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Mantova, una app trasforma la Capitale della Cultura 2016 in una Smart City

Grazie alla piattaforma sviluppata per agevolare la user experience dei visitatori nei mille eventi previsti in questi mesi, la città dei Gonzaga è ora in grado di offrire servizi interattivi e immersivi che l’hanno proiettata al quarto posto dello Smart City Index 2016, subito dietro alle metropoli Bologna, Milano e Torino

Pubblicato il 23 Ago 2016

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Una piattaforma per esplorare la Capitale italiana della Cultura 2016, ma anche un progetto di inclusione di cittadini e visitatori in un nuovo modo di vivere le ricchezze del contesto urbano. È questo App Mantova, l’applicazione sviluppata da Fabbricadigitale e Comune di Mantova per migliorare la user experience di chi parteciperà agli oltre mille eventi in calendario che animeranno la città dei Gonzaga in questi mesi. L’amministrazione locale ha infatti puntato sulla tecnologia per estendere il più possibile una narrazione avvincente del territorio e dei suoi tesori artistici, utilizzando lo smartphone come bussola per orientare i visitatori e aumentare, letteralmente, la qualità delle informazioni disponibili lungo i molteplici percorsi artistici di una città che aspira a essere smart city.

L’applicazione (disponibile gratuitamente per Android e iOS) si inserisce nel progetto “Mantova Phygital City” e oltre a offrire mappe interattive che elaborano il percorso più rapido in funzione della geolocalizzazione dei visitatori, segnalando anche i mezzi per agevolare gli spostamenti di famiglie e persone con disabilità, genera un’esperienza immersiva ai visitatori di siti di interesse culturale, con video, foto e altri contenuti multimediali basati anche sulla realtà aumentata e sulle riprese a 360 gradi. Collegandosi automaticamente ai beacon sparsi per la città, la app è in grado di riconoscere la posizione dell’utente e comunicargli informazioni, notizie, approfondimenti sul contesto che lo circonda.

La piattaforma sottostante alla mobile app è in continua evoluzione e come detto non è destinata solo ai turisti: il fatto che rappresenti anche per i cittadini il pretesto per vivere in modo nuovo la città è testimoniato dall’evento organizzato per inaugurare la prima release del software ad aprile. “Caccia ai tesori” è un format di gamification basato sulla mobile app attraverso il quale i partecipanti hanno avuto la possibilità di scoprire anche gioielli nascosti – o comunque meno note – del patrimonio artistico di Mantova. «È stato un successo inaspettato», ha detto Francesco Meneghetti di Fabbricadigitale parlando con la Gazzetta di Mantova. «Abbiamo già ricevuto molte richieste per realizzare il gioco in altre città».

Secondo i responsabili del progetto Mantova può essere considerata la prima Phygital city d’Italia, un luogo a cavallo di reale e virtuale. Al di là dei messaggi di marketing, bisogna dare all’iniziativa il merito di aver lanciato la città nella parte alta della classifica stilata dallo Smart City Index 2016, dove si piazza al quarto posto, dietro Bologna, Milano (che ha beneficiato dello straordinario impulso di Expo 2015) e Torino, tutti conglomerati urbani assai più estesi di Mantova. L’indice, che tiene conto di 470 indicatori diversi tra cui servizi, applicazioni, adozione e uso di sensori, infrastrutture e reti ha preso in considerazione per l’edizione 2016 anche la capacità di progettazione e la visione strategica nell’organizzare le diverse iniziative all’interno di una visione di ampio respiro.

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