Intervista

Morbello, Haier: oltre l’elettrodomestico i servizi e la servitization

A colloquio con Gianpiero Morbello, Head of Brand & IoT in Haier Europe, sui nuovi sviluppi e i nuovi modelli di business abilitati dall’IoT in un settore sempre alla ricerca di nuove opportunità, qual è quello dell’elettrodomestico

Pubblicato il 05 Ago 2022

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Per Gianpiero Morbello, Head of Brand & IOT in Haier Europe, connettività, servizio ed ecosistema sono le parole chiave sulle quali si gioca oggi lo sviluppo del mondo dell’elettrodomestico.
“Stiamo assistendo al passaggio dalla vendita di prodotti alla vendita di scenari: l’elettrodomestico diventa parte integrante di una casa e della vita del consumatore e noi oggi vogliamo essere la prima scelta per il consumatore quando si parla di Smart Home Ecosystem”.

Il primo pillar: la connettività

Haier, che in Italia ha trovato un ottimo partner in Candy, con cui condivide la visione sull’importanza della connettività anche nel mondo del bianco, ha articolato la propria strategia su tre pillar molto chiari.
“Il primo – spiega Morbello – è che vogliamo connettere tutti i nostri elettrodomestici. Secondo il nostro piano industriale nel 2026 tutti i nostri elettrodomestici saranno connettibili e naturalmente vogliamo fare anche in modo che tutti poi li connettano”.
Secondo Haer, la connessione di tutti gli elettrodomestici porta diversi vantaggi a partire da una nuova declinazione di value proposition.
Prendendo ad esempio la lavatrice, un elettrodomestico non connesso sostanzialmente ha a disposizione un determinato numero di cicli di lavaggio. “Connettendolo diventa possibile aggiungere valore, a partire dal numero infinito di lavaggi studiati in maniera verticale: per gli sportivi, per i pet, per determinati tipi di sporco e così via”.
L’utente, inoltre, può ricevere informazioni, sia di tipo statistico, sia di tipo pratico, come conoscere quando il lavaggio è finito, oppure avviare un ciclo da remoto.
“Ma se introduciamo anche un po’ di Intelligenza Artificiale si va oltre. Ad esempio, posso fotografare i miei capi e definire qual è il miglior ciclo di lavaggio per quello specifico bucato”.
Sempre grazie all’intelligenza artificiale è possibile fotografare l’etichetta dei vestiti, interpretarne i simboli e inserire gli abiti in un guardaroba virtuale che contiene tutte le informazioni rispetto a ciascun specifico capo.

Haier WashPass, una scelta eco nella gestione dei detergenti

Ma c’è di più.

“In Haier abbiamo sviluppato WashPass, una soluzione di lavaggio a subscription, nella quale abbiamo scorporato tutti i detergenti e gli ammorbidenti nelle componenti chimiche di base, facendo in modo che possano essere inseriti nella lavatrice esattamente come si fa con le cartucce in una stampante: a seconda del lavaggio è possibile mischiare le componenti chimiche in modo da massimizzarne le performance e risparmiare. È una scelta questa anche ecosostenibile perché si consuma molto meno detersivo rispetto al normale”.
Naturalmente, essendo connesso, il consumatore può effettuare il check up automatico dell’elettrodomestico, che segnala eventuali problemi, guida a una prima risoluzione oppure scala sul contact center individuando già il giusto interlocutore. Questi, a sua volta prova a risolvere il problema da remoto, ad esempio aggiornando il firmware della scheda in modalità OTA (over The Air), oppure, nel caso di un problema meccanico, inviando già il pezzo giusto di ricambio.
“Circa il 20% dei casi vengono risolti direttamente dall’utente o al telefono con contact center, senza dover attendere l’intervento di un tecnico e con un livello di soddisfazione molto elevato per l’utente e un notevole risparmio di costi ed effort da parte nostra”, spiega Morbello.

Secondo pillar: Matter e Open API

Il secondo pillar della strategia Haier è rappresentato dall’apertura della piattaforma IoT.
“Al momento possono essere connessi alla nostra app solo i prodotti a nostro portafoglio. In realtà ci stiamo muovendo da un lato su un progetto Open API, dall’altro sull’adesione al progetto Matter, per aprire quanto possibile la nostra piattaforma a terzi”.
Questo consente di incrementare il numero di prodotti ai quali i consumatori possono accedere attraverso l’app oHn, come termostati, lampade, plug IoT.
“Se la piattaforma viene aperta attraverso Open API, si può fare in modo, ad esempio attraverso partnership, aggiungere alla App tutta una serie di prodotti che vanno a completare la proposition Smart Home. E come Haier siamo forti promotori delle piattaforme aperte e di Matter, sia in Europa, sia a livello di gruppo, negli Stati Uniti e in Cina”.
Haier non vive come problema l’ipotesi di aprire la piattaforma anche a prodotti della concorrenza.
“Vogliamo attraverso Matter e Open API aprire la piattaforma, perché la nostra visione è essere aperti al 100%. Con le Open API si possono costruire ecosistemi: già adesso stiamo parlando con le utility per il discorso delle smart grid.  Sui prodotti connessi c’è un fortissimo interesse ad avere le informazioni rispetto a come, quanto e quando vengono utilizzati al fine di arrivare a proposte di fornitura tailor made, proposte di contratto sempre più specifiche e su misura”.

La forza degli ecosistemi

Le smart grid ci sono: quello che manca alle utility è sapere ad esempio chi fa i lavaggi a 40 gradi, per poter proporre sconti su lavaggi ad altre temperature, “magari accordandosi con noi per non compromettere l’efficienza del lavaggio stesso, prolungando ad esempio i tempi di centrifuga”.
Analoghi discorsi si sono aperti con il mondo delle assicurazioni, per abbassare il premio al consumatore finale, grazie alla predittività sui guasti abilitata dall’elettrodomestico connesso.
“Ma per arrivare a questi risultati serve una collaborazione fortissima nell’ambito dell’ecosistema. Certo, non è semplice, bisogna lavorare su infrastrutture complesse, permettendo un’integrazione fra i sistemi del produttore di elettrodomestici, quelli dell’utility e quelli dell’assicurazione”.
Dagli utenti oggi Haier raccoglie moltissime informazioni: il consumatore è interessato a vedere le proprie statistiche, i propri consumi “ed è da questo suo desiderio che si aprono nuove opportunità. C’è una potenzialità ancora fortemente inespressa, dove la tecnologia c’è e dove vanno forse superati i problemi di integrazione. Il vero valore sta nel modo con cui le persone si relazioneranno con il servizio che l’elettrodomestico fornisce e nel modo in cui si integrerà all’interno di un ecosistema che inevitabilmente impatta su consumi, abitudini e cultura”.

Terzo Pillar: uscire dal captive

E si arriva al terzo pillar, forse il più difficile da far passare in un player del mondo del bianco: uscire dal proprio mercato captive.
L’esempio concreto di cosa questo significa, Morbello lo porta con le cantinette. Un prodotto destinato a una community ben precisa, quella dei wine lover.
In questo momento Haier ha un accordo con Vivino che permette, attraverso il label scanning del vino, di gestire l’inventory management della cantinetta. Ma oltre all’inventory management sono stati integrati anche altri elementi importanti per l’amante del vino: wine tasting, visite alle cantine, accessori…
“Ma se io le sganciassi dal mio prodotto e le rendessi disponibili anche a chi magari ha acquistato un prodotto della concorrenza? Potrei da un lato entrare nella considerazione del consumatore per un acquisto successivo, ma dall’altro mi apro e mi stacco dal mio mercato captive.  Questo apre opportunità incredibili”.

Haier e la servitization: siamo pronti

Un ultimo “gancio” Morbello lo lancia sul tema della servitizzazione.
“La stiamo già facendo e la commercializzazione di WashPass partirà ad ottobre. L’IoT è un grande abilitatore di nuovi modelli di business, in ottica pay per use e sharing economy. Mi rendo conto che le aziende non sono ancora pronte. Noi solo per mettere in piedi l’infrastruttura per gestire questa cosa ci abbiamo messo due anni. La subscription è il sogno di tanti: in alcune cose sta funzionando benissimo, in altre un po’ meno.  Non c’è senso nel comprare una lavatrice, anche in termini di ecosostenibilità.
Considerando il peso dell’elettronica a bordo di questi elettrodomestici, è possibile aggiornarli continuamente, tenendoli allo stato dell’arte, migliorandone le performance di lavaggio”.
Certo, nel B2B è più facile: renting e subscription hanno grossi vantaggi da un punto di vista della gestione dei flussi finanziari di un’azienda, mentre per il consumatore finale è un po’ più complesso. “Però ci crediamo tantissimo”.

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