Mobile in Italia: ottima diffusione, ma con strategie molto diverse

Notebook, smartphone e tablet sono ormai usati in ogni settore. Cambiano però profondamente le modalità, i criteri di scelta e di governance dall’uno all’altro. Pharma e Insurance in prima linea, poi trasporti e logistica, seguiti dal retail. Tutti i dati di una survey condotta da Digital4Executive in collaborazione con MobileIron

Pubblicato il 03 Set 2015

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In Italia dipendenti e collaboratori usano diverse soluzioni mobili, dai notebook agli smartphone ai tablet (specialmente questi ultimi sono decisamente in crescita). In base alla tipologia di settore, cambiano sensibilmente il tasso di penetrazione, la propensione al rinnovamento tecnologico e il livello della governance. Una gestione centralizzata a supporto di un Enterprise Mobility Management più pratico e funzionale caratterizza soprattutto i settori farmaceutico e assicurativo, ma non quello della logistica e del retail.

A rivelarlo una recente survey condotta da Digital4Executive in collaborazione con MobileIron, su un campione qualitativo* di 400 aziende di medie e di grandi dimensioni, distribuite su tutto il territorio italiano (*Nota di metodo: dal panel sono stati esclusi i clienti che usano interamente soluzioni MobileIron).

Farmaceutico e assicurativo: dispositivi mobili in prima linea

Nei settori assicurativo e farmaceutico, ad esempio, lo smartworking mobile va per la maggiore, al punto da aver quasi sostituito i desktop tradizionali. I vantaggi associati alla professionalità consentita da un dispositivo equipaggiato da un’intelligenza applicativa equivalente alle postazioni fisse migliora la qualità delle relazioni e degli affari, traducendo una praticità immediata e portatile sul business. Grazie al collegamento diretto ai sistemi aziendali, dunque, sempre più operatori stanno scegliendo tablet e smartphone come dispositivi di riferimento, investendo in soluzioni più moderne.

Non a caso nel settore assicurativo l’85% delle aziende intervistate (il 29% da 250 a 500 dipendenti e il 71% oltre i 500 dipendenti) usa dispositivi di nuova generazione, contro il 15% che utilizza dispositivi di vecchia generazione. Il 93% delle organizzazioni consente al personale di accedere ai sistemi aziendali e il 92% delle imprese ha una soluzione gestionale a supporto del Mobile Device Management: in dettaglio, oltre la metà delle aziende (58%) indica di utilizzare soluzioni diversificate, chiaro segnale di una variegata mappatura delle esigenze, con il resto delle aziende che ha indicato Airwatch (17%), Ibm FiberLink (17%) e Citrix (8%).

Anche nel settore farmaceutico è la metà delle imprese a usare dispostivi di nuova generazione (di cui il 57% aziende da 250 a 500 dipendenti e il 43% di aziende oltre i 500 dipendenti). Il 27% delle aziende conta un installato tra i 50 e oltre i 100 dispositivi, con una composizione variabile di notebook, tablet e smartphone. Interessante anche il livello di diffusione delle soluzioni di Enterprise Mobility Management centralizzate strutturate: il 48% usa soluzioni diversificate, seguono Airwatch (29%), Citrix (14%), Citrix + MobileIron (5%), Citrix + Sophos (5%).

Logistica e Trasporti: mobilità ad alta diffusione

Anche nella logistica e nei trasporti la mobilità è molto diffusa, anche se il Mobile Device Management è meno strutturato. In questo settore è molto variegato il tasso di penetrazione, che vede le aziende del panel (il 58% da 250 a 500 dipendenti e il 42% oltre i 500 dipendenti) avere un numero diversificato di dispositivi: fino a 10 l’11% del campione, da 10 a 50 il 42% del panel, tra i 50 e i 100 dispositivi il 17% degli intervistati mentre è il 10% delle aziende ad avere oltre i 100 dispositivi.

Anche in questo caso c’è molta attenzione all’innovazione: il 70% delle aziende, infatti, utilizza portatili di nuova generazione, contro il 28% che ha soluzioni di vecchia generazione.

La compagine molto diversa degli operatori logistici italiani si riflette sul livello della governance: ad aziende molto strutturate e internazionali si affiancano, infatti, aziende specializzate nella copertura capillare nazionale, ma decisamente meno strutturate a livello IT. Non è un caso, dunque, che sia meno della metà delle aziende (45%) ad avere una soluzione per la gestione dei dispositivi mobili, che si tratti di notebook, smartphone o tablet.

Diverse le scelte intraprese rispetto a piattaforme di Mobile Device Management: il parterre delle scelte vede oltre un terzo delle aziende intervistate (41%) indicare soluzioni personalizzate.

In dettaglio, la ricerca ha evidenziato un’esigenza degli operatori verso soluzioni a supporto di uno smartworking più flessibile ed efficiente. Tra le necessità indicate, un miglioramento dei servizi a supporto del BYOD, una virtualizzazione delle applicazioni e lo sviluppo di app a supporto dei clienti. Anche la necessità di soluzioni condivise che consentano, ad esempio, la tracciabilità delle merci nella loro movimentazione sta diventando un must di servizio importante per la logistica e per i trasporti, sempre più protesi a una consumer centricity e a un time to market in cui la trasparenza della relazione è parte integrante del processo di consegna delle merci.

