O’connell (Dell): «Analytics at the edge, ecco qual è il vero valore dell’industrial IoT»

A colloquio con Dermot O’connell, Vice President Emea OEM di Dell EMC, per capire come il cloud rappresenti il tassello fondamentale di una buona strategia di IoT declinata sull’industria manifatturiera

Pubblicato il 04 Apr 2017

Dermot O’connell, Vice President EMEA OEM di Dell EMC
Dermot O’connell, Vice President EMEA OEM di Dell EMC

C’è una rivoluzione senza precedenti nello spazio IoT, destinata a trasformare tutti i settori, anche quelli più tradizionali. Sono in parecchi a credere nelle enormi potenzialità legate alla connessione pervasiva e all’intelligenza diffusa negli oggetti per generare automatismi di gestione, in particolare all’interno degli ambienti industriali. «Il numero di dispositivi connessi aumenta e con essi anche la quantità di dati generati – esordisce Dermot O’connell, Vice President EMEA OEM di Dell EMC –. Generalmente, negli ambienti IoT industriali, i dati generati dai sensori vengono inviati al cloud privato o pubblico dell’azienda oppure al suo data center on premise per poi essere rielaborati. Tuttavia, questo approccio presenta due inconvenienti. La connettività ad alte prestazioni è piuttosto costosa e molto spesso si finisce per ingolfare la rete WAN con un quantitativo enorme di dati inutili, occupando banda in modo inefficiente. Inoltre, le comunicazioni dei dati al di fuori del perimetro sono intrinsecamente insicure e moltiplicano i punti di possibile esposizione agli attacchi».

Il problema della sicurezza dei device smart è salito alla ribalta della cronaca con le notizie dei recenti attacchi DoS (Denial of Service) alle videocamere connesse delle smart city e delle smart home. «Questo avviene perché non esiste sufficiente protezione tra il sensore e la rete Internet pubblica. Questi problemi non si sarebbero verificati se le organizzazioni attaccate avessero utilizzato un gateway IoT», si dice convinto O’connell.

Il Dell Edge Gateway 5000

Ma cos’è un gateway IoT? Si tratta di dispositivi particolarmente compatti e robusti, pensati per essere utilizzati all’interno di ambienti anche piuttosto ostili come quelli industriali. Si interpongono tra i sensori e la rete IP creando una sorta di “cuscinetto”: di fatto sono veri e propri minicomputer sui quali è possibile installare applicazioni di analisi dati e software di protezione e cifratura. Permettono di operare una prima scrematura dei record prodotti di continuo dagli endpoint IoT, selezionando solo quelli più rilevanti (edge analytics) da inviare al data center, per operare successivamente le rielaborazioni del caso, risparmiando banda e riducendo l’esposizione ai rischi. I dati generati dai sensori, infatti, assicurano il massimo vantaggio se possono essere utilizzati proprio lì dove si generano, sul perimetro della rete. Solo così, infatti, potranno supportare al meglio i meccanismi di auto-apprendimento e machine learning delle attrezzature intelligenti. Per far questo, però, occorre disporre di un’infrastruttura cloud adeguata al compito. «In ambito IoT – spiega – nessun vendor è in grado di presidiare con la propria offerta tutti i settori in modo puntuale. Noi ci siamo focalizzati sull’industrial IoT, capitalizzando la tecnologia di industrial data analytics di Pivotal con il presidio end-to-end del datacenter e degli ambienti cloud che ci deriva dalla nostra esperienza diretta mixata con le competenze storage di EMC, la sicurezza di RSA, la virtualizzazione dei data center di Vmware».

Come funziona un gateway IoT

© Dell Computing

Anche il cemento può essere “smart”

Alle aziende interessa comprendere da subito il valore concreto dell’IoT come abilitatore di business ed ecco perché Dell punta su «soluzioni facili da integrare ma in grado di scalare rapidamente. Per far toccare con mano i benefici dell’Internet delle cose, poi, abbiamo aperto due IoT lab, uno in Irlanda, a Limerich, e uno a Monaco, in Germania. Qui i nostri clienti e prospect sono in grado di comprendere le potenzialità delle edge analytics nel cloud per velocizzare le proprie attività, risparmiare materie prime costose oppure energia». E se questo non bastasse, ci sono anche workshop sul tema pensati per i clienti e un “IoT contest”. L’ultimo lo ha vinto una società che ha sviluppato un progetto di cemento intelligente (smart concrete), integrando i sensori direttamente nella mescola per intervenire con aggiustamenti in tempo reale nel caso in cui il cemento si riveli troppo secco o troppo liquido e dimostrando di aver ottenuto un risparmio del 20% sui costi relativi. Proprio nel settore delle costruzioni Dell sta investendo in attività di promozione della propria offerta IoT, forte anche di alcuni casi d’uso interessanti. Altro settore che riveste interesse per la società è quello del food, in particolare la gestione della catena del freddo, con la creazione di pool di refrigeratori intelligenti.

4 aprile 2017

Industria 4.0: significato, opportunità ed esempi concreti dello smart manufacturing

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