Analisi e ricerche

Mobile, boom infinito: 6,8 miliardi di SIM, e il traffico dati cresce del 65%

Secondo il recentissimo Mobility Report di Ericsson l’anno prossimo avverrà uno storico sorpasso: il numero totale degli abbonamenti alla telefonia mobile supererà quello degli abitanti della Terra, e nel 2019 toccherà i 9,2 miliardi, di cui l’80% in banda larga e il 28% LTE. Tra sei anni il traffico dati sarà dieci volte quello odierno (la metà sarà originato da video) e in Europa ci saranno più smartphone che abitanti

Pubblicato il 11 Giu 2014

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La “Mobile Economy” continua a crescere in modo inarrestabile, potendo contare su numeri sempre più impressionanti. A fine marzo 2014 il numero di abbonamenti di telefonia mobile associati a una SIM (subscription) ha toccato quota 6,8 miliardi, e il prossimo anno avverrà un sorpasso davvero emblematico: il numero totale degli abbonamenti alla telefonia mobile supererà quello degli abitanti della Terra.

Dei 6,8 miliardi di SIM, 1,1 miliardi sono in Europa e 1,35 miliardi in Asia-Pacifico, esclusa la Cina che da sola ne ha 1,25 miliardi. In grande crescita anche l’India (circa 800 milioni) e il continente africano a quota 835 milioni di SIM. Solo nei primi tre mesi del 2014 nel mondo si sono registrati 120 milioni di nuovi abbonamenti, di cui 70 milioni in Asia-Pacifico. Sono i numeri del recentissimo “Ericsson Mobility Report”, che la società svedese ricava dalle misurazioni di traffico dati su oltre cento reti mobile nel mondo basate sulle sue tecnologie.

«Il tasso di penetrazione delle SIM in Europa è altissimo (144% nella parte centrale e orientale, 127% in quella occidentale), ma c’è più di una SIM per abitante anche in America Latina, Medio Oriente, Asia-Pacifico (escluse Cina e India), e Nord America – spiega Clara Pelaez, Head of Strategy, Marketing & Communications, Region Mediterranean di Ericsson -. Il 2015 sarà l’anno in cui le subscription supereranno in numero la popolazione mondiale, e nel 2019 raggiungeranno i 9,2 miliardi, di cui l’80% in banda larga. 2,6 miliardi saranno LTE, quindi il 28%, ma questa percentuale chiaramente sarà molto più alta in Europa occidentale (50%) e soprattutto in Nord America (addirittura 85%).

Finora sono state attivate 288 reti LTE in 104 Paesi, ma nel 2019 oltre il 65% della popolazione mondiale, e l’80% di quella europea, sarà coperta da reti mobile “ultrabroadband”. «Le sottoscrizioni a larga banda da rete fissa (fibra, Adsl) sono anche queste in crescita, anche se molto più limitata, comunque il confronto è improponibile perché una sottoscrizione fissa di solito serve una famiglia intera», spiega Pelaez.

Per quanto riguarda le generazioni tecnologiche delle reti, «a fine 2013 predominava ancora ampiamente il GSM, che però per la prima volta non è cresciuto, mentre è salito il 3G, con un tasso doppio rispetto all’LTE. Oggi nel mondo le SIM LTE sono 240 milioni, con quota maggiore nel Nord America, dove è stata praticamente “saltata” la generazione 3G, ma anche l’Europa occidentale oggi ha già un 30% di SIM LTE», precisa Alessandra Rosa Ammaturo, Head of Marketing, Region Mediterranean di Ericsson.

Altro trend di primissimo piano è la crescita del traffico dati, che è stato addirittura del 65% tra primo trimestre 2013 e primo trimestre 2014. «Il traffico mobile dati del primo trimestre 2014 è uguale a quello dell’intero 2011, e tra il 2013 e il 2019 si moltiplicherà per dieci (10x), trascinato dal decollo della fruizione dei video (il traffico legato a film, eventi sportivi e altri video nel 2019 sarà 13 volte più grande di quello odierno e rappresenterà oltre la metà del traffico dati totale), e dalla crescita continua della diffusione dei telefoni mobili “intelligenti” (smartphone) – precisa Ammaturo -. Il traffico mensile medio per sottoscrizione salirà di circa quattro volte, dagli attuali 650 MB a 2,5 MB nel 2019, e in Europa da 800 MB a 2,8 GB».

Un secondo sorpasso storico avverrà nel 2016: gli smartphone supereranno i telefoni mobili “basici”. Alla fine del 2019 poi su 9,2 milioni di subscription totali, 5,6 (quindi oltre il 60%) faranno capo a uno smartphone, di cui 756 milioni in Europa, dove quindi tra sei anni ci saranno più smartphone che abitanti.

Infine il mondo machine-to-machine (M2M). Ericsson stima a fine 2013 circa 200 milioni di device mobile M2M collegati a rete cellulare (in gran parte 2G), che cresceranno di 3-4 volte entro il 2019, e già dal 2016 la tecnologia rete dominante diventerà il 3G/4G. Ma comunque si parte da basi bassissime, perché oggi il traffico M2M rappresenta lo 0,1% del totale del traffico dati mobile.

Questa edizione del Mobility Report di Ericsson include inoltre un’analisi di come, per soddisfare i livelli di traffico crescenti e i nuovi requisiti delle applicazioni, le reti mobili a banda larga possano evolvere in reti eterogenee, che integrano in maniera evoluta macro e small cell. In particolare c’è anche un’analisi della App Coverage. «Il concetto è molto semplice, si tratta dell’area in cui l’App che sto usando funziona come mi aspetto che funzioni – precisa Ammaturo -. La cella radiomobile infatti in base all’utilizzo cambia dimensione: è più grande se uso il servizio voce, un po’ meno per lo streaming di musica, un po’ meno ancora per la videotelefonia, e un po’ meno ancora per il video streaming. Il problema è che le celle sono nate per la copertura della voce».

La forte crescita di smartphone e traffico dati, conclude quindi Pelaez, rafforzano l’enfasi sulle prestazioni della rete, sulla gestione della complessità e sulla massimizzazione dell’esperienza dell’utente: «Questi fattori, a loro volta, pongono requisiti sempre più elevati sulle reti e sui sistemi di operation e business support (OSS/BSS) del futuro».

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