I progetti di mobility nelle imprese – introduzione di dispositivi, sviluppo di app, gestione dell’ecosistema tramite gli appositi software di Enterprise Mobility Management – sono sempre più diffusi e pervasivi anche in Italia, e a tendere ogni progetto di digitalizzazione dovrà avere una componente Mobile, e moltissimi sistemi informativi aziendali dovranno essere fruibili da Mobile. È quindi di grande importanza in ambito aziendale capire quali sono le principali linee di sviluppo del mondo “Mobile Enterprise”, sia in termini tecnologici che di modelli di business abilitati.
Un modo per avere un’idea delle tendenze in corso è analizzare le aree d’attività delle realtà più innovative, le Startup che operano appunto in ambito Mobile business-to-business (B2B). Lo ha fatto l’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano, che nel più recente report ha analizzato oltre 260 Startup che si occupano appunto di Mobile a supporto dei processi di business (interni o di relazione B2b) che sono state finanziate a livello internazionale da investitori istituzionali, a partire dall’inizio del 2012. I ricercatori hanno articolato l’analisi in cinque aree.
La prima, dove opera il 37% delle Startup analizzate, riguarda le Mobile Biz App. Si parla quindi di realtà che sviluppano applicazioni Mobile a supporto dei più svariati processi di business o figure professionali. Tra queste troviamo, accanto a specialisti di Sales Force Automation (come Sellf, che supporta la produttività dei venditori) o Field Force Automation (come Conservis, soluzione per la gestione delle attività agricole, o FieldLens, focalizzata sulle attività operative dei cantieri edili), anche Startup che offrono soluzioni di Utility e Personal Productivity, registratori di cassa Mobile (come l’italiana Scloby) e altre app, come l’italiana Docebo che ha introdotto una soluzione di eLearning.
La seconda riguarda le Mobile Extended Suite, di cui si occupa il 22% delle Startup censite, che propongono quindi piattaforme e suite applicative a supporto di processi aziendali complessi e trasversali a cui hanno associato una componente Mobile particolarmente sviluppata e interessante. Tra loro ci sono specialisti di collaborative communication (tra cui Atlassian, che sviluppa prodotti a supporto di team di collaboratori) e di Digital Workflow (tra cui DocuSign che permette di firmare/siglare i documenti in modalità elettronica), di soluzioni di Business intelligence e dashboard con una spiccata componente Mobile (come Domo, che permette di costruire facilmente reportistiche e cruscotti) e di event management, come Primoround, che permette di gestire contenuti e interazioni con i partecipanti a meeting ed eventi.
La terza (Mobile Biz App Enabler Platform) comprende Startup (il 18% di quelle studiate), che propongono piattaforme per abilitare lo sviluppo di Mobile Biz App in ambito business.
Più in dettaglio in questo gruppo si inseriscono realtà con intere piattaforme di mobile enterprise app (MEAP), come Canvas o l’italiana AppsBuilder, o concentrate su singoli ambiti: SDK di vario genere (come Magnet Systems), app quality, analytics e performance management (come AppDynamics e l’italiana AppQuality), indoor geolocalization (come Indoor Atlas o l’italiana GiPStech, che offrono soluzioni di indoor positioning senza la necessità di hardware aggiuntivo.
In ambito Mobility Management Platform si muove invece il 17% delle Startup censite. Sono iniziative che hanno sviluppato piattaforme per governare Security (come Lookout, che offre una protezione predittiva dai potenziali attacchi su piattaforma Mobile), Mobile Device & App (come MobileIron o OpenPeak), virtualization (come Hypori, che sviluppa una piattaforma di virtualizzazione di dispositivi Mobile) e Network, come Cloud4wi, soluzione cloud per la gestione di reti WiFi.
Infine il quinto gruppo – il più ristretto (6% delle realtà analizzate) – è quello dell’hardware “Mobility Enabler”, composto di realtà che offrono hardware per supportare e potenziare soluzioni Mobile per il business. Le soluzioni principali sono antenne e network hardware (come l’italiana AdAnt che sviluppa antenne WiFi intelligenti per ottimizzare copertura e risparmi energetici), Wearable Device (come Atheer Labs, che offre smart glass immersivi per applicazioni di realtà aumentata), penne e tablet per la raccolta della Firma Grafometrica (come N-Trig che sviluppa penne capacitive) e altre tipologie di Hardware, per esempio OnRamp Wireless, che offre sistemi di comunicazione wireless machine-to-machine per aree estese.