Cos’è un oggetto smart: definizione
Un oggetto si dice “smart”, ovvero “intelligente”, quando è in grado di interagire, quindi scambiare dati e informazioni, con altri oggetti, con persone, con l’ambiente circostante. Questa interazione è garantita attraverso diversi protocolli di comunicazione che collegano l’oggetto “smart” ad un hub, o un server, che a sua volta lo collega alla rete Internet (IoT- Internet of Things). Tra gli standard di comunicazione più diffusi troviamo Wi-Fi, Bluetooth, ZigBee, Z-Wave.
Il Wi-Fi è uno standard, nato nel 1999, che consente la connessione a Internet tramite una WLAN – Wireless Local Area Network, una rete locale senza fili basata su onde radio a bassa potenza, e un punto di accesso wireless (router). Dello stesso anno è il Bluetooth, protocollo basato sulle WPAN – Wireless Personale Area Network, cioè le reti personali senza fili dalla banda radio a onde corte per lo scambio dati a breve distanza direttamente tra dispositivi: la versione Low Energy, a bassa energia, è stata progettata per l’IoT. Lo standard Zigbee, lanciato nel 2003, utilizza piccole antenne digitali a bassi potenza e consumi per creare reti di comunicazione WLAN mesh, “a maglie”: reti peer-to-peer, distribuite, senza server centrali, “domestiche”, in cui ogni dispositivo diventa “nodo” della stessa rete anche se con funzioni e “pesi” diversi (coordinatore, router, end-device). Le reti mesh sono anche alla base dello standard Z-Wave, nato nel 2001 esplicitamente per la domotica, la scienza che studia le applicazioni IoT nell’ambiente domestico: Z-Wave distingue tra nodi controllori e controllati (slave) e può arrivare fino a 232 nodi connessi.
Gli oggetti “smart” si collegano alle diverse reti perché dotati di sensori, dispositivi che registrano in tempo reale le interazioni e le trasmettono alla rete di comunicazione a cui appartengono attraverso sistemi embedded, microprocessori integrati all’interno dell’oggetto per svolgere particolari compiti, oppure combinazioni di fog e cloud computing, architetture di rete più o meno centralizzate.
Il collegamento di più oggetti “smart” in una rete all’interno della stessa casa dà vita alla Smart Home.
Video: Come si gestisce una casa smart? Osservatori Digital Innovation Politecnico di Milano
Come gli oggetti smart hanno domotizzato le nostre case
Il mercato italiano della Smart Home ha raggiunto nel 2019 un valore di 530 milioni di euro, con un aumento del 40% rispetto al 2018, secondo la ricerca presentata a febbraio 2020 dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.
Tra le soluzioni più acquistate, quelle per la sicurezza (150 milioni di euro), gli smart home speaker, ovvero gli altoparlanti intelligenti con assistente vocale integrato (95 milioni di euro), gli elettrodomestici (85 milioni di euro). Seguono le soluzioni per l’efficientamento energetico come caldaie, termostati, condizionatori, lampadine smart.
Infografica: Il Mercato Smart Home in Italia, Osservatorio Internet of Things, febbraio 2020
Il trend di crescita del mercato italiano 2019 è comparabile a quello dei principali paesi europei, ma se si guarda al valore assoluto, resta elevato il distacco rispetto alla Germania (2,5 miliardi di euro), al Regno Unito (2,5 miliardi) e alla Francia (1,1 miliardi).
Infografica: lo scenario internazionale del mercato Smart Home, Osservatorio Internet of Things, febbraio 2020
Dalla ricerca della School of Management del PoliMi emerge un aumento della consapevolezza dei consumatori: il 68% del campione, intervistato in collaborazione con Doxa, ha sentito parlare almeno una volta di “casa intelligente” e il 63% conosce il termine “domotica” (77% e 65% fra gli under 35). Il 40% possiede almeno un oggetto smart. Cresce anche il numero di utenti in grado di installare gli oggetti smart acquistati in autonomia (64% del campione).
