L’automazione, in sé, non è sinonimo di innovazione. Specialmente in un ambito delicato come quello dell’healthcare, che necessita di sicurezza, connettività e intelligenza per aspirare a offrire servizi di vero valore per il paziente. Per questo Inpeco, società specializzata nella produzioni di macchinari automatici per l’analisi di campioni biologici, ha scelto VEM Sistemi per creare una piattaforma che permettesse ai dispositivi dislocati nelle varie sedi del gruppo di diventare smart anche grazie all’IoT. Grazie alla digitalizzazione dell’infrastruttura è stato possibile comprendere a fondo il comportamento delle macchine in una logica da Industria 4.0, avviando programmi di predictive maintenance e sfruttando i dati generati per offrire nuove funzionalità ai clienti, come per esempio l’indicazione sui tempi necessari a compiere cicli d’analisi in funzione del tipo di attività e dell’effettivo impiego delle risorse da parte dei device.
Nell’intervista riportata qui in basso, Marco Bubani, Responsabile Design & Delivery di Vem Sistemi, illustrando la case history – spiega inoltre che uno dei requisiti del progetto (finalista ai Digital 360 Awards nella categoria “Internet of Things”) è stato lo scrupoloso rispetto dei canoni di sicurezza imposti da Inpeco. «Abbiamo deciso di adottare protocolli di cifratura delle informazioni e sistemi di autenticazione molto robusti, simili alle one-time password dei servizi finanziari (Strong Authentication), in modo da consentire alle macchine di registrarsi in modo semplice ma allo stesso tempo sicuro all’infrastruttura di rete».