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Sono sempre più numerose le Aziende Ospedaliere italiane che avviano progetti di Cartella Clinica Elettronica (CCE), un ambito di innovazione che incide sulle…

Pubblicato il 28 Lug 2011

telemedicina


Sono sempre più numerose le Aziende Ospedaliere italiane che
avviano progetti di Cartella Clinica Elettronica (CCE), un ambito
di innovazione che incide sulle performance complessive delle
strutture sanitarie in modo estremamente significativo.
L’obiettivo è quello di rendere accessibili le
informazioni per tutti gli operatori quando e dove ne hanno
bisogno
, all’interno e all’esterno
dell’azienda. Il medico può ad esempio assistere il
paziente in modo più efficace e al contempo si riduce il
rischio clinico
, grazie a sistemi di controllo quali, ad
esempio, la prescrizione e somministrazione controllata di
farmaci.


Secondo quanto emerso dalla ricerca condotta
dall’Osservatorio ICT in Sanità della
School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net),
per il 76% delle Direzioni Strategiche delle strutture
sanitarie
, pubbliche e private, il
Tablet
(ad esempio gli iPad o i Mobile Clinical
Assistant, i Tablet dedicati al settore sanitario) rappresenta il
dispositivo hardware più efficace per il supporto della
CCE
in reparto, proprio perchè garantisce facilità di
immissione e il recupero dei dati in tutti i luoghi compatibili
con le modalità di lavoro dei vari operatori. Con,
rispettivamente, il 38% e il 29% dei favori seguono i Notebook (i
PC portatili) e i Desktop (i PC fissi) e i Palmari – PDA,
ritenuti meno efficaci anche per le ridotte dimensioni della
tastiera e del video. Le Direzioni interpellate hanno inoltre
ulteriormente ribadito il ruolo strategico giocato dalla
CCE, che è al primo posto nel livello di investimenti
previsti per i prossimi tre anni
: la percentuale di
aziende che investirà più di 250mila euro salirà dal 22% al
34%.


Gli analisti del Politecnico hanno approfondito alcune
esperienze significative
. Fra queste, quella
dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL) di
Reggio Emilia
– che conta più di 3.700 dipendenti
e circa 800 posti letto – che ha avviato un importante
progetto per l’implementazione della Cartella Clinica
Elettronica (CCE) Medica ed Infermieristica
, entrata a
regime di recente. Il nuovo strumento ha, fra i suoi obiettivi,
quello di realizzare una soluzione capace di coordinare tutti i
dati esistenti, sfruttando un’architettura orientata ai
servizi. Essa è in grado di far cooperare efficacemente tutti
gli applicativi con la nuova anagrafe interaziendale, con il
nuovo sistema di ordinazione delle prestazioni ed il
datawarehouse clinico.



Anche l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova ha
avviato un progetto all’inizio del 2011
: per la
consultazione della CCE in mobilità attualmente sono utilizzati
dei dispositivi portatili legati al carrello usato nelle visite
di reparto. Tale soluzione è possibile grazie al completamento
della coperura Wi-fi dell’intera area aziendale e permette
al medico, durante il suo giro di visite, di non dover
trasportare il materiale cartaceo, avendo comunque sempre con sé
tutte le informazioni necessarie.


La CCE è utilizzata anche all’ISMETT
(Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta
Specializzazione), nato a Palermo nel 1997 come progetto di
sperimentazione gestionale, grazie a una partnership tra la
Regione Siciliana ed UPMC (University of Pittsburgh Medical
Center). Si tratta di un centro di eccellenza che pone
particolare attenzione all’informatizzazione e alle nuove
tecnologie. La Cartella Clinica Elettronica ha consentito
all’Istituto di eliminare la documentazione cartacea,
divenendo uno dei primi ospedali paperless in Italia.


Altri progetti significativi sono stati avviati a Milano
all’Istituto Nazionale dei Tumori e nell’Azienda
Ospedaliera Luigi Sacco
.

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