Smart Mobility

Linea M4: 1.200 aziende al lavoro per una Milano più sostenibile

Tantissime eccellenze italiane stanno partecipando alla costruzione di una nuova linea della rete metropolitana, la Blu M4, concepita per restituire valore alla cittadinanza non solo dal momento della sua inaugurazione, ma anche in fase di costruzione riducendo l’impatto ambientale del cantiere

Pubblicato il 14 Dic 2020

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“Un esercito di eccellenze al servizio di un’opera destinata a cambiare la mobilità di Milano”. Stiamo parlando di una filiera di quasi 1.200 aziende tra fornitori e subfornitori (esattamente 1.196), di cui 1.181 italiane, che sta lavorando a fianco del Gruppo Webuild per la costruzione della metropolitana M4 di MilanoOltre 750 milioni il valore dei contratti per la filiera costituita da 939 aziende del Nord, seguite dalle 149 imprese provenienti dal Centro e 93 dal Sud. Sono 635 le imprese attive nei cantieri provenienti dalla Regione Lombardia (il 53% del totale), seguita dall’Emilia Romagna e dal Lazio. Tantissime le eccellenze produttive: da Fondamenta Srl e SAOS, impegnate nel consolidamento del terreno e nelle opere speciali di fondazione, alla Mosconi srl, incaricata di mettere a punto il sistema di impermeabilizzazione dei tunnel, fino alla G.C.F. Generale Costruzioni Ferroviarie Spa, che accompagna Webuild nella posa dei binari e degli scambi.

La Linea Blu, lunga 15 chilometri con 21 stazioni, attraverserà in soli 30 minuti il centro storico della città collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo. Con la sua entrata in funzione, la rete metropolitana cittadina raggiungerà i 118 chilometri, divenendo la sesta in Europa per estensione. Inoltre, l’avvio a regime della nuova linea M4 ridurrà il traffico in città di circa 60 mila di veicoli ogni giorno, con una contrazione annuale delle emissioni fino a –30 mila tonnellate di CO2.

Innovazione e sostenibilità per la metro dei cittadini

Una volta operativa, la nuova metro sarà in grado di trasportare 86 milioni di persone in un anno, 24.000 passeggeri all’ora per ogni senso di marcia, grazie anche alla frequenza dei treni che nelle ore di punta passeranno ogni 90 secondi. I treni sono driverless (senza conducente) e dotati di un sistema che li fa dialogare tra loro attraverso una rete wifi, permettendo a ciascun convoglio di sapere esattamente a che distanza si trova il precedente e il successivo, e quindi di avvicinarsi senza rischio di incidenti.

Ma “la metro dei cittadini”, così viene chiamata, è un’opera che intende restituire valore alla cittadinanza non solo nel momento dell’inaugurazione, ma anche in fase di costruzione. In questo solco rientrano alcune decisioni per ridurre al massimo l’impatto del cantiere sui cittadini, come ad esempio lo smaltimento della terra di scavo delle gallerie mediante nastri trasportatori sotterranei invece di ricorrere all’utilizzo dei camion nel centro della città; o ancora la collaborazione con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, attivata per valorizzare i reperti ritrovati in fase di scavo, già messi in mostra al Museo Archeologico di Milano, per alcuni dei quali è prevista la ricollocazione all’interno della stazione De Amicis.

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