L’universo degli oggetti connessi – l’Internet of Things – porta le aziende a confrontarsi quotidianamente con nuovi problemi e sfide.
Le aziende necessitano sempre di più di aumentare i livelli di sicurezza per proteggere i loro dati aziendali, ma anche di aumentare l’efficienza dei processi di business con modelli dirompenti e gestire allo stesso tempo una complessità dei sistemi IT sempre maggiore.
Nei dati aziendali vi sono le informazioni della nostra azienda che necessitano di essere elaborati e archiviati a un ritmo incredibilmente superiore rispetto al passato. Maggiore è la quantità dei dati, maggiori sono anche le difficoltà per gestirne la sicurezza e i rischi ad essi correlati.
Da Beta Systems uno sguardo al BICS
Beta Systems Software, società tedesca che sviluppa soluzioni software a livello europeo, opera da tempo in questo quadro di riferimento.
Per venire incontro alle esigenze dei propri clienti, il gruppo di recente ha integrato tra i propri servizi una piattaforma BICS – Business Infrastructure Control Solutions – legata al mondo della Mobility e al mondo dell’Internet delle Cose (IoT).
Lo ha fatto attraverso l’acquisizione di Auconet, società tedesca che sviluppa piattaforme IT e servizi alle aziende.
“L’acquisizione che abbiamo effettuato di recente, potenzia la mission di Beta Systems: sfruttare le funzionalità dei Data Center per semplificare sistemi complessi sia di piccolo-medie che di grandi aziende. Ci rivolgiamo soprattutto a quelle realtà che hanno filiali in tutto il mondo, e devono gestire una quantità significativa di dispositivi. Con le nostre soluzioni le aziende saranno in grado di fare tutto ciò attraverso un singolo punto di controllo”.
BICS integra Asset Management e Network Management
Ma che cosa è in grado di fare una piattaforma BICS nello specifico? Nel dettaglio, si tratta di una soluzione di Asset Management (AN) e di Network Management (NM).
Le funzionalità e i moduli implementabili sono innumerevoli.
A titolo esemplificativo, una piattaforma del genere è in grado di scoprire in maniera automatizzata fino a milioni di dispositivi e di endpoint (collegati in rete o wireless) e tutte le componenti dell’infrastruttura IT (es: smartphone, computer, tablet, stampanti, server, router, switch, porte, Atm banche, pos retail – e anche sensori, telecamere, termostati e macchinari industriali, etc.).
Una volta rilevati gli endpoint è possibile gestirli, controllarli, monitorarli e ottenere report in tempo-reale tramite un’unica interfaccia integrata, anche in ambienti IT estremamente complessi.
Gestire in sicurezza anche il BYOD
Un modulo specifico, ad esempio, permette di gestirne la sicurezza, garantendo l’accesso e il monitoraggio in sicurezza di tutti i dispositivi e gli endpoint, che sono dentro ma anche al di fuori dal perimetro aziendale, rispondendo così alle esigenze moderne aziendali di BYOD – Bring your Own Device.
La soluzione è definita anche Platform Independent: ciò significa che può gestire qualsiasi tipologia di dispositivo o endpoint aziendale, indipendentemente dalla marca e dal modello.
Tre case history a titolo di esempio
Per esplorare al meglio le funzionalità e i servizi offerti da Auconet, si possono prendere in considerazione tre Case History, ossia tre progetti di successo svolti con grandi aziende internazionali in settori molti diversi tra loro.
Azienda del settore chimico
In ambito chimico, ad esempio, una società leader del settore, dopo solo pochi giorni di implementazione, è stata in grado di monitorare, in maniera granulare e in tempo-reale, 250mila device ed endpoint.
Tra i benefici conseguenti, dopo il go-live, è stata riscontrata anche la riduzione dei costi: ottenendo una visione globale di tutti i device ed endopint si è potuto calcolare e predirre in maniera precisa i costi per gli upgrade di tutti i device.
E’stato possibile, inoltre, aumentare il livello di sicurezza, permettendo di rilevare minacce di sicurezza e bloccare da remoto ogni device.
Azienda del settore ferroviario
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, si è riuscito a rilevare molto facilmente tutti gli endpoint non autorizzati e aumentare i livelli di sicurezza del network. Circa 20mila endpoint non autorizzati, sono stati scoperti in pochi giorni e ne è stato bloccato l’accesso alla rete aziendale.
Azienda del settore bancario
In ambito bancario, un importante istituto di credito ha potuto iniziare a monitorare 600mila endpoint (tra cui gli Atm) dell’intero gruppo, attraverso una singola interfaccia, con una granularità mai vista prima.
Il gruppo bancario è stato in grado, inoltre, di bloccare facilmente i device da remoto e di colmare gap di sicurezza identificati dopo audit ed essere in compliance a direttive europee che impongono di dover rilevare, abilitare e disabilitare facilmente ogni porta, network device ed endpoint.