I servizi di pagamento attraverso il telefono cellulare
nel nostro Paese sono ancora a livello embrionale, ma le
prospettive di sviluppo futuro sono enormi. Questo è quanto
emerge da una Ricerca della School of Management del
Politecnico di Milano, che ha realizzato una survey su 1500
utenti finali, evidenziando un grandissimo
interesse verso il nuovo canale, e ha censito circa 60 servizi
attivi in Italia, offerti complessivamente da 58
esercenti.
“Mobile Payment: la rivoluzione dei pagamenti è
nel cellulare?” è questo il titolo della Ricerca
dell’Osservatorio Mobile Finance & Payment della
School of Management del Politecnico di Milano in
collaborazione conCommStrategy. La domanda suscita
molto interesse: davvero la rivoluzione dei pagamenti
potrebbe essere racchiusa nel cellulare che si trova nelle
tasche di ciascuno di noi? Da tempo si discute –
anche in Italia – sulle potenzialità dei servizi
di Mobile Payment, ma, ad oggi, la
diffusione di questi servizi nel nostro paese è
ancora estremamente limitata, anche se non mancano
alcuni casi di successo.
L’evoluzione della normativa legata alla Psd
(Payment Service Directive) e alle altre direttive che spingono
verso l’uniformità delle norme vigenti a livello
europeo, insieme alle importanti innovazioni in atto delle
tecnologie Mobile, sono destinate a
cambiare sensibilmente questo scenario. In particolare, queste
evoluzioni potrebbero far entrare nel mondo dei pagamenti nuovi
attori: compagnie telefoniche, operatori mobili virtuali,
aziende del trasporto pubblico, grandi operatori internazionali
attivi nel mercato dei servizi di pagamento alternativi.
Fenomeni già in atto in alcuni paesi.
Sulla base di queste evoluzioni del mercato e delle
conoscenze acquisite nel settore Mobile attraverso gli
Osservatori permanenti del Mobile Content e Mobile Marketing
& Service,hanno deciso di approfondire il tema. La Ricerca
ha analizzato il comparto dei servizi di Mobile Payment in
Italia secondo una duplice prospettiva: quella degli esercenti
che offrono questi servizi (analisi lato
offerta) e quella degli utenti finali che li
utilizzano (analisi lato domanda). La
Ricerca ha considerato sia i servizi di Mobile
Remote Payment, che abilitano cioè il
pagamento a distanza tramite rete cellulare (Gsm, Gprs, Umts,
Hsdpa, ecc.),sia i servizi di Mobile Proximity
Payment, che consentono invece il pagamento
“in prossimità” tramite tecnologie a corto raggio
(come l’RFId, NFC in particolare, o il Bluetooth).
Lo stato dell’arte del Mobile
Payment
Nella Ricerca sono stati censiti circa 60 servizi attivi
di Mobile Payment in Italia, offerti complessivamente da 58
esercenti. È interessante notare che ci sono alcuni settori
merceologici più attivi come il trasporto persone e
l’intrattenimento. Questo si spiega facilmente con la
natura stessa dei settori che riescono a sfruttare le
peculiarità del canale Mobile effettuando il pagamento in
mobilità e su impulso.
Sono, invece, ancora poco numerose le applicazioni
relative all’acquisto di altri beni e servizi anche se
alcune sperimentazioni sono state avviate nel corso del 2007 e
del 2008. A conferma della vivacità e del dinamismo di
questo mercato, nel 2008 sono molte le Associazioni Categoria
che si sono attivate per affrontare il tema (in primis
AssTel e Abi) e, inoltre, è nato Movincom un consorzio che
riunisce numerosi esercenti che hanno mostrato interesse di
sperimentare i pagamenti attraverso questo nuovo canale.
Accanto a questo, è importante segnalare anche che negli
ultimi anni sono state numerose le sperimentazioni
avviate ma non portate avanti, nonostante ci fosse
la possibilità di ottenere benefici significativi.
Relativamente, invece, ai servizi di Mobile Proximity
Payment, la ricerca evidenzia, come già accennato, solo alcune
sperimentazioni basate sull’utilizzo del telefono
cellulare dotato di tecnologia NFC. Un importante
fattore abilitante (o inibitore, a seconda della
prospettiva che prendiamo) per servizi di Mobile Proximity
Payment è rappresentato dalla diffusione delle
tecnologie contactless sia nei terminali emittenti (i
telefoni cellulari) sia nei terminali riceventi (i POS presso i
punti vendita) che richiederà tempi lunghi.
Per completare la ricerca è stata condotta anche
un’analisi sulla domanda con l’obiettivo di capire
la penetrazione dei servizi e le reali potenzialità che ha il
mezzo per il consumatore finale. La Ricerca si è basata su un
campione di 1.500 adulti rappresentativo della popolazione
italiana che utilizza un telefono cellulare e ha evidenziato
come, a fronte di un potenziale di circa 48,6
milioni di utenti di telefonia cellulare, solo 486 mila abbiano
effettuato pagamenti tramite il cellulare. Ma l’analisi
ha anche messo in luce come ci sia un mercato enorme di utenti
potenzialmente interessati ad utilizzare questo nuovo canale di
pagamento. Forse trovare una risposta alla domanda è
prematuro: dall’analisi si evince chiaramente che il
Mobile Payment in Italia si trova in uno stadio embrionale. Da
un lato, l’offerta di servizi di Mobile Remote Payment è
ancora estremamente limitata, mentre risultano totalmente
assenti i servizi di Mobile Proximity Payment, fatta eccezione
per alcune sperimentazioni in atto, dall’altro la domanda
attuale è piuttosto limitata, ma il potenziale sembra
elevato.
Sulla base di questo scenario e in vista
dell’evoluzione normativa imminente, la Ricerca 2009
andrà ad approfondire nel dettaglio, ad esempio, le
applicazioni potenzialmente più interessanti, la
predisposizione di consumatori ed esercenti, le esperienze
europee di successo.