6 miliardi di visualizzazioni video al giorno. Il social network preferito dal 19% degli adolescenti americani. 3 milioni di utenti raggiunti dal magazine Cosmopolitan con il tool Snapchat Discover. E 16 milioni di utenti al giorno raggiungibili dal tool Selfie Filters. Sono 4 dei numeri che spiegano perché Snapchat è diventato un fenomeno che i pianificatori di investimenti di Mobile Advertising non possono più ignorare.
Ma andiamo con ordine. E’ solo di pochi giorni fa la notizia, riportata dal prestigioso Financial TImes, che Snapchat – il servizio per smartphone e tablet per inviare messaggi che si autoeliminano dopo pochi secondi dalla lettura -, in soli 6 mesi ha triplicato il numero di video visti dai suoi utenti, raggiungendo i 6 miliardi di visualizzazioni al giorno.
6 miliardi di visualizzazioni al giorno è un numero enorme, ma non dovrebbe stupire, considerando che tutti i report dei più autorevoli analisti negli ultimi anni convergono su un punto: il futuro del Mobile è il video. Snapchat è appunto nato con un forte orientamento alla condivisione di foto e per l’appunto di video, e la sua escalation – è il tema di un interessante approfondimento di AdWeek – ora rischia di travolgere i già collaudati Instagram, Twitter (che a dire il vero stenta ancora a trovare la quadra per sfruttare al massimo le proprie potenzialità) nonché il colosso Facebook.
Anche se ciascuna di queste piattaforme ha natura diversa, come ben sa chi si occupa di social media marketing, la competizione non è tanto sui contenuti o sui meccanismi che regolano le relazioni, quanto sul tempo (e sulla qualità del tempo) che gli utenti dedicano ai vari media dal proprio smartphone. Ed è piuttosto indicativo il fatto che Facebook stia progressivamente adattando alcune delle sue funzionalità seguendo la scuola di Bobby Murphy ed Evan Spiegel, gli sviluppatori di Snapchat. Dopo l’introduzione di opzioni avanzate sui video (dall’immagine di profilo dinamica agli annunci pubblicitari che simulano la realtà virtuale), e la possibilità di effettuare trasferimenti di denaro P2P, ora Facebook ha lanciato anche i messaggi usa-e-getta (ovvero che si auto-eliminano dopo un certo limite di tempo dall’invio), da sempre alla base della filosofia e del successo di Snapchat.
Non è un caso, quindi, che Facebook abbia già tentato nel 2013 di acquisire Snapchat (incassando un rifiuto). Nel frattempo la piccola startup ha raggiunto numeri paragonabili al gigante guidato da Mark Zuckerberg: 6 miliardi di visualizzazioni contro 8. E questo nonostante il fatto che mentre Facebook è a disposizione degli iscritti su desktop, mobile, e per tutti i sistemi operativi, Snapchat esiste solo per smartphone Android e iOs (la versione per Windows Phone è stata annunciata ma non ancora rilasciata).
Secondo una recente indagine presentata dall’istituto finanziario svizzero Piper Jaffray, tra i social media preferiti dagli adolescenti americani al primo posto c’è Instagram (33%), seguito da Twitter (20%), e al terzo posto, davanti a Facebook (15%) c’è proprio Snapchat, che conquista il 19% dei rispondenti. Non è un caso che la piattaforma del fantasmino sia sempre più utilizzata da VIP e trendsetter per raggiungere quotidianamente i propri fan. E i brand più attenti alle tendenze non rimangono a guardare: secondo Adweek, iHeartRadio, specializzata nella distribuzione di musica digitale, è riuscita a ottenere 340 milioni di impressioni su Snachat durante la sua maratona live di due giorni, che si è svolta a settembre a Las Vegas. Il magazine Cosmopolitan, sfruttando il tool Snapchat Discover, riesce a raggiungere con le proprie video storie circa tre milioni di utenti ogni giorno.
Snapchat inoltre ha altri punti di forza oltre ai video. Un’altra funzione gettonatissima è quella dei Selfie Filters, attraverso cui gli utenti possono aggiungere effetti tridimensionali ai propri autoscatti per personalizzarli e renderli buffi prima di inviarli ai propri contatti. Secondo le stime dello stesso Evan Spiegel, cofondatore di Snapchat, il reach di questo strumento supererà a breve i 16 milioni di utenti al giorno. Il prezzo per rivolgersi a un pubblico tanto vasto direttamente sullo smartphone? Non più di 700 mila dollari.