Cultura e digitale, un binomio che si conferma sempre più efficace quando si tratta di promuovere l’innovazione lungo il non semplice percorso che le città italiane stanno affrontando per trasformarsi in smart city. E come conferma il caso di Mantova, il salto evolutivo verso l’IoT applicato ai contesti urbani può essere innescato da eventi e iniziative che concentrano sforzi, progetti e risorse verso il raggiungimento di specifici obiettivi prefissati. Nel caso della città dei Gonzaga, la nomina a Capitale italiana della Cultura 2016 ha fatto sì che l’amministrazione locale puntasse sulla tecnologia per estendere il più possibile una narrazione avvincente del territorio e dei suoi tesori artistici, includendo attraverso lo smartphone il maggior numero possibile di visitatori. Ma non solo: lo sviluppo del piano “Mantova Phygital City”, che ruota intorno a una mobile app (App Mantova, disponibile gratuitamente per Android e iOS) capace di dialogare con l’ambiente circostante, permetterà anche di razionalizzare e rendere più agevole l’accesso a luoghi, eventi (oltre mille in calendario) e servizi. Questo grazie alla creazione di mappe interattive che elaborano il percorso più rapido in funzione della geolocalizzazione dei visitatori, segnalando anche le facilities per agevolare gli spostamenti di famiglie e persone con disabilità.
Sviluppo app mantova
L’applicazione è stata sviluppata da Fabbricadigitale insieme al Comune di Mantova e offre un’esperienza immersiva ai visitatori di siti di interesse artistico e culturale, con video, foto e altri contenuti multimediali basati anche sulla realtà aumentata e sulle riprese a 360 gradi. Collegandosi ai beacon sparsi per la città, la app è in grado di riconoscere la posizione dell’utente e comunicargli informazioni, notizie, approfondimenti sul contesto che lo circonda.
Che il progetto non sia destinato solo ai turisti, ma che rappresenti anche per i cittadini il pretesto per vivere in modo nuovo la città è testimoniato dal fatto che per inaugurare la prima versione della piattaforma è stato indetto ad aprile un concorso “Caccia ai tesori”, un meccanismo di gamification basato sulla mobile app attraverso il quale i partecipanti hanno avuto la possibilità di scoprire anche gioielli nascosti – o comunque meno note – del patrimonio artistico di Mantova. «È stato un successo inaspettato», ha detto Francesco Meneghetti di Fabbricadigitale parlando con la Gazzetta di Mantova. «Abbiamo già ricevuto molte richieste per realizzare il gioco in altre città».
Se i responsabili del progetto hanno dichiarato in maniera forse un po’ altisonante che Mantova è diventata la prima Phygital city d’Italia, bisogna dare all’iniziativa il merito di aver lanciato la città nella parte alta della classifica stilata dallo Smart City Index 2016, dove si piazza al quarto posto, dietro Bologna, Milano (che ha beneficiato dello straordinario impulso di Expo 2015) e Torino, tutti conglomerati urbani assai più grandi di Mantova. L’indice tiene conto di 470 indicatori diversi che comprendono servizi, applicazioni, adozione e uso di sensori, infrastrutture e reti. In occasione dell’edizione 2016 dello studio sono state prese in considerazione anche la capacità di progettazione e la visione strategica nell’organizzare le diverse iniziative all’interno di una visione di ampio respiro.