Secondo Mikko Hypponen, Chief Research Officer di F-Secure, l’inarrestabile crescita sia dei social media che dell’Internet of Things presenta sempre maggiori sfide per la privacy degli utenti. Le aziende che raccolgono dati e traggono profitto da queste informazioni stanno entrando sempre più in profondità nella vita delle persone, con pratiche che devono ancora essere esplorate del tutto. Le preoccupazioni assumono una valenza ancora maggiore visto che il mondo si prepara a celebrare domani, 28 gennaio 2017, il Data Privacy Day.
«Credo che i dati siano il nuovo petrolio – ha dichiarato Hypponen –. E così come il petrolio ha portato prosperità ma anche problemi, lo stesso faranno i dati». È da molto tempo che il manager mette in guardia su come i servizi gratuiti profilino i loro clienti usando un’incredibile quantità di dati specifici. «Twitter sa se nella tua famiglia è in arrivo un bimbo nei prossimi sei mesi – ha spiegato Hypponen –. E come inserzionista Twitter, un’azienda può utilizzare questo dato per indirizzare gli annunci di conseguenza. È chiaro che questa informazione non proviene dai tuoi tweet e da quelli di chi stai seguendo su Twitter. Questa informazione viene acquistata per Twitter da alcune grandi corporation che raccolgono dati. Twitter poi connette questa informazione al tuo account attraverso il tuo numero di telefono».
Privacy a rischio per gli oggetti smart?
Secondo AdWeek, Snapchat, il social network che sta crescendo di più nel mondo, sta usando dati recuperati offline che vengono combinati con l’ID degli smartphone degli utenti per offrire ai clienti inserzionisti informazioni più mirate. E questo potenziale incubo per la privacy potrebbe diventare anche peggiore (e in tempi rapidi) con la progressiva diffusione del fenomeno degli oggetti connessi anche in ottica smart home. «In futuro, qualsiasi tostapane tu acquisterai sarà un tostapane IoT, anche se non ci sono esplicite funzionalità IoT percepite dal cliente. Il prodotto chiamerà e dialogherà con il suo produttore. E il motivo per cui ciò accade è che ormai è diventato così poco costoso inserire un chip per rendere connesso l’oggetto o l’elettrodomestico che tutti i produttori lo stanno facendo, anche se i vantaggi sono minimi per ora. Questo perché i vantaggi per i produttori sono chiari. Possono sfruttare dati analitici molto utili e, chissà, potrebbero anche arrivare a vendere i dati raccolti a un’azienda che opera nel business della vendita di basi dati e database».
La buona notizia è che secondo un’indagine svolta da F-Secure* gli utenti stanno diventando più attenti agli aspetti legati alla sicurezza. Gli utenti Mac o iOS si sono finalmente resi conto che i loro dispositivi hanno bisogno di protezione contro i virus alla stessa stregua degli utenti che usano Windows o i dispositivi Android.
Il pericolo Wi-Fi
Hypponen suggerisce agli individui di iniziare a pensare alla privacy ogni volta che decidono di usare un servizio “gratuito” o di acquistare un dispositivo connesso a Internet. Inoltre, consiglia di prestare particolare attenzione quando si è connessi alle reti Wi-Fi. «Quando utilizzi una rete Wi-Fi, usa una buona rete virtuale per proteggere i tuoi dati e la tua privacy. Senza una VPN, è facile per chiunque usare la stessa rete wireless per vedere gran parte del tuo traffico. Ricorda, quindi, che è importante usare una VPN sul tuo notebook, smartphone o tablet».
*L’indagine F-Secure “Apple Myths”, realizzata online, ha coinvolto 3.000 persone di età, genere e reddito differente, di 3 Paesi (1.000 partecipanti per Paese) diversi: Stati Uniti, Germania e Svezia. Il sondaggio ha avuto luogo tra il 9 Dicembre 2016 e il 1 Gennaio 2017
27 Gennaio 2017
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