Analisi

«Office per iPad, forte domanda da aziende e knowledge worker»

Secondo Ovum, il rilascio della suite di Microsoft per il tablet più diffuso arriva in un momento in cui le App di produttività sono tra le più redditizie in assoluto, e quelle di Apple riscuotono livelli di soddisfazione piuttosto bassi

Pubblicato il 03 Apr 2014

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Dopo una lunga attesa da parte del mercato, Microsoft ha finalmente rilasciato Office for iPad, e come prevedibile l’evento è stato commentato da tutti i principali analisti che si occupano di ICT. I più critici sono del parere che l’annuncio arriva troppo tardi, che ciò che Microsoft ha rilasciato non è all’altezza delle attese, e che costa troppo: per usare le nuove App Word, Excel e PowerPoint per iPad infatti l’utente deve avere un account di Office 365, la versione cloud di Office.

Molti altri analisti però non sono di questo parere: tra questi l’inglese Ovum, secondo cui la mossa del colosso del software corrisponde comunque a una forte domanda dei “knowledge worker” e delle imprese, interessate a dare continuità anche sui tablet alle dotazioni aziendali di Office 365.

«Inoltre i livelli di soddisfazione degli utenti delle App di produttività della stessa Apple sono piuttosto bassi e la loro compatibilità con i documenti Office non è ottimale, per cui il tipico knowledge worker sicuramente proverà queste nuove App di Microsoft, e magari alla fine sarà anche disposto a pagare l’abbonamento di tasca propria se questo dovesse rendere il suo lavoro quotidiano più facile e libero da complicazioni tecniche», scrive in un report Richard Edwards, Principal Analyst dell’area Enterprise Mobility and Productivity Software di Ovum.

Le applicazioni di produttività sono estremamente gradite e diffuse nel mondo della Enterprise Mobility: Ovum cita una propria ricerca secondo cui il 56% dei lavoratori dipendenti accede ai sistemi aziendali da smartphone e tablet personali. «Inoltre due delle App a più alto fatturato su Google Play sono suite di produttività che permettono di lavorare su file Word, Excel e PowerPoint, mentre Quickoffice, la suite gratuita di Google, ha superato i 10 milioni di utenti».

Sull’App Store d’altra parte nella Top 5 della categoria “business productivity” ci sono Pages (word processing), Numbers (foglio elettronico), e Keynote (presentazioni) della stessa Apple, ma con livelli di gradimento piuttosto bassi: Keynote ha ottenuto quattro o più stelle dal 64% degli utenti, ma questo dato scende al 53% per Pages, e addirittura al 34% per Numbers.

«Questi numeri evidenziano una concreta opportunità di business per Microsoft, che ha la possibilità di realizzare la parola d’ordine del nuovo CEO Satya Nadella, “Office everywhere”, capitalizzando sul fatto che mai nessuno – concorrenti o autorità antitrust – è mai riuscito a scalfire più di tanto il suo dominio nelle applicazioni di produttività personale: gli utenti preferiscono sempre le soluzioni native di Microsoft, perché evidentemente il costo del cambiamento supera i risparmi che comporta il passaggio a soluzioni più economiche, e poi la “compatibilità” che molti prodotti dichiarano rispetto a Office alla fine spesso non è così completa come gli utenti vogliono».

Ma perché questo ritardo nel rilascio rispetto alle attese del mercato? Molti sostengono che Microsoft abbia voluto prima lanciare il suo tablet Surface per dargli più opportunità, scrive Edwards, ma la verità è che ha dovuto prima sistemare diversi tasselli, compreso lo stesso Office 365, che è un business da oltre 1,5 miliardi di dollari, ma non ha avuto un avvio facile. «Office for iPad non è perfetto, per esempio non ha ancora una funzione di stampa, ma il suo lancio può segnare uno spartiacque per Microsoft: molti la vedono ancora come un software vendor, ma ora ha le credenziali per proporsi come un credibile fornitore di dispositivi Mobile, e di servizi cloud».

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