La rete ad accesso gratuito FreeLuna Social Wi-Fi è ufficialmente operativa nella città di Milano. L’iniziativa, che si basa sulla collaborazione con le edicole della città, il sindacato Snag (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), e Rotopubblicità (società gestrice di rotor pubblicitari e della distribuzione di riviste presso le edicole) ha concluso un progetto pilota nel capoluogo lombardo che ha coinvolto 100 edicole, e da oggi punta ad autosostenersi grazie al pool di sponsor e esercizi commerciali che hanno aderito finora e aderiranno in futuro all’iniziativa.
Il servizio FreeLuna Social Wi-Fi è nato da un’idea della società trentina Futur3, e si basa su una ‘rete di reti’ Wi-Fi create da hotspot forniti dalla stessa Futur3. In Italia la società dichiara 3000 punti d’accesso. Per gli utenti iscritti il servizio è gratuito e illimitato: attualmente FreeLuna ne conta 30.000 solo nella città di Milano, e 350.000 in tutta Italia.
Per gli esercizi commerciali e le edicole che si prestano a ospitare gli hotspot – a Milano finora hanno aderito tra gli altri appunto 100 edicole, oltre ai negozi Media World e Saturn, le librerie laFeltrinelli, le palestre GetFit e l’Algida Magnum Pleasure Store -, Futur3 offre la possibilità di fare azioni di marketing dirette, profilate e geo-referenziate appunto sul database degli utenti iscritti, visti quindi come potenziali clienti. Chi installa un hotspot FreeLuna, precisa Futur3, ha l’opportunità, interagendo con il sistema centrale, di programmare campagne mirate di marketing o promozioni, sondaggi, pubblicità di prossimità o inviare coupon sms a quanti si connettono alla propria rete Wi-Fi FreeLuna.
L’iniziativa, ha dichiarato l’amministratore delegato di Futur3 Massimiliano Mazzarella, non vuole porsi in concorrenza con il progetto di copertura Wi-Fi del Comune di Milano, ma casomai lavorare in sinergia se possibile, e magari ‘federare’ le due reti per offrire a cittadini e turisti un servizio più distribuito e completo. Quanto al ‘Decreto del Fare’, emesso in questi giorni dal Governo, che tra le misure prevede la semplificazione dell’utilizzo pubblico del Wi-Fi eliminando l’obbligo di autenticazione degli utenti, “sono convinto che il problema non sia richiedere un numero di cellulare all’utente durante la registrazione – dichiara Mazzarella -: quel che frena il settore è ancora la burocrazia che porta complessità nelle installazioni o nelle comunicazioni da farsi agli organi competenti. Inoltre è necessario di trovare un modello di espansione e di business sostenibile che crei reali opportunità per chi offre il servizio”.