Infografica: la prospettiva del consumatore del mercato Smart Home, Osservatorio Internet of Things, febbraio 2020
Crescono anche le preoccupazioni riguardo ai rischi legati alla sicurezza e alla privacy: il 54% del campione intervistato non è propenso a condividere i propri dati personali. Si segnala, su questo argomento, la guida su come usare uno smart speaker e proteggere i propri dati basata sui consigli del Garante della Privacy.
Per il 2020-21, la ricerca dell’Osservatorio, pubblicata un mese prima del primo lockdown, ha fotografato una modesta intenzione all’acquisto di oggetti smart per la casa (37% degli intervistati). Occorrerà valutare se e quanto le misure di contenimento della pandemia e le detrazioni fiscali come l’Ecobonus e il Superbonus 100% (che vede tra gli interventi “trainati” per l’efficientamento energetico degli edifici anche i sistemi di domotica) abbiano modificato questo quadro.
Cinque oggetti utili per la smart home
1. Gli smart speaker con assistente vocale (Amazon Echo, Google Home, Home Pod Apple)
Gli smart speaker sono “altoparlanti intelligenti” che si presentano all’esterno come delle casse audio wi-fi. La loro parte “smart” è costituita dai software, che con i loro algoritmi di Intelligenza Artificiale elaborati in cloud, li rendono capaci di rispondere ai comandi vocali. Una volta connessi all’alimentazione elettrica e alla rete wi-fi per navigare in Internet, gli smart speaker diventano segretari virtuali controllabili attraverso la voce.
Amazon Echo con Alexa, Google Home con Google Assistant, Home Pod Apple con Siri: ogni brand ha sviluppato la propria serie di dispositivi dalle diverse caratteristiche. Tutti consentono di creare routine che consentono all’AI del software di eseguire più azioni contemporaneamente, del tipo “se-allora” (es. “Se entra qualcuno, accendi le luci”). Con gli smart speaker è possibile guardare e ascoltare contenuti multimediali, pianificare la propria giornata, controllare la climatizzazione, i sistemi di videosorveglianza, l’intensità e l’accensione/spegnimento delle lampadine smart, gestire le prese wi-fi e gli interruttori degli elettrodomestici e dei cancelli, ricevere risposte alle proprie domande, impostare timer e sveglie.
2. Le lampadine intelligenti (LOFTer, Woox, Philips Hue)
Le lampadine “smart” consentono il controllo e la gestione da remoto, con conseguente risparmio energetico. Sono lampadine LED – Light Emitting Diode, funzionanti sia a corrente continua che alternata, luminose ma dai bassi consumi: ogni lampadina smart diventa nodo di una LAN – Local Area Network, una rete locale che si collegherà a Internet a seconda del protocollo di comunicazione compatibile. Una lampadina smart può accendersi o spegnersi a determinati orari o in base alla posizione delle persone in casa nonché regolare la propria intensità a seconda dei parametri impostati, dando vita ad un sistema di illuminazione smart.
Tra i modelli più diffusi, le lampadine smart Lofter, Woox, Philips Hue.
Le lampadine smart LOFTer a 7 watt, classe energetica A+, fornisce 450 lumen di luminosità e 3000 ore di durata. Disponibile in 16 milioni di colori, è una lampadina Wi-fi che può essere controllata via app, senza nessun altro hub richiesto (anche se compatibile con Amazon Echo e Google Home). Dalla app è possibile regolare colore, tonalità e intensità dell’illuminazione, oltre che impostare diversi timer per accendere e spegnere la lampadina automaticamente.
Le lampadine smart Woox da 8 watt, classe di efficienza energetica A++, funzionano con qualsiasi router wi-fi da 2,4 GHz, senza la necessità di un hub, ma sono compatibili con Amazon Echo e Google Home. Le lampadine smart si installano come quelle standard e si connettono al Wi-fi di casa tramite la app Woox Home. Tramite l’app, è possibile impostare le luci perché si accendano a un orario prestabilito, illuminino le stanze in momenti diversi, si spengano gradualmente durante la notte. È possibile inoltre controllare i consumi.