Non a caso aumentano i portali che offrono una sezione di servizio anche aperta al front end dei clienti finali (soprattutto per chi ordina online) ma anche per chi aquista prodotti che, non essendo presenti in negozio, possono essere spediti dai magazzini centrali oppure devono essere assemblati o configurati con personalizzazioni che richiedono un po’ di tempo prima che l’ordine possa essere evaso. Anche in questo caso le piattaforme di mobile management contribuiscono a portare massima trasparenza operativa nella filiera, mantenendo aggiornati tutti gli operatori della supply chain sullo stato della consegna.

Retail: mobilità dal back end al front end

Fino a qualche anno fa il retail è stato il settore meno evoluto sul fronte della governance mobile, per motivi diversi. L’utilizzo di dispositivi di supporto alle attività di back end sono sempre state orientate a soluzioni di tipo rugged, a supporto delle attività logistiche. Sul fronte end, al contrario, il servizio al cliente è sempre stato per tradizione associato alla massima disponibilità del personale e a una relazione diretta che ha portato il settore a capire i vantaggi della mobilità relativamente tardi.

La svolta è arrivata dai tablet e da un’iniezione tecnologica legata allo sviluppo di un visual content management capace di mixare soluzioni di infotainment a valore aggiunto. Anche in Italia, dunque, da un paio di anni la distribuzione ha iniziato a integrare in negozio i tablet e gli smartphone per supportare la shopping experience e per condividere un panel di servizi di nuova generazione, in relazione a pagamenti, couponing, self check e consultazione rapida della disponibilità di merci e prodotti, piuttosto che monitoraggio delle attività di retail management più avanzate (visual merchandising, controllo accessi, analitiche).

Delle aziende intervistate (il 62% da 250 a 500 dipendenti e il restante 38% con oltre 500 dipendenti) ad avere personale che lavora in mobilità è il 59% del campione, di cui l’85% usa dispositivi di nuova generazione contro un 11% che usa quelli di vecchia generazione. Di fatto la diffusione dei tablet nel front end sta confermandosi una scelta diffusa grazie all’ergonomia dello strumento e all’eleganza di un supporto mobile che consente ai commessi di essere sempre informati e più disponibili nell’assistenza alla vendita.

Il recente ingresso del retail nel mondo della mobility lo si legge dai numeri: la ricerca ha evidenziato come nel panel di aziende italiane intervistate solo il 31% abbia una soluzione di gestione a supporto della governance di smartphone, tablet e notebook contro il 69% che non ne è dotata. Anche in questo caso, la quota di aziende che usa una soluzione di EMM vede scelte diversificate: il 65% del campione usa diverse soluzioni, il 10% usa Ibm Fiberlink, il 10% AirWatch, il 10% BlackBerry e il 5% Afaria by Sap.

“MobileIron è presente direttamente in Italia da poco più di un anno – ha spiegato Riccardo Canetta, Regional Sales Director, Italia, Turchia e Grecia di MobileIron -: con questa survey ci siamo dati l’obbiettivo di analizzare quella parte di mercato che meno conosciamo, ovvero quella delle aziende che non sono già nostre clienti. Credo che i dati confermino che anche da noi in alcuni mercati, come Insurance e Pharma, la migrazione verso dispositivi di nuova generazione è già avvenuta ma che molti clienti utilizzano ancora soluzioni MDM basiche: questo mercato, però, è in continua evoluzione e solo chi è dedicato al 100% alla mobility riesce a stare al passo, continuando a proporre soluzioni innovative per lavorare in mobilità e in sicurezza, garantendo la user-experience che gli utenti si aspettano – e affrontando anche le tematiche di privacy, aspetto che all’inizio era stato sottovalutato ma che sta diventando sempre più importante perché i dispositivi mobili sono, per loro stessa natura, dispositivi ibridi cioè utilizzati sia per scopi personali che per scopi aziendali”.

Un’analisi comparata tra i vari settori

In una fotografia comparata, risulta ancora più evidente la differenza di adozione tra i diversi settori. Mentre nell’Insurance e nel Pharma il tasso di penetrazione di smartphone, tablet e notebook è predominante, il settore della logistica e dei trasporto, insieme al retail vede numeri di molto inferiori.

Anche sul fronte della governance, il confronto tra i dati fa conferma come il Pharma e l’Insurance risultino decisamente più maturi rispetto a un discorso di integrazione e centralizzazione. Anche in questo caso, la spiegazione ha motivazioni storiche: la supply chain distributiva, infatti, tradizionalmente coinvolge una molteplicità di operatori diversi che utilizzano sistemi e soluzioni diverse: solo negli ultimi anni sta maturando un concetto di integrazione e di collaborazione percepita come valore aggiunto, condiviso e condivisibile.

“Pressati dalle richieste degli utenti – ha concluso Canetta -, gli IT aziendali devono scegliere se stare al passo, cavalcando l’onda della mobility, o lasciare che ciascun utente si organizzi come può, utilizzando soluzioni personali fuori da qualunque controllo aziendale pur di lavorare come e dove preferisce. Molti nostri clienti si stanno attrezzando per cavalcare l’onda, offrendo ad esempio accesso sicuro e semplice a documenti condivisi, sia che risiedano in casa che in cloud, oppure ancora mettendo in sicurezza le app aziendali con la nostra soluzione preservando la user-experience nativa dei dispositivi. Considerando che solo quest’anno sul mercato verranno immessi 3 nuovi sistemi mobili, ovvero Android For Work, Windows 10 Mobile e iOS9, per noi sarà ancora più interessante aiutare i nostri clienti ad orientarsi nelle scelte più adatte alle loro esigenze e a diventare MobileFirst, ripensando processi e strumenti per porre i device mobili in primo piano”.

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