Il monitoraggio continuativo delle infrastrutture di rete è una delle applicazioni moderne dell’Internet of Things (IoT). È quanto si prefigge di ottenere ad esempio il progetto che vede coinvolti Axitea e Ultranet. Il primo opera come Global Security Provider integrando servizi di vigilanza con tecnologie e sistemi di protezione fisica e cyber. Il secondo, parte del gruppo HGM, è proprietario di un’infrastruttura di Backbone, Backhauling e accesso con un’estensione di 12 mila km circa e 700 PoP (Point of Presence) distribuiti su 19 regioni italiane e lungo i maggiori distretti industriali. Tra i clienti che si servono della dorsale di Ultranet ci sono Telecom, Open Fiber, Vodafone, Fastweb e WindTre.
IoT e rete, la partnership tra Axitea e Ultranet
Mediante le tecnologie IoT messe a disposizione da Axitea, oggi è possibile controllare l’infrastruttura di Ultranet, anticipando eventuali malfunzionamenti e garantendo la sua sicurezza. Il monitoraggio si estende anche alle squadre impiegate nelle operazioni di posa e manutenzione della rete, compresa la verifica degli accessi che al momento non è sottoposta a un tracciamento puntuale. L’efficientamento della gestione organizzativa del personale incaricato della manutenzione avviene grazie alla visualizzazione su una dashboard, che offre una panoramica esaustiva della localizzazione e dello stato dei cosiddetti “chiusini” tale da avere un quadro in tempo reale degli interventi delle squadre tecniche sul territorio.
Tale panoramica serve anche a tenere sotto osservazione le attività sul territorio, incluse quelle che riguardano gli scavi sul manto stradale che possono danneggiare l’infrastruttura sottostante. Nonostante infatti esista in Italia il SINFI, il catasto nazionale delle infrastrutture, ancora persistono delle lacune tra quanto riporta e la reale distribuzione di cavi di rete e altre dorsali critiche interrate. Poter controllare costantemente la rete esistente di Ultranet è il modo migliore, quindi, per prevedere e limitare eventuali disservizi causati da danneggiamenti involontari.
Una roadmap per coprire in futuro l’intera dorsale
Nell’attuale fase, sono stati una ventina i dispositivi IoT posizionati sulla dorsale in fibra ottica. In prospettiva, ci dovrebbe essere all’incirca un sensore ogni km, collocato comunque su punti strategici. L’idea del progetto è quella di mettere il sensore, provvisto di GPS e accelerometro, sui pozzetti di accesso della dorsale Ultranet in maniera tale che si attivi solo in caso di movimentazioni anomale dopo un numero prestabilito di secondi. A tale scopo, i canali di comunicazione sfruttati vanno dal 2G al Narrowband IoT e permettono di comunicare con il sistema centrale. In questo modo i dati raccolti, inclusi quelli inerenti alla georeferenziazione del pozzetto e agli allarmi sullo stato di apertura, possono essere archiviati su una piattaforma che consente di visualizzare la reportistica ideata da Axitea e integrata con i database di geolocalizzazione di Ultranet tramite API.
Dalla sicurezza all’ottimizzazione dei consumi energetici
“La dipendenza crescente di cittadini, imprese, trasporti e altro ancora dalla connettività Internet, soprattutto in un contesto di crescente automazione e diffusione di dispositivi edge, rende la protezione delle infrastrutture fisiche di rete estremamente critica.” afferma Marco Bavazzano, Amministratore Delegato di Axitea, che aggiunge in merito al progetto: “Abbiamo integrato le migliori tecnologie disponibili per assicurare a Ultranet non solo di risolvere le problematiche di sicurezza più immediate relative ai cablaggi e alle altre infrastrutture, ma anche di poter progettare un’applicazione scalabile per casi d’uso futuri”.
Parole confermate da Giulia Sangiovanni, Chief Operating Officer di Ultranet: “Qualsiasi interruzione e manomissione alle infrastrutture di rete oggi comporta perdite in termini di costi che, nel caso delle applicazioni industriali, si abbina anche a potenziali rischi di sicurezza per le persone. L’infrastruttura innovativa implementate insieme ad Axitea ci garantisce elevati standard di sicurezza, con un valore che possiamo estendere anche ai nostri clienti telco. Sulla base di questa collaborazione, possiamo anche pensare a implementazioni future che vadano nella direzione dell’efficienza energetica e del potenziamento della connettività”.
Infatti, le due società prevedono di ampliare la loro partnership basata sullo sviluppo e utilizzo di dispositivi IoT, passando dal monitoraggio di eventi di sicurezza ad applicazioni soprattutto in alcune aree territoriali specifiche. Rientra tra le possibili estensioni dei casi d’uso l’ottimizzazione dei processi legati ai consumi energetici a beneficio sia dei distretti industriali sia delle comunità energetiche. Va ricordato, a tal proposito, che il PNRR destina 2,20 miliardi di euro proprio per la promozione delle rinnovabili tra questa tipologia di comunità, nonché per l’auto-consumo.