che è uno dei principali trend del momento, i Big Data. L’Edge computing può aiutare gli utenti ad accedere ai dati di cui hanno bisogno rapidamente, con meno latenza e senza utilizzare gran parte della preziosa larghezza di banda. C’è poi da considerare l’aspetto sicurezza: l’archiviazione dei dati presenta dei rischi, ma i sistemi cloud sono più difficili da controllare per le aziende, poiché si trovano in data center remoti, gestiti tramite un sistema centralizzato. Al contrario l’edge computing può permettere di fornire l’analisi dei dati in tempo quasi reale e, poichè a differenza del cloud si basa su una rete distribuita di infrastrutture (tra cui spiccano i micro data center), è per certi versi più “al riparo” da eventuali disservizi. Che difficilmente interesseranno contemporaneamente tutti i nodi della rete.
Quando i dati fanno la differenza
I vantaggi dell’edge computing saranno particolarmente importanti nel settore sanitario, dove i servizi di telemedicina stanno diventando sempre più popolari e la necessità di avere a disposizione i dati nel minore tempo possibile può davvero fare la differenza. Man mano che le organizzazioni sanitarie passeranno alle cartelle cliniche elettroniche, l’utilizzo dell’edge computing offrirà maggiore affidabilità e velocità. Ma anche altri settori che si basano su informazioni in tempo reale come produzione, servizi, energia e trasporti possono ottimizzare le marginalità e saranno più propensi ad adottare questa tecnologia in anticipo.