L’IoT che cambia la filiera agroalimentare: al via l’Osservatorio SmartAgrifood

Appuntamento al 5 Ottobre con la presentazione dell’ Osservatorio dedicato alla nuova “filiera del food” che si appresta a vivere una stagione di grande innovazione sulla spinta del digitale, dell’Internet of Things, dei Big Data di droni, sensori e sistemi di automazione territoriale e di una nuova integrazione tra le imprese

Pubblicato il 08 Set 2016

Immagine fornita da shutterstock

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La potenza creativa e innovativa del digitale e dell’IoT in particolare non si ferma dei data center delle imprese, nelle Smart City o nell’intelligenza che ci accompagna nei nostri smartphone, nelle auto connesse o nei servizi delle Smart City. Uno dei laboratori più vivaci e ricchi di innovazione è a “cielo aperto” e sta nei campi, nelle imprese agricole e nell’industria di trasformazione che lavora nella filiera del food. Il “sogno” della SmartAgrifood, ovvero di una trasformazione digitale che abbraccia anche il settore primario per portare nei campi e nelle imprese agricole le opportunità legate all’applicazione del digitale sta diventando una realtà. Lentamente, come nello spirito di imprenditori sanno rispettare il ritmo delle stagioni ma che sono sempre più sensibili al nuovo. Il digitale è già entrato, spesso in punta di piedi, in queste aziende, magari nella forma di dematerializzazione delle procedure, ovvero con un digitale che si “fermava” negli uffici e nell’amministrazione. Adesso il digitale arriva anche nei campi, negli strumenti di produzione, nel controllo del territorio, nella sensoristica ambientale, nei droni, nell’automazione dei mezzi di lavoro, nell’analisi del meteo, nell’integrazione con la filiera, con le imprese di trasformazione e con il retail.
L’impresa agricola è a sua volta al centro di una trasformazione digitale e diventa una fonte preziosissima di informazioni che possono contribuire ad aumentare la quantità e la qualità della produzione, a massimizzare l’efficienza di tutta la filiera, a garantire una tracciabilità che è veramente completa e comprende tutti i componenti sin dall’origine del prodotto permettendo nello stesso tempo di creare una vera e propria food safety.

Per il settore primario si tratta di una rivoluzione che è importante prima d tutto perché permette davvero a questo settore di entrare a tutti gli effetti e in modo totalmente integrato nella filiera dell’industria alimentare e del retail creando anche le premesse per una nuova logica di rapporti e di relazioni di business per una agricoltura più protagonista in tutta la filiera agroalimentare.

Un Osservatorio specifico per la filiera dell’agribusiness

La SmartAgrifood è una grande opportunità che sta diventando realtà ma che è ancora tutta da giocare e la prima e più grande esigenza oggi per le imprese del settore, per i fornitori e per tutti gli attori di questa innovazione è nella conoscenza. Proprio per dare una risposta a questo bisogno di conoscenza, ma nello stesso tempo anche per creare una community di operatori e di attori che guardano e investono su questo mercato, è nato l’Osservatorio SmartAgriFood della School of Management del Politecnico di Milano. Un progetto che verrà presentato e discusso il prossimo 5 Ottobre a Milano  con la collaborazione con il Laboratorio RISE – Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università di Brescia e che si pone l’obiettivo, nel rispetto dello spirito degli Osservatori, di  realizzare ricerche empiriche e community finalizzate a creare e diffondere cultura su opportunità e impatti dell’Innovazione Digitale.

L’incontro del 5 Ottobre rappresenta l’occasione per le imprese che sono posizionate su questo mercato, che intendono conoscerne le dinamiche e vogliono confrontarsi per capire le dinamiche di un mercato certamente molto promettente ma ancora da conoscere e da sviluppare.
L’Osservatorio Smart Agrifood parte da una visione del futuro della filiera agricola ed agro-alimentare secondo cui, grazie alle tecnologie digitali, l’intero comparto aumenterà la propria competitività e la propria capacità di relazionarsi con tutti gli attori della filiera. La missione dell’Osservatorio è quella di approfondire le innovazioni digitali a livello di infrastrutture, dei processi, negli ambiti applicativi. Soluzioni che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare e che stanno aumentando la richiesta di nuove competenze economico-gestionali, tecnologiche e di specializzazione settoriale.

Ricerca, Community, Convegni e Workshop

L’Osservatorio metterà a disposizione una ricerca empirica e svilupperà dei modelli per identificare i principali spazi di innovazione e le corrispondenti ricadute sulla filiera.
Un ruolo importante sarà poi svolto dalla creazione di una community con occasioni di incontro e di confronto tra gli stakeholder sia a livello di filiera sia a livello di imprese che sviluppano e portano innovazione. Le attività di comunicazione completano il progetto con attività di condivisione della conoscenza e di confronto nella forma di convegni e workshop.

La ricerca in particolare si pone l’obiettivo di affrontare i temi dell’Agricoltura di Precisione, della Tracciabilità e Riconoscibilità, della Qualità ambientale e alimentare e della dematerializzazione. Una delle più importanti chiavi di lettura è rappresentato naturalmente dal ruolo dell’IoT che attraversa tutta la filiera agro e che ha nella SmartAgriculture degli esempi sempre più significativi di nuove applicazioni e nuove soluzioni. In particolare l’attenzione si concentrerà sui temi della telemetria, della sensoristica, della connettività a banda larga, ma anche dei droni e dei Big Data.

A completamento della ricerca c’è poi il tema del monitoraggio e approfondimento sulle principali Iniziative Imprenditoriali Innovative (Startup) in ambito Smart AgriFood.

Dal punto di vista delle filiere la ricerca porrà una particolare attenzione ai segmenti dell’agricoltura, dell’allevamento, del vitivinicolo, dell’olivicolo, del cerealicolo, dell’ortofrutticolo, del lattiero caseario e dell’energia.

Per saperne di più sull’evento e per partecipare scrivere a

Damiano Frosi

damiano.frosi@polimi.it

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