Le lampadine smart Philips Hue White da 60 watt, classe di efficienza energetica A+, si possono controllare (fino a 10 lampadine) dal bluetooth dello smartphone attraverso l’app Philips Hue (IOS 11 e successivi, Android 7.0 e successivi). Compatibili direttamente con Amazon Echo e Google Home, possono essere connesse anche all’assistente vocale Microsoft, Cortana, attraverso lo Hue Bridge, un dispositivo venduto separatamente che fa da hub del sistema di illuminazione (fino a 50 luci e accessori, possibilità di timing e regolazione).
3. I termostati intelligenti (Netatmo, Nest, Bticino Smarther)
Il termostato è il dispositivo che regola la temperatura dell’impianto di riscaldamento. I termostati intelligenti consentono un controllo da remoto di tutto l’impianto e la possibilità di creare routine automatizzate a seconda delle abitudini dell’utente.
Il termostato intelligente Netatmo si collega via wi-fi alla caldaia (compatibile con la maggior parte dei modelli a elettricità, gas, kerosene, legna, pompa di calore). Può essere installato autonomamente ed è dotato delle modalità “Assente”, “Antigelo” e “Auto-Adapt”, che integra le condizioni atmosferiche esterne con le caratteristiche termiche dell’abitazione. Oltre al controllo via smartphone o pc, produce un bilancio personalizzato sul Risparmio Energetico, per monitorare e ottimizzare i consumi. È compatibile con gli assistenti vocali Siri, Alexa e Google.
Il termostato intelligente wi-fi Nest è compatibile con la maggior parte dei sistemi di riscaldamento autonomi: caldaie a gas, a olio, a condensazione, pompe di calore, riscaldamenti a pavimento. In base alle temperature preferite e alle condizioni meteo si programma da solo: controlla e impara dalle abitudini dell’utente. È dotato della funzione “A casa/Fuori Casa” per regolare automaticamente la temperatura in caso di assenza. I suoi sensori di prossimità rilevano le presenze nella stanza e illuminano il display in automatico. Controllabile da remoto, produce un report sui consumi.
Il termostato smart wi-fi B-Ticino Smarther per funzionare necessita di un’alimentazione a 220 volt. Facile da installare, è dotato delle funzioni “Boost”, che accende al massimo l’impianto per un periodo di tempo definito, così da raggiungere velocemente la temperatura desiderata, e “Geolocalizzazione”, per spegnere l’impianto quando non c’è nessuno in casa.
3. Le borracce e le bottiglie intelligenti (HidrateSpark, Moikit Cup, Larq)
Le borracce e le bottiglie intelligenti in base ai parametri inseriti mostrano la quantità d’acqua da assumere ogni giorno, con specifici alert e display che mostrano i risultati raggiunti.
Le borracce intelligenti HidrateSpark e H2O Pal
La borraccia intelligente HidrateSpark da 592 ml registra la quantità di acqua bevuta ogni giorno e si illumina quando è arrivato il momento di idratarsi. Nel corso della giornata, infatti, il sensore interno alla bottiglia monitora i millimetri di acqua e, via Bluetooth Low Energy, li invia all’apposita app sullo smartphone.
L’app, in base alla struttura corporea e all’attività fisica (deducibile dalla sincronizzazione con la maggior parte delle app di fitness), regolerà i nuovi obiettivi di idratazione e aiuterà a raggiungerli tramite notifiche push o via mail. In caso di perdita, HidrateSpark può essere recuperata individuando dall’app l’ultima posizione da cui si è connessa. Tappo e anello lavabili in lavastoviglie, contenitore e sensore a mano. Si alimenta con una batteria al litio.
Anche la borraccia intelligente da 550 ml H2OPal traccia automaticamente l’idratazione dell’utente e invia promemoria. Ottimizzata per uso domestico e d’ufficio, non si adatta alle escursioni. Funziona con iPhone, Android prima versione beta. La bottiglia d’acqua intelligente regola gli obiettivi in base all’attività fisica, al meteo e al profilo personale.
