Si è tenuta in questi giorni a Barcellona l’edizione 2014 del Mobile World Congress (MWC), principale evento internazionale focalizzato sulle tecnologie Mobile e sui nuovi servizi che possono essere offerti attraverso di esse, che attrae ogni anno nella capitale catalana oltre 75.000 visitatori.
I numeri dell’ecosistema mobile diffusi all’evento sono importanti: 7 miliardi di connessioni attive, 3,4 miliardi di utenti unici (molte connessioni, infatti, sono riconducibili a un solo unico utente che possiede più di una SIM), un impatto pari a oltre il 3,5% del PIL mondiale e più di 10 milioni di posti di lavoro creati.
Oltre ai “freddi numeri”, le tecnologie mobile sono sempre più importanti per le vite delle persone, come hanno spiegato in una conferenza al MWC i principali operatori Telco. Nei paesi dell’America Latina, afferma Daniel Hajj, CEO di América Móvil, il mobile è fondamentale per ridurre le disuguaglianze sociali, eliminare il gap con i paesi sviluppati e consentire una trasformazione del modo di lavorare, grazie all’attivazione di programmi e piani di “lavoro flessibile”.
Secondo Ahmad Abdulkarim Julfar, Group CEO di Etisalat, la connettività mobile è essenziale per semplificare la vita delle persone, consentendo loro di accedere a servizi a valore aggiunto, come avviene negli Emirati Arabi Uniti, in cui il governo sta puntando molto sui servizi di eGovernment ed eHealth basati su dispositivi mobile.
Ma c’è ancora molto lavoro da fare: come afferma Jon Fredrik Baksaas, President e CEO di Telenor Group e Chairman della GSMA, da qui al 2020 l’obiettivo è collegare un altro miliardo di persone, oltre a 5 miliardi di dispositivi tra i più disparati (macchine, sensori per le cosiddette “smart cities”, wearable device, …). Per fare questo saranno necessari grandi investimenti: oltre 1.700 miliardi di dollari cumulati nei prossimi 6 anni per creare infrastrutture mobile in grado di garantire la banda larga mobile a oltre 2,2 miliardi di persone, moltiplicando le attuali 200 milioni di connessioni in LTE.
Quattro le aree di focus principali per i prossimi anni secondo Anne Bouverot, Director General dl GSMA. La prima riguarda la “Mobile Identity”: utilizzare la SIM come soluzione di autenticazione digitale per accedere a molteplici servizi a valore aggiunto direttamente tramite il telefono e la tecnologia NFC. In Norvegia, ad esempio, è già disponibile il servizio di Mobile Bank Id, che permette agli utenti di identificarsi con la banca tramite il proprio cellulare, usandolo come una sorta di token.
Un altro ambito di sicuro interesse è legato al tema del Digital Commerce, per cui le Telco rappresentano la piattaforma abilitante per supportare tutte la fasi del processo di acquisto e pagamento, come ha iniziato a fare SingTel a Singapore. Infine, grande attenzione e fermento attorno al mondo “Connected Living”, per abilitare servizi innovativi a supporto di cittadini e persone (come ad esempio servizi assistenziali, sanitari, eGovernment).
Ovviamente tutti questi “cantieri” di innovazione devono essere supportati da un’infrastruttura di rete all’altezza delle aspettative e capace di gestire enormi quantità di dati, espandendo le connessioni in LTE ed eliminando le attuali incompatibilità tecnologiche tra le reti di Carrier diversi. Secondo Song Koong Chua, Group CEO di SingTel, per il futuro delle Telco sarà necessario porre i clienti al centro delle loro strategie, evitando di combattere battaglie sui prezzi che le porterebbero a diventare, in poco tempo, delle mere “commodity di connettività”. L’obiettivo è quello di fornire servizi a valore aggiunto, in modo da mantenere un vantaggio competitivo ed essere preferiti sia dai clienti sia dai partner OTT.
Dello stesso avviso è anche Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook (nella foto), la grande star di questa edizione. Secondo Zuckerberg la connettività non è un servizio “per sè”, ma un abilitatore per un’ampia varietà di altri servizi a valore aggiunto, fruibili dalle persone e offerti, tra gli altri, proprio dai Carrier. Durante il suo intervento al MWC, Zuckerberg ha sottolineato che oggi solo un terzo della popolazione mondiale ha accesso a internet: la mission dei player di questo ecosistema dovrebbe quindi essere quella di connettere tutte le persone, eventualmente offrendo gratuitamente un set “minimo” di connettività per consentire di accedere a servizi basilari, quali social network, previsioni meteorologiche, Wikipedia, ecc.
In questo modo sarebbe possibile sensibilizzare tutti sulle potenzialità offerte dalla rete, e le Telco potrebbero, in seguito, offrire connettività e servizi aggiuntivi a una nuova (e più ampia) base di clienti. E proprio questa in effetti è la mission di Internet.org, associazione fondata da Facebook, Ericsson, MediaTek, Nokia, Opera, Qualcomm e Samsung, che punta, attraverso partnership con operatori di telefonia e altri provider di servizi, a connettere tutta la popolazione mondiale in un futuro – si spera – non molto lontano.