Microsoft Manufacturing Experience: l’evoluzione del manifatturiero prende vita in un ecosistema

Dodici partner, ABB, Accenture, Cluster Reply, Comau, Gruppo Filippetti, KUKA, NEC DISPLAY SOLUTIONS, OverIT, Rancilio, ROLD, Teorema e ToolsGroup, per un viaggio nella trasformazione del manifatturiero: questa è la Manufacturing Experience inaugurata da Microsoft a Milano

Pubblicato il 12 Lug 2019

Microsoft Manufacturing Experience

Un lancio che è, a tutti gli effetti, un punto di partenza di un percorso di più ampio respiro che con il tempo vedrà coinvolti un numero sempre crescente di partner e di clienti.
Così Andrea Cardillo, responsabile del Microsoft Technology Center italiano, uno dei 50 che la società ha allestito nel mondo, definisce l’apertura ufficiale di The Manufacturing Experience, che va ad affiancarsi all’omologa iniziativa già lanciata per il mercato Retail.
Non una demo room, non uno show room, ma un luogo esperienziale, nel quale sperimentare le tecnologie e il loro impatto sul business.
“È un luogo nel quale vogliamo parlare di tecnologie, piattaforme, industrie, ma soprattutto raccontare come e quanto la tecnologia può supportare i processi di cambiamento del business. Vogliamo dare ai nostri partner lo spunto sul quale poi sviluppare idee e soluzioni”, spiega Cardillo, consapevole che quando ci si rivolge alle industry bisogna saper “masticare” sia la tecnologia, sia il business.

Un gioco di ruolo, costruito come un Lego

Microsoft - Andrea Cardillo

È quasi un gioco di ruolo, quello disegnano del Manufacturing Experience Center, nel quale Microsoft offre la propria componente tecnologica e i partner portano le loro expertise e le loro soluzioni, per metterle al servizio dei loro clienti.
“Lavoriamo con una logica Lego”, spiega ancora Cardillo, sottolineando come il ruolo di Microsoft sia legato alla piattaforma.
“Noi siamo la platform, anzi, l’ideale è quando riusciamo a essere la platform della platform, ovvero quando qualcuno dei nostri partner sceglie la nostra piattaforma come base sulla quale sviluppare la sua”, prosegue Cardillo che, senza citare i competitor, azzarda il parallelismo: “Il problema non è l’albergo nel quale scegli di soggiornare, ma quanto riesci a sfruttarne i servizi”.

È un approccio metodico quello utilizzato da Microsoft, che nell’affrontare il tema della trasformazione del manifatturiero ha identificato tutti i processi, per capire dove e come si può lavorare insieme ai partner, lungo un percorso disegnato come un vero e proprio viaggio.

Cosa è la Manufacturing Experience di Microsoft

Concretamente, Manufacturing Experience è uno spazio suddiviso idealmente in due aree: la prima, nella quale è installato un Surface Hub, è dedicata all’incontro con i clienti, che hanno la possibilità di analizzare insieme ai partner i loro bisogni, i loro processi per comprendere quali tecnologie e quali soluzioni possono portare miglioramenti o cambiamenti positivi. La seconda area propone un viaggio ideale attraverso sei processi chiave: pianificazione, warehouse management, gestione della produzione, Vendita, post-vendita, onboarding di dipendenti e collaboratori.

Manufacturing Experience Microsoft


Per ciascuna di queste tappe del percorso e dei diversi processi identificati, sono presenti le soluzioni sviluppate dai partner.

Al momento, presenti nella Manufacturing Experience ci sono dodici partner, ciascuno con una propria specificità: ABB, Accenture, Cluster Reply, Comau, Gruppo Filippetti, KUKA, NEC DISPLAY SOLUTIONS, OverIT, Rancilio, ROLD, Teorema e ToolsGroup.

