Se nei prossimi cinque anni il Cloud Computing continuerà a crescere fino a diventare lo standard definitivo delle architetture ICT, l’Edge Computing, considerato un incredibile abilitatore per le aziende interessate all’efficienza operativa, rappresenterà la nuova area in cui cloud provider, Telco e fornitori di servizi concentreranno i loro investimenti per l’innovazione. È quanto emerge dalla nuova ricerca “From Cloud to Edge“, realizzata da Reply con il supporto della piattaforma proprietaria Trend SONAR e Teknowlogy Group per individuare i trend più rilevanti nel mercato del cloud computing con un focus sulle nuove opportunità offerte dall’edge computing, basandosi sulla prevalenza di pubblicazioni specializzate sui media, sui principali mezzi di comunicazione, sui brevetti, sulle pubblicazioni scientifiche e sui siti web di tutto il mondo.
L’edge computing rappresenta una parte rilevante del mercato OT (Operational Technology) e crescerà rapidamente nei prossimi cinque anni sia nel cluster “Europe-5″ (Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio) che “Big-5” (USA, Regno Unito, Brasile, Cina, India). La Germania sarà il più grande mercato europeo sia per il cloud computing che per l’edge computing con una crescita del +28% (2025 vs 2020). Osservando il cluster Big-5, è previsto che le cifre crescano sia per il mercato del cloud hosted pubblico/privato sia per quello dell’infrastruttura OT e dell’edge, con un impressionante aumento fino al 60% (2025 vs 2020) negli USA.
“L’Edge Computing non è un fenomeno temporaneo. Ha già iniziato a dare una nuova forma al panorama informatico aziendale e può svolgere un ruolo decisivo nelle architetture IT. Tutti i settori che necessitano di effettuare operazioni di calcolo in prossimità a dove sono raccolti i dati beneficeranno in modo significativo dall’Edge Computing” Filippo Rizzante, CTO di Reply che dal canto suo “supporta aziende multinazionali nella progettazione e nell’implementazione di architetture capaci di sfruttare appieno il potenziale offerto sia dall’Edge che dal Cloud Computing, garantendo al contempo privacy ed elevati livelli di sicurezza informatica”.
Cloud: il mainstream di oggi e di domani
Dopo 15 anni di crescita sostenuta, l’attenzione collettiva verso il cloud computing è lievitata durante le fasi più acute della pandemia di Coronavirus, che ha dato una spinta significativa alla diffusione globale di questo segmento del mercato ICT. Le aziende che avevano già adottato processi flessibili e cloud-based negli scorsi anni hanno potuto affrontare le difficoltà incontrate con più fiducia; altre invece si sono precipitate verso l’adozione di tecnologie cloud per abilitare il lavoro da remoto. E poi in tutto il mondo, milioni di utenti hanno iniziato a utilizzare soluzioni cloud-based per collaborare, acquistare online e intrattenersi.
Per tutte queste ragioni e nonostante l’emergenza sanitaria abbia ridimensionato i bilanci generali dell’ICT, il consumo di servizi di cloud computing si è confermato un trend in crescita, destinato a espandersi ulteriormente nei prossimi anni, anche e nonostante la crisi economica a livello globale perché elemento cruciale per la ripresa e la ripartenza delle attività produttive.
Entro il 2021, in entrambi i cluster “Europe-5” e “Big-5”, il mercato dei modelli Infrastracture as a Service (IaaS) e Platform as a Service (PaaS) crescerà – indipendentemente dallo scenario economico – del +50%-55% rispetto al 2019. Anche il mercato del Software as a Service (SaaS) è destinato a crescere a ritmi sostenuti in tutti i Paesi analizzati. In particolare, entro il 2025 si prevede possa raddoppiare negli USA, nel Regno Unito e in tutti i paesi del cluster “Europa-5” e potrebbe aumentare fino a quattro volte in India e in Cina.
L’accelerazione dell’Edge e l’affermazione dei modelli ibridi
Per quanto riguarda l’edge invece, l’aumentato utilizzo di soluzioni Internet of Things, la maggiore integrazione tra Information Technology e Operational Technology e degli Industrial Control Systems nello stack IT determineranno un’accelerazione significativa nell’adozione di soluzioni “edge” da parte delle aziende. L’edge computing, infatti, può supportare le aziende nelle attività di calcolo che non possono essere eseguite in cloud e offre vantaggi notevoli in termini di bassa latenza, connettività, sicurezza o privacy e volumi dei dati trasmessi. Tuttavia, questo potrebbe comportare costi iniziali e di manutenzione elevati. All’altro estremo c’è il cloud computing, i cui costi iniziali e di manutenzione sono generalmente limitati, ma latenza, connettività e volumi di dati trasmessi (coi relativi costi) potrebbero rappresentare una criticità.
Edge cloud e distributed cloud si pongono tra questi due estremi e promettono di aumentare la velocità di elaborazione dei dati, ridurre eventuali ritardi e abilitare tecnologie come la guida autonoma, le digital factory, le smart cities, la sanità digitale, lo smart tracking e molto altro. Come il mobile edge computing, sono tutti modelli “ibridi” che stanno ottenendo investimenti rilevanti da parte degli hyperscaler e delle Telco, in risposta all’interesse crescente del mercato. L’edge cloud prevede unità di calcolo in loco e dedicate per una bassa latenza e un’elevata larghezza di banda, abbinate ai vantaggi di un ambiente gestito di tipo public cloud. Il cloud distribuito e l’edge computing mobile sono promossi dalle Telco per offrire ai clienti bassa latenza e nuovi servizi basati sulla fibra ottica e sulle reti 5G.
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