La bottiglia autopulente Larq
La bottiglia LARQ da 500 ml è autopulente: utilizza la tecnologia LED UV-C per pulire le proprie superfici interne in 60 secondi ed eliminare virus e batteri che causano cattivi odori. Esternamente si presenta come una bottiglia in acciaio inossidabile a doppia parete per l’isolamento termico, che mantiene l’acqua fredda per 24 ore e calda per 12 ore.
È alimentata da una batteria ai polimeri di litio ricaricabile via USB. Il sistema autopulente è attivabile con un pulsante e si accende ogni 2 ore automaticamente.
4. I telecomandi universali (Broadlink, DoocolerA1)
I telecomandi universali per smart home integrano il controllo di vari elettrodomestici, dalla tv al climatizzatore, e di diversi impianti, come quello di illuminazione, in un unico dispositivo.
Il telecomando universale smart home Broadlink RM Mini 3
Il telecomando universale Broadlink RM Mini 3 integra il controllo dei dispositivi di home entertainment e automazione in un’unica app, BroadLink, facile da usare. Trasforma quindi lo smartphone nel telecomando universale di tutti i dispositivi a infrarossi di casa (supporta oltre 80.000 dispositivi IR), con una dashboard unificata e consultabile da remoto grazie al servizio BroadLink Global Cloud.
In pratica il telecomando Broadlink funziona da hub, con uno spazio controllato a infrarossi in direzione degli apparecchi: collegato con il wi-fi, trasmette i dati allo smartphone che li visualizza sulla dashboard della app. Compatibile con Amazon Alexa e Google Assistant.
Il telecomando universale docooler A1
Anche il telecomando universale per smart home doocoler A1 si basa sull’emissione e la ricezione di infrarossi: una volta collegato all’elettricità e scaricata l’app sullo smartphone, basterà impostarlo e puntarlo verso i dispositivi per collegarli al telecomando. Se il telecomando non riesce a connettersi subito ad altri controller, è dotato di una funzione di apprendimento che aiuta a risolvere il problema. Compatibile con Amazon Echo e Google Home. Può controllare la maggior parte degli elettrodomestici.
5. Gli apricancello intelligenti (1Control Solo, Bgates)
Gli apricancello intelligenti consentono di controllare l’apertura degli ingressi direttamente da cellulare, senza telecomando.
L’apricancello intelligente 1Control Solo
L’apricancello intelligente 1Control SOLO consente l’azionamento a distanza di un dispositivo radiocontrollato, come un cancello o un garage, attraverso lo smartphone. Comunica con lo smartphone via Bluetooth Low Energy, non ha quindi bisogno di connessione Internet per funzionare. Nella versione base, basta posizionare l’apparecchio in prossimità del cancello o del garage da controllare, scaricare la app sul proprio cellulare, digitare il codice PIN di sicurezza riportato sulla confezione e seguire la procedura guidata di attivazione. La condivisione del PIN ne consente l’utilizzo fino a 10 persone/smartphone. È alimentato da due batterie alcaline da 1,5 V, incluse, dalla durata garantita di circa 24 mesi. Il dispositivo può controllare fino a 4 impianti diversi. Ha un raggio di funzionamento di 15-20 metri. I dispositivi di seconda generazione aggiungono “link”, la connessione wi-fi che abilita l’apertura da remoto ed è compatibile con i principali assistenti vocali.
L’apricancello intelligente BGates
L’apricancello intelligente BGates GT consente di aprire il cancello elettrico da remoto ma anche di accendere la caldaia o far partire l’irrigazione del giardino. È dotato di una SIM, con un costo di mantenimento annuale. Il dispositivo è quindi attivabile attraverso una telefonata gratuita al numero associato alla SIM, oltre che via app. È possibile aggiungere via SMS o app fino a 500 utenti. Disponibile servizio business in abbonamento.