Approfondimenti

Nuove imprese fanno crescere la Mobile Economy italiana

.

Pubblicato il 16 Ott 2012

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In Italia sembra essere tornata la voglia di fare impresa.
L’idea che sia meglio costruirsi un lavoro
piuttosto che cercarlo
, ben radicata nella cultura
statunitense, si sta facendo largo fra i giovani e meno
giovani
, complice anche la crisi e la scarsa richiesta
di personale qualificato da parte delle aziende.

Si moltiplicano le iniziative dedicate alle start
up
: eventi, articoli di giornale e concorsi che
stimolano la nascita di nuove idee e premiano quelle più
promettenti, non solo con finanziamenti, ma anche fornendo
supporto manageriale e strumenti tecnologici.

E si è mosso finalmente anche il mondo politico, con
l’inserimento delle agevolazioni per le start up innovative
inserite nel decreto Sviluppo varato di recente dal governo
Monti. Un terreno particolarmente fertile per far crescere le
nuove aziende è senza dubbio quello del Mobile, un comparto che
in questi ultimi anni si è evoluto e innovato con una rapidità
senza precedenti.

Gartner si è spinto di recente ad affermare che il
Mobile computing ha portato il più grande cambiamento nel modo
di vivere di tutti noi dai tempi dell’automobile
.
Questo dinamismo, e forse anche il benefico effetto del mito di
Steve Jobs, fa sì che in tutto il mondo continuino a nascere
start up che propongono servizi e applicazioni innovative che
sfruttano la diffusione ormai di massa di smartphone e tablet.

Anche l’Italia, che da sempre vanta un primato
nell’utilizzo e nella diffusione del cellulare, sta facendo
la sua parte. Lo conferma una ricerca della School of Management del
Politecnico
, che ha censito le start up del settore Mobile
che negli ultimi mesi hanno ricevuto finanziamenti da parte di
Venture Capitalist, Incubatori, Fondi Regionali e Investment
Companies. Sono esclusi, dunque, tutti quegli aspiranti
imprenditori che non sono riusciti a trovare finanziatori
disponibili a scommettere sul loro successo, impresa che nel
nostro Paese non è affatto semplice, dato l’esiguo
ammontare dei capitali disponibili.

Dal censimento risulta che dall’inizio dello scorso
anno a oggi sono stati erogati fondi a 34 aziende
nell’ambito del Mobile, per un totale di oltre 20 milioni
di euro
, quasi la metà del totale degli investimenti in
ICT. Un numero certo non elevato se paragonato con altri paesi
anche europei, ma che è indice di un’inversione di
tendenza e fa ben sperare per il futuro dell’imprenditoria
italiana. Si tratta per la grande maggioranza di aziende che
adottano un modello di business B2C: alcuni esempi di soluzioni
sviluppate sono i giochi, le applicazioni nell’ambito
dell’entertainment, le App di social networking e i servizi
per facilitare la vita quotidiana, le cosiddette Utility.

Quasi la metà delle start up è nata in
Lombardia
, ma non mancano esempi anche in altre regioni,
in particolare Veneto, Emilia Romagna e Sardegna. Gli
imprenditori hanno spesso meno di 40 anni, con una quota
importante, e in costante crescita, di ragazzi sotto i 30 anni.
Onore al merito degli aspiranti Zuckerberg nostrani.

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