Dai robot collaborativi ai prodotti connessi

Microsoft Manufacturing Experience

Così, nell’Experience sono presenti tre robot per altrettanti casi d’uso. Quello di ABB, ad esempio, monta una telecamera a bordo e può essere utilizzato per applicazioni di controllo qualità, mentre di KUKA è installato un robot collaborativo, che mostra la collaborazione sicura e funzionale.
“Interessante a questo proposito – procede Cardillo – è pensare non solo a un robot che può operare in sicurezza a poco distanza dall’uomo, ma che già parliamo di robot che si autoprogrammano in funzione della persona con cui devono interagire. Una prospettiva molto interessante anche dal punto di vista delle risorse umane”.
Il terzo robot, di COMAU, è infine pensato per la formazione e dunque può essere utilizzato per migliorare l’esperienza dell’apprendimento.
Di Cluster Reply sono installati sistemi per la raccolta dati dagli ambienti produttivi e il loro utilizzo nelle fasi decisionali.
“Proviamo a pensare – cita ancora Cardillo – a un ambiente industriale, nel quale si trovino sia sistemi di raffrescamento sia finestre: poter decidere quando attivare l’aria condizionata e quando aprire le finestre, sulla base di dati storici, dati metereologici, dati di produzione, è un vantaggio sia nella logica del benessere del dipendente, sia del controllo dei costi energetici”.
Con Filippetti si esplorano tematiche legate alla sicurezza sul lavoro, ToolsGroup mostra soluzioni per la previsione della domanda, applicando meccanismi di Intelligenza Artificiale ai dati storici e di produzione, ROLD esplora il tema della raccolta dei dati da dispositivi industriali, che operano con standard diversi e specifici, mentre Teorema porta da un lato un progetto per la riproduzione di ambienti virtuali fotorealistici, che consente all’operatore una navigazione dell’ambiente industriale in tutte le sue componenti, abilitando scenari diversi, dall’assistenza remota alla predictive maintenance, dall’altro un progetto di mixed reality che consente all’operatore sull’impianti di raccogliere i dati di funzionamento del macchinario attraverso visori HoloLens.

Il percorso approda quindi a tutto quanto segue la vendita di un prodotto intelligente e connesso – che nello scenario allestito nella Manufacturing Experience di Microsoft è rappresentato dalla macchina per caffè connessa di Rancilio – e qui entrano in gioco soluzioni per il post vendita e il field service, sviluppate ad esempio da Accenture con Biesse: “L’obiettivo è rendere il post vendita più efficiente grazie ai dati”.

Oltre a Comau anche Over.IT ha portato nella Manufacturing Experience soluzioni per coaching e formazione, mentre NEC, con le sue soluzioni display, accende il riflettore sull’importanza degli strumenti che consentono una ottimale visualizzazione dei dati e delle informazioni, a beneficio degli operatori, sia sul campo sia remoti.

Un ecosistema in crescita costante

È sempre Cardillo che sottolinea come ognuno dei partner che partecipa all’Experience ha evidentemente un portafoglio di offerta e di soluzioni molto più ampio rispetto a quanto viene mostrato nello spazio allestito: si è privilegiata la logica di ecosistema, per far comprendere come l’evoluzione del mondo manifatturiero non richieda un approccio monolitico, ma sia il combinato di competenze, soluzioni, tecnologie differenti.
Volutamente non c’è ancora un riferimento specifico al tema della servitizzazione, anche se la macchina di Rancilio già di per sé rappresenta un passo importante in questa direzione, “perché, come per altre tematiche, dobbiamo capire quante aziende effettivamente lo richiederanno. Questo è comunque un punto di partenza, sul quale andremo a costruire esperienze sempre nuove e diverse”.
L’attenzione alle richieste da parte dei clienti finali e del mercato è comunque una costante. Cardillo racconta, ad esempio, come in qualche caso si sia pensato alla possibilità di introdurre meccanismi di gamification, ad esempio nelle attività di training e formazione: “Ma ci siamo resi conto che a molte aziende è una proposta che non piace, perché temono che sia un modo di mettere in competizione i loro dipendenti, cosa che sui percorsi di formazione non piace”.

Le evoluzioni future

Col tempo, un più ampio ecosistema di partner entrerà a far parte della Manufacturing Experience, che dunque sempre più si configurerà come luogo di sperimentazione, nel quale realizzare POC “se non addirittura soluzioni finite”.
Gli exit?
Per Cardillo ciò che si sperimenta nell’Experience può diventare una IP che il partner può far entrare nel proprio portafoglio di offerta e quindi rivendere, oppure un patrimonio condiviso a beneficio di tutti i partner. “Tenendo presente che a loro è dedicato il lavoro che si svolge in questo spazio”.

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