Parma, Firenze, Bergamo: i progetti Smart City le promuovono nella classifica ICity Rate di FPA

Secondo ICity Rate 2017, Parma occupa il nono posto nella classifica delle città italiane più “Smart”; Firenze e Bergamo si posizionano rispettivamente terza e sesta. Ecco i dati di Smart Bechmarking FPA sui progetti di Digital Transformation

Pubblicato il 21 Dic 2017

Illustrazione fornita da Shutterstock www.shutterstock.com

Una nuova ricerca, tutta italiana, sui temi di Innovazione, Smart City e Trasformazione Digitale: FPA ha presentato la propria visione relativamente agli impatti dello sviluppo di progetti “smart” sulle città italiane, prima fra tutte Parma.

Secondo la classifica di ICity Rate 2017, Parma è la nona città più “smart” d’Italia. Dal ritratto di Smart Benchmarking – il percorso di analisi, approfondimento e confronto per definire l’agenda urbana di lungo periodo realizzato per la città da FPA – presentato presso l’Auditorium del Palazzo del Governatore e riportato sulla Gazzetta di Parma, emergono i buoni risultati raggiunti in merito agli obiettivi di sostenibilità fissati dall’ONU per il 2012. Welfare e servizi al cittadino, riduzione delle disuguaglianze e crescita del territorio sono, da quanto afferma Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA, i principali traguardi della città; gli obiettivi dell’Agenda 2030 e lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, secondo il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti, rappresentano una priorità per l’attuale amministrazione. Per diventare a tutti gli effetti una Smart City Parma punta sull’idea di condivisione. La città, nel 2030, sarà più ricca di aree verdi e dedicherà più risorse alla Smart Mobility al fine di migliorare la qualità dell’aria, gli sprechi energetici e il numero di automobili alimentate a carburante fossile, investendo in alcuni progetti di mobilità sostenibile come quelli sulla ciclabilità e sull’uso di fonti alternative alle tradizionali, a partire dal parco dei mezzi pubblici: iniziative per le quali si classifica all’ottavo posto tra le città italiane.

Parma, inoltre, occupa il primo posto in classifica per quanto riguarda gli interventi a contrasto della povertà; si piazza invece al settimo a livello di metodo partecipativo e capacità di fissare obiettivi e politiche condivise; al quarto per l’attenzione al suolo e al territorio, all’undicesimo per l’occupazione, al dodicesimo per i rifiuti e al diciannovesimo per la crescita economica.
La città si trova al di sopra della media regionale su povertà, occupazione, ricerca e innovazione, mobilità sostenibile, rifiuti, suolo e territorio, istruzione, governance e partecipazione e crescita economica, mentre ottiene risultati inferiori alla media regionale negli ambiti acqua e aria, energia, cultura e turismo, trasformazione digitale, verde urbano e legalità.

Tra i traguardi ottenuti da Verso l’Agenda 2030 – Parma al 2030 ci sono la diminuzione del consumo del suolo e la riduzione della produzione di rifiuti procapite sotto la media UE. Manca poco al raggiungimento di altri obiettivi, come l’aumento della percentuale d’occupazione relativamente alla fascia d’età 24-60. Un altro fattore di spicco è il valore dell’internazionalizzazione produttiva, più alto del doppio rispetto alla media nazionale. Anche il credito delle imprese nel 2016 è due volte quello del resto d’Italia. Parma è vicina agli obiettivi ONU anche per quanto concerne la Digital Transformation, in particolare per i progetti di diffusione della banda larga a 30 e a 100 Mbps e connettività, riduzione degli incidenti su strada e raccolta differenziata. Lontana dagli obiettivi dell’Agenda 2030 (e sotto la media nazionale) per quanto riguarda, invece, dispersione idrica, consumi elettrici e rinnovabili. Rappresenta un punto critico la qualità dell’aria: ancora troppo alti i livelli di PM10 e le polveri sottili PM2.5.

Sui traguardi raggiunti dalla città di Parma, leggi gli articoli “Città ‘intelligenti’? Parma è al nono posto’ (Gazzetta di Parma)  e “Parma Smart Benchmarking: equilibrio, inclusione, sostenibilità e attrattività” (Forumpa.it)

Terza e sesta posizione nella classifica delle Smart City italiane per Firenze e Bergamo

Nominata terza Firenze, che prevede per il 2030 un miglioramento delle proprie criticità (la qualità dell’aria e dell’acqua e l’emergenza abitativa) e un potenziamento dei propri punti di forza (tra cui il turismo sostenibile, l’istruzione e l’occupazione). Secondo quanto dichiarato su Forumpa.it, dall’indagine presentata da Smart Bechmarking a Palazzo Vecchio emerge l’interesse della città per le politiche ambientali, gli investimenti nel Digital e l’Innovation nel campo della Governance. Il capoluogo toscano si posiziona meglio di Milano in quanto a energia, verde pubblico e gestione dei rifiuti urbani, legalità e sicurezza urbana. Da anni impegnata nella Digital Transformation, la città ha raggiunto ottimi risultati sul piano degli Open Data, in termini di numero di dataset liberati e capacità di utilizzo per generare valore. Molto buono anche l’utilizzo della rete wi-fi. Bisogna lavorare ancora sul tema della dispersione idrica: il comune ha avviato un progetto di distrettualizzazione della rete idrica urbana, con investimenti per sostituire le arterie principