Si evolvono i sistemi per gestire, in modo sicuro e centralizzato, i dispositivi mobili aziendali: è stato uno dei fenomeni più importanti del Mobile World Congress di Barcellona, anche se mediaticamente un po’ “nascosto” dietro i tanti annunci di nuovi smartphone e tablet che hanno affollato la fiera. Sono infatti numerose le aziende (anche note, Samsung in testa) che hanno annunciato novità anche nell’ambito della sicurezza.
Si tratta certamente di una risposta del mondo dell’offerta al fenomeno del BYOD (Bring Your Own Device), e alla crescente esigenza di usare smartphone e tablet per le attività lavorative. Tuttavia, quest’anno sembra esserci un trait d’union, fra le novità. I vendor ora vogliono consentire alle aziende un controllo più sottile, sofisticato e granulare dei dispositivi mobili usati (anche) per lavoro. E’ in corso, insomma, una maturazione.
Un esempio è il sistema Knox di Samsung, di cui a Barcellona è stata annunciata la versione 2.0. Sappiamo che Knox serve a separare i contenuti e Mobile App aziendali da quelli personali sullo stesso terminale (in termini tecnici si parla di “containerizzazione”), tramite crittografia. Crea insomma un ambiente sicuro, per proteggere ciò che è sensibile per l’azienda e che il dipendente o il collaboratore si porta sempre con sé. Knox è inoltre compatibile con soluzioni aziendali di Mobile Device Management, Vpn e servizi di directory. Supporta anche Enterprise Single Sign On, Active Directory e Smart Card basate su più fattori di autenticazione.
Knox 2.0 porta tutto questo a un nuovo livello. Samsung vi ha affiancato una propria suite Enterprise Mobility Management, per la gestione di accessi, identità e altro; e un Knox Marketplace, dove le aziende potranno trovare servizi cloud per la sicurezza. Evolve inoltre la funzione Knox propriamente detta, di containerizzazione. Tra l’altro, adesso supporta un accesso sicuro anche via scansione delle impronte digitali (integrata nel Galaxy S5, pure annunciato a Barcellona) e la possibilità di creare diversi container, utile per professionisti che hanno più clienti e quindi vogliono avere un ambiente sicuro per ciascuno di loro. Aumenta anche la sicurezza del cointainer, grazie al monitoraggio antimalware del kernel in real time e il secure storage delle chiavi crittografiche in un’area protetta del cellulare a livello hardware.
I big degli antivirus proteggono i dati mobili business
Tutti i principali produttori di antivirus hanno presentato soluzioni non solo per il mobile ma nello specifico rivolte al pubblico business. Per esempio Sophos lancia il Mobile Control, per mettere in sicurezza i dati aziendali presenti su dispositivi mobile, tramite una soluzione on-premise o cloud. I dati sono la preoccupazione anche delle novità Symantec, che semplifica gli strumenti per un uso sicuro del dispositivo mobile. Kaspersky si distingue invece per essere uno dei primi a lanciare un software per proteggere i cellulari Windows Phone.
Merita poi una menzione a parte l’idea di CA Technologies. È infatti la prima soluzione per controllare via cloud tutta la mobilità aziendale, in modo granulare e dettagliato. Include per esempio una piattaforma di reportistica che mostra errori e prestazioni delle app, dei sistemi smartphone, della rete utilizzata dai dipendenti. Questo è possibile perché le aziende possono iniettare sonde, tramite appositi strumenti forniti da CA, nelle app installate sugli smartphone. Nei prossimi mesi, CA estenderà queste funzioni di reportistica anche alla gestione dell’internet of things (IoT): si pensi ai sensori usati nei magazzini o negli ospedali, per esempio.
Un’altra particolarità, di questa nuova tecnologia CA, è che l’azienda può stabilire policy sofisticate, che scattano in automatico quando sono vere alcune ipotesi predefinite. Per esempio: impedire inoltro o copia delle mail mandate da certi smartphone, o obbligare l’utente a un’autenticazione a doppio fattore, quando nel testo compaiono certe parole chiave o quando il traffico avviene fuori dagli orari di lavoro e/o lontano dall’ufficio.
Tablet, smartphone e smartwatch In tempi di BYOD
È difficile dividere tra dispositivi consumer e business, tra quelli presentati a Barcellona. È possibile però segnalarne alcuni forse particolarmente interessanti per un uso lavorativo. Come il Samsung Galaxy S5, per le funzioni Knox e il lettore d’impronte; ma anche perché – come altri dispositivi Samsung – è affiancabile agli smartwatch Galaxy Gear, di cui l’azienda ha presentato due nuovi modelli a Barcellona.
Al momento, gli smartwatch, i cosiddetti “orologi intelligenti”, sembrano riscuotere l’interesse di due categorie di persone: amanti del fitness e professionisti o manager che vogliono “tenere il polso” di quanto avviene sul proprio smartphone. Vederne le notifiche su smartwatch è comodo e discreto durante le riunioni e fa risparmiare tempo. Oggi il principale avversario di Samsung, per gli smartwatch, è Sony, ma da molto tempo si parla di un imminente “iWatch” di Apple.
Tanti marchi si sono sfidati inoltre a colpi di “phablet”, gli smartphone con schermo oltre i 5 pollici: possono essere utili a un pubblico business che vuole sommare in un solo strumento uno smartphone e un tablet. I cinesi Huawei, Zte e Lenovo stanno spingendo al ribasso i prezzi di questa categoria di prodotti, di cui l’esponente più noto è ora il Samsung Galaxy Note 3.
HP ha invece presentato due tablet rivolti esplicitamente al pubblico business, con Windows 8.1 e uno schermo da 10.1 pollici (ElitePad 1000 G2 e ProPad 600 G1). Più di nicchia l’uso lavorativo del Panasonic ToughPad 5, pure annunciato a Barcellona: resiste a urti, acqua, polvere e ha uno schermo infrangibile; ha accessori come cinghie e custodie, pensati per chi lo usa in condizioni lavorative particolari, e una tecnologia per ridurre il rumore durante le telefonate.