Saranno oltre 17 miliardi le applicazioni
scaricate sui telefonini di tutto il mondo nel corso
del 2011, con una crescita del 117% rispetto
al numero di download realizzati nel 2010 (8 miliardi). Questo
quanto emerge da una ricerca Gartner sul futuro del mondo delle
applicazioni per smartphone, che stima inoltre che, dal momento
dell’apertura del primo application store avvenuta nel
2008 fino al 2014, si conteranno oltre 185 miliardi di
download.
Percentuali di crescita a tre cifre che confermano
l’esplosivo successo delle app, il cui mercato valeva 5
miliardi di dollari nel 2010 e, si stima, raggiungerà i
15 miliardi nel corso di quest’anno,
registrando un aumento del 190%. I guadagni – che vengono
suddivisi tra chi gestisce lo store e gli sviluppatori – sono
generati sia dalle applicazioni a pagamento scaricate dai
consumatori che dalle forme di advertising veicolate attraverso
di esse, che nel 2010 hanno costituito il 16% dei ricavi e si
prevede aumenteranno al 30% nel 2014.
Punta di diamante del mercato è ovviamente l’AppStore di
Apple, da cui provengono 9 applicazioni ogni 10
scaricate, ma godono di un crescente successo anche i
suoi competitor: l'Android Market di Google, l'Ovi
Store di Nokia, l’App World di RIM, il Marketplace di
Microsoft ed il Samsung Apps.
Gli analisti prevedono che Apple manterrà la propria posizione
dominante nel mercato anche nei prossimi anni, seppure con una
quota leggermente inferiore all’attuale. Anche nel 2011
la maggior parte delle App scaricate (l’81%)
sarà gratuita; i consumatori – secondo Gartner –
inizieranno ad essere disposti a pagarle quando percepiranno il
loro reale valore e inizieranno a nutrire maggior fiducia verso
i meccanismi di pagamento.
"I negozi di applicazioni sono diventati la parte più
visibile e potenzialmente redditizia dell'ecosistema
smartphone, grazie soprattutto all'App Store di Apple.
Oltre a generare profitti, permettono ai loro proprietari di
attingere alla forza innovativa di una comunità che sta al di
fuori del proprio dipartimento Ricerca e Sviluppo" –
ha affermato Stephanie Baghdassarian, direttore della ricerca
presso Gartner.