L’utilizzo dei mobile device si sta estendendo a sempre più attività e con sempre più opzioni nel rapporto tra il consumatore e le banche, ma in questo rapporto c’è sempre più metodo, nel senso che il consumatore sta imparando a usare il suo smartphone anche per monitorare le sue spese e gestire le sue finanze.
Alcune attività di Mobile Banking, infatti, come l’accesso alle informazioni sul proprio conto corrente e il pagamento delle bollette, stanno diventando comuni in tutto il mondo. Quasi la metà (47%) dei consumatori in tutto il mondo ha controllato il saldo del conto corrente o una transazione negli ultimi sei mesi, e il 42% ha pagato una bolletta, sul proprio smartphone. E questi numeri stanno salendo continuamente: il 53% probabilmente controllerà il conto o una transazione sul mobile nei prossimi sei mesi, e il 46% pagherà almeno una bolletta.
Sono alcuni dei responsi più significativi della recente “Nielsen Mobile Shopping, Banking and Payment Survey”, condotta su oltre 30mila utenti di mobile internet di 63 paesi in tutto il mondo.
Trasferire o depositare denaro sono attività meno diffuse, ma comunque nel mondo oltre un consumatore su tre (36%) ha movimentato denaro tra i propri conti bancari negli ultimi sei mesi, e il 42% pensa di farlo nei prossimi sei. Una percentuale molto più bassa (10%) ha depositato un assegno usando la fotocamera del proprio smartphone, ma quasi il doppio (18%) sfrutterà questa funzione, una delle più recenti introdotte dalle banche nelle loro app, nei prossimi 6 mesi.
Da questa indagine Nielsen emerge che i paesi che vantano i più alti tassi di utilizzo del Mobile Banking sono molto diversi: ci sono nazioni in pieno sviluppo, come Cina, Sud Africa, Venezuela e India, e nazioni estremamente mature come la Svezia.
«Gli alti valori in alcuni paesi in via di sviluppo sono dovuti agli utenti che abitano in zone rurali e lontane dalle città, che accedono da mobile senza doversi fisicamente recare a una filiale bancaria, e a quelli che mandano denaro in modo istantaneo a chi dipende economicamente da loro», spiega Stuart Tagg, Financial Services Leader, Nielsen Europe. «In Cina invece l’uso delle carte di credito non è mai decollato, e molti addirittura non sono mai entrati in una banca, per cui le istituzioni finanziarie stanno spingendo molto sui servizi di “mobile money”. La Svezia infine è un caso a parte di mercato maturo molto più avanti degli altri nel mobile banking e nelle transazioni su smartphone, grazie anche ad altissimi tassi di diffusione degli smartphone e alla collaborazione tra banche e Stato nella definizione di BankID, un sistema di sicurezza digitale utilizzato sia per i servizi finanziari che per l’interazione tra pubblica amministrazione e cittadini».
Ecco in pillole altre conclusioni interessanti dell’indagine.
– Il 74% degli intervistati apprezza la libertà di potersi connettere in qualunque posto si trovi, e il 70% pensa che lo smartphone abbia migliorato la sua vita.
– Tra i Millennial (cioè ventenni e trentenni) la predisposizione a utilizzare una banca solo mobile è più che doppia rispetto ai Baby Boomer (dai 50 ai 70 anni d’età), e alla Silent Generation (ultrasettantenni).
– La percentuale di intervistati che usano solo Mobile Banking è più alta in paesi grandi in via di sviluppo: India (46%), Indonesia (37%), Messico (34%) e Turchia (34%).
– I timori per la sicurezza dei propri dati e transazioni sono la prima barriera all’uso del Mobile Banking (53% degli intervistati), seguita dalla preferenza per la filiale fisica (31%) e dalla percezione di inutilità del servizio (28%).
– Riconoscimento facciale (41%) e scansione digitale e deposito degli assegni (39%) sono le nuove funzioni più desiderate dagli utenti di Mobile Banking.
– Oltre un terzo degli intervistati trasferirà denaro a un’altra persona (36%) o riceverà denaro (34%) da un’altra persona attraverso il proprio smartphone nei prossimi sei mesi.