Un terzo trimestre 2008 molto interessante a livello
evolutivo per il mercato degli smartphone. I dati relativi alla
rilevazione trimestrale mondiale Gartner evidenziano una
crescita di questo comparto dell’11,5% rispetto allo
stesso periodo del 2007 con 36,5 milioni di pezzi
venduti.
La crescita, un segnale sicuramente positivo in uno dei
trimestri più difficili dell’economia mondiale, risulta
però la più debole tra tutte quelle rilevate
fino ad oggi dall’analista. Una spiegazione, oltre al
generale calo dei consumi e al rallentamento del processo di
sostituzione dei telefoni, è da ricercare anche nella
strategia di pricing degli operatori di telefonia mobile:
questa risulta, infatti, ancora troppo cara nonostante i
tentativi di rendere i telefoni più accessibili al grande
pubblico legandoli a contratti biennali con piani
tariffari dati flat mensili.
Nokia continua ad essere leader di mercato di questo
segmento con un market share del 42,4% ma per la prima volta
assiste ad un calo delle vendite rispetto allo stesso periodo
del 2007 pari al 3% a fronte di una crescente competizione, di
una mancanza nella propria gamma di un device dotato di
tecnologia touch screen e del lancio del nuovo N97 previsto
solo per il primo semestre 2009. Alle spalle di Nokia, Rim ha
realizzato un’ottima performance con un incremento delle
vendite dell’81,7% – grazie ad una gamma fortemente
competitiva che gli ha garantito una market share trimestrale
del 15,9% – mentre Apple ha raggiunto la terza posizione con un
market share nel trimestre del 12,9% e vendite pari a 4,72
milioni di unità.
A livello di sistemi operativi si registra un calo del
market share dei telefoni Symbian, sceso poco al di sotto del
50%, e il sorpasso del sistema operativo di Apple (Mac OS X) su
Microsoft Windows Mobile. Il mercato nord americano ha
registrato la crescita maggiore nel terzo trimestre 2008 pari
al 68%, seguito dall’area dell’America Latina con
una crescita del 56%. Più contenuta la crescita nella regione
EMEA (Europa, Middle East, Africa), intorno al 14%, mentre
Asia/Pacific e Giappone registrano forti cali nelle vendite,
rispettivamente dell’11 e 23%.