Oracle: il cloud è il presente e il futuro del mondo dei dati

Nel corso del recente evento di Milano che ha visto la partecipazione di oltre 1500 persone, Oracle ha evidenziato le caratteristiche della sua strategia di mercato, compresa la recente alleanza con Microsoft

Pubblicato il 07 Nov 2019

oracle-2019

In un panorama sempre più caratterizzato dalla spinta della Digital Transformation e dalla crescita esplosiva del volume dei bytes, Oracle ha ben capito che ruolo vuole recitare: quello di abilitatore e facilitatore della fruizione di questi dati, ormai sempre di più ospitati dal cloud. La conferma di questa strategia è arrivata in occasione di uno speciale evento a tre facce (Modern CX Summit, Modern Business Summit, Modern Cloud Day) organizzato dal vendor a Milano, che ha visto la partecipazione di oltre 1500 partecipanti, tra clienti e aziende partner.

La strategia di Oracle

Come ha messo in evidenza nel corso del suo intervento l’amministratore delegato di Oracle Italia Fabio Spoletini, da qui a prossimi cinque anni ci sono numerosi fattori che renderanno ancora più complesso il quadro di business in cui operano le aziende di tutti i settori e dimensioni. A partire dalla crescita stessa del volume dei dati – in buona parte innescato dallo sviluppo della tecnologia del 5G – destinato a passare dagli attuali 40 zbyte ai 175 zbyte del 2025, passando per il continuo incremento delle spese e degli investimenti legati agli analytics. In questo contesto i manager aziendali hanno la necessità di non farsi travolgere da questa marea di bytes ma, al contrario, devono riuscire a galleggiare e, anzi, a cogliere le concrete opportunità di business che questo mare di dati può offrire. Su questo particolare fronte Oracle, da un po’ di anni a questa parte, sta costruendo la sua strategia, facendo leva su tre principali aree di business: process innovation, technology innovation e customer success. Sul primo punto, Spoletini ha rimarcato come Oracle in questi anni abbia costruito una serie di prodotti Saas che si sono affermati come leader di mercato. Un punto di forza di queste soluzioni software, oltre alla user experience moderna, è di essere sempre caratterizzati dalla disponibilità di tool – basati su AI e machine learning – che supportano i manager aziendali nelle loro decisioni. Un aiuto che ormai Oracle reputa indispensabile, vista la quantità di dati che caratterizzano le aziende moderne.

La rivoluzione dell’Autonomous Database

Sul fronte della Technology innovation, la carta su cui Oracle ha puntato molte delle sue carte è quella dell’Autonomous Database, che promette di facilitare l’utilizzo dei dati alle aziende, grazie alla sua capacità di essere una sorta di repository database: “ Se in un’azienda sono presenti tanti diversi database sostanzialmente si creano altrettanti silos, poiché diventa praticamente impossibile riuscire a effettuare un’analisi unica. Al contrario, la presenza dell’Autonomous Database consente di effettuare delle query cross multi model, abilitando le aziende a essere delle vere data driven company”, spiega Spoletini. L’altra grande innovazione della compagnia guidata da Larry Ellison è il suo Oracle cloud generation 2, definito come la seconda generazione di cloud infrastrutturali di livello enterpirse, caratterizzati da una grande attenzione alla sicurezza. Proprio sul cloud, nei mesi scorsi, è stata raggiunta un’importante partnership con Microsoft: “Oggi le aziende hanno di fronte a loro due grandi sfide sul cloud. Una è quella di sviluppare applicazioni cloud native, l’altra è spostare applicazioni legacy sul cloud. Spesso però può essere utile operare in una logica multicldoud, usufruendo di servizi di attori diversi. In questo senso può essere vista la partnership tra Microsoft e Oracle, due aziende che nascono nel mondo enterprise, che grazie alla connessione dei rispettivi Data Center mettono a disposizione delle aziende l’architettura potenzialmente migliore del mercato”.

La formula per il customer success

Infine, per quanto riguarda il Customer success, la formula di Oracle è di puntare su servizi e consulenza, resi possibili da una squadra in Italia di 1200 persone, così da accompagnare verso il successo dei clienti finali. Secondo Spoletini in questi ultimi anni le imprese italiane sembrano aver acquisito una consapevolezza definitiva sulle potenzialità offerte dal cloud e dalle nuove tecnologie. Esistono ancora delle aziende che per il momento ancorate alle vecchie architetture, ma la scelta di Oracle è chiara: “Continueremo naturalmente a supportare industrie e aziende che per il momento non hanno motivo o intenzione di passare al cloud. Ma la nostra partita è soltanto quella del cloud, lo abbiamo ben presente e lo prospettiamo ripetutamente ai clienti anche come vantaggi, per esempio dal punto di vista della sicurezza. Siamo convinti che prossima grande ondata sarà sull’Erp in cloud dove abbiamo grande vantaggio competitivo, ma anche sull’infastructure di nuova generazione”.

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