MWC Accenture New Applied Now: il futuro delle tecnologie smart in mostra a Barcellona

Diversi i progetti sviluppati da Accenture nell’ambito della strategia New Applied Now dove IoT, AI, Cloud, Blockchain e Big Data aiutano le aziende a migliorare la produttività e la customer experience

Pubblicato il 05 Mar 2018

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AI e IoT hanno fatto la parte del leone in quest’ultima edizione del Mobile World Congress di Barcellona. Molti i prototipi in mostra, ma numerose sono anche le applicazioni già in uso. Dal manifatturiero al retail, dall’aerospaziale alla finanza, non c’è settore immune dall’ondata di innovazione legata alla diffusione delle tecnologie smart. Accenture e i suoi laboratori lavorano su più fronti allo sviluppo di soluzioni che potenziano il valore dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale, della Blockchain e dell’industrial IoT, all’insegna del motto “New Applied Now”. Ecco una panoramica delle principali novità presentate in fiera.

Larusmiani e IKEA: AR e VR per migliorare la customer experience

La realtà virtuale si sta affermando in modo deciso nel mondo delle aziende e nel retail in particolare. Accenture ha realizzato numerosi progetti che sfruttano questa tecnologia per migliorare la Customer eXperience (CX) Come è successo a Larusmiani, storica sartoria milanese che produce capi di alta qualità per una clientela molto esclusiva. L’obiettivo di Larusmiani era di riuscire a trasferire l’attenzione e la cura “maniacale” del cliente dallo showroom all’online offrendo un’esperienza d’acquisto unica e irripetibile. La eBoutique realizzata da Accenture sfrutta le tecnologie di experience commerce per trasformare ogni giacca o camicia venduta online in un vero e proprio percorso esperienziale. I video interattivi proiettano il cliente “dentro” ogni capo della collezione. Il cliente potrà così conoscere la storia dell’azienda, sapere come è stato prodotto un capo, avere informazioni sui tessuti utilizzati e anche acquistare direttamente dal video.

La stessa “espansione” virtuale dello showroom fisico è quella che Accenture ha tradotto in pratica per IKEA. La casa

svedese ha iniziato un paio d’anni fa ad aprire nuovi punti vendita di piccole dimensioni all’interno dei centri storici delle città. Chiaramente, questi spazi non permettono di ospitare un assortimento completo, ma con la realtà aumentata e le tecnologie interattive il cliente ha, comunque, a disposizione tutto il catalogo. La classica matita IKEA, equipaggiata però con tecnologia RfID, diventa di fatto un mini-scanner. Basterà avvicinarla alle etichette di lampade e complementi d’arredo in mostra per aggiungerli al carrello virtuale. Per completare l’acquisto saranno sufficienti pochi tap su uno schermo presente all’uscita dei negozi. Negozi equipaggiati con sistemi smart che proiettano informazioni dinamiche sui prodotti: basterà passare la matita sull’etichetta di un vaso per visualizzare differenti colori o fantasie e anche arricchire l’esperienza d’acquisto sovrapponendo virtualmente queste varianti e nuances di colore a oggetti neutri, per capire meglio come si adatta una certa texture alla stanza che il cliente ha in mente di realizzare.

KLM: la manutenzione è più semplice grazie alla realtà aumentata

La realtà aumentata permette anche di ridurre i tempi e la complessità delle attività di manutenzione programmata nel settore aeronautico, dove ogni velivolo richiede una messa a punto periodica oltre alla sostituzione schedulata dei componenti soggetti a usura. Accenture ha realizzato per la compagnia di bandiera olandese KLM una soluzione che sfrutta l’AR in abbinamento agli HoloLens. I tecnici potranno avere le mani sempre libere per operare sui velivoli mentre il visore proietterà le immagini tridimensionali del cosiddetto “digital twin”, quindi una copia dinamica della parte da manutenere o aggiustare. Il gemello digitale dà all’operatore indicazioni su come sostituire parti e riassemblare pezzi. I comandi per accedere alle schermate sono impartiti a voce o attraverso i gesti della mano. Sarà possibile accedere con facilità a manuali e schede tecniche e anche ordinare i pezzi di ricambio senza interrompere il lavoro.

VR e AR per testare le auto a guida semi-autonoma

Progettare auto più sicure è oggi più facile grazie alla realtà aumentata. Ne ho avuto io stessa un assaggio a

Barcellona quando ho provato il nuovo sedile che Accenture ha realizzato per l’industria automobilistica. Un sedile equipaggiato con sensori che, abbinato ai visori AR, permette vivere l’esperienza dei veicoli a guida semi-autonoma. Gli algoritmi di machine learning riconoscono la persona che si siede al posto di guida e adattano automaticamente specchietti retrovisori e altezza della seduta, per garantire il massimo comfort. I modelli di simulazione integrati permettono di testare le funzionalità dei veicoli a guida semi-autonoma in tutta sicurezza e con un’esperienza di guida davvero molto realistica.

Anche il cruscotto diventa intelligente

Il cruscotto intelligente sviluppato dagli Accenture Labs è la fusione di diverse intelligenze artificiali, che dialogano in modo fluido e trasparente per l’utente. C’è tanta tecnologia dentro il cockpit del futuro, realizzato con il contributo di due società francesi, Parrots e Faurecia. Le interazioni con la plancia avvengono attraverso i comandi vocali, sfruttando la tecnologia Alexa di Amazon. Il sistema riconosce l’utente e sarà quindi in grado di contestualizzare le risposte alle sue richieste. Se, per esempio, il guidatore chiede di accedere a un video e sta guidando, gli verrà risposto che per questioni di sicurezza non è possibile farlo. Sempre a voce è possibile chiedere qual è lo stato di salute della macchina, prenotare un appuntamento in officina e inserirlo automaticamente nel proprio Calendar. Il cruscotto è integrato anche con i sistemi di gestione della smart home, come l’intelligent lighting di Philips. Tutte le applicazioni sono ospitate nel Cloud di Amazon. Così facendo, spiegano da Accenture, il prototipo potrà essere integrato facilmente da tutte le case automobilistiche. E, in futuro, è possibile immaginare che le impostazioni personali saranno richiamabili dall’utente non solo nella propria auto ma anche da un mezzo utilizzato in car sharing.

Biesse Group: fermi dimezzati con i macchinari connessi

In mostra allo stand Accenture anche il progetto realizzato per Biesse Group, azienda marchigiana che produce

macchinari per la lavorazione del legno. Si tratta di un’iniziativa piuttosto ambiziosa, che a regime, porterà a connettere e controllare da remoto circa 20mila macchinari Biesse (400 quelle connesse attualmente, che diventeranno 3mila entro fine anno). Il cuore tecnologico è la piattaforma di Industrial IoT, SOPHIA, sviluppata sulla Connected Platforms as a Service di Accenture e ospitata nel cloud pubblico di Microsoft, Azure. Di fatto, si tratta di una torre di controllo che permette di connettere le macchine Biesse installate presso gli stabilimenti dei clienti e ricevere un flusso continuo di dati sul loro stato. SOPHIA sfrutta analytics, Big Data e modelli predittivi per supportare una serie di servizi innovativi che vanno dalla diagnostica a distanza alla manutenzione predittiva, con benefici evidenti da subito per i clienti: l’abbattimento dell’80% dei tempi necessari per identificare un problema e il dimezzamento dei fermi macchina. I dati raccolti, poi, permettono a Biesse di migliorare il design e le funzionalità dei suoi macchinari e in futuro consentiranno anche di creare nuovi modelli di offerta “a consumo”.

Drishti: l’AI per migliorare la qualità della vita delle persone ipovedenti

Usare le tecnologie di ultima generazione per risolvere complesse sfide sociali e umanitarie. Questo è l’obiettivo di Tech4Good. L’iniziativa sostenuta da Accenture ha già dato risultati tangibili. Come quello di garantire una vita più inclusiva alle persone affette da un deficit della vista. Drishti è un’App per smartphone sviluppata dall’Accenture Lab di Bangalore in collaborazione con la National Association for the Blind in India. Il suo nome in sanscrito significa “visione”. Ed è proprio una visione sul mondo quella che Drishti offre alle persone ipovedenti. Come? Sfruttando AI, tecnologie di riconoscimento facciale e generazione del linguaggio naturale. Con un semplice “tap” sullo schermo dello smartphone, l’App scatta una foto dell’ambiente che circonda l’utente, lo analizza e glielo descrive in modo dettagliato sfruttando le funzionalità NLG. Drishti è in grado di “comprendere” se la persona fotografata è triste o felice, di che marca è il tablet appoggiato su un tavolo e descrive molti altri dettagli utili per migliorare la comprensione dell’ambiente (che sia una stanza o il marciapiede di una strada) in cui si trova in quel momento la persona ipovedente, semplificandogli la vita.

Mobgen Lab: una pianta di menta diventa una crittovaluta

Prima ancora che una applicazione pratica della Blockchain, il case study portato da Mobgen Lab, realtà detenuta da

Accenture e parte di Accenture Interactive, al Mobile World Congress è una riflessione filosofica. I ricercatori si sono infatti posti una domanda non banale: è possibile usare gli strumenti della cultura finanziaria per provare a ridisegnare il rapporto tra uomo e natura? La soluzione è nella Blockchain, utilizzata come strumento per cambiare la nostra percezione da una presunta proprietà, a transazioni peer-to-peer tra umani e non umani: in questo caso, tra l’uomo e le piantine di menta. I ricercatori di Mobgen hanno infatti trasformato una pianta di menta in vaso in una crittovaluta, facendo in modo che il valore della valuta sia legato alla salute della pianta. Qualunque operazione venga effettuata sulla pianta, dall’illuminazione all’irrigazione fino al prelievo di foglie, viene tracciata nel registro Blockchain e la pianta diventa dunque il tassello di un sistema microeconomico nel quale non c’è più un proprietario, perché lo scopo è incentivare la cura collettiva e la raccolta consapevole attraverso dispositivi finanziari.

iDefense: l’AI e i Big Data per combattere più efficacemente il cybercrime

Migliorare la protezione contro le minacce cyber è oggi più facile, grazie a Big Data e algoritmi di intelligenza artificiale. Le soluzioni di malware intelligence iDefense di Accenture sfruttano le tecnologie di ultima generazione per migliorare la produttività dei team che in azienda si occupano di security e protezione dalle minacce avanzate. IntelGraph è un database grafico che sfrutta le tecnologie di AI e gli insight provenienti dal network dei centri di security intelligence di iDefense (un centinaio, sparsi nei cinque continenti) per compiere analisi di contesto e correlare tutti gli elementi (attori, obiettivi, vulnerabilità sfruttate e tipologia di malware) di un probabile attacco cyber in una mappa concettuale dinamica di facile interpretazione. Accenture Security Engine (ACE) è, invece, una consolle che usa algoritmi di AI e machine learning per anticipare le minacce e offrire una vista unica di tutte le piattaforme in uso in azienda.

5 marzo 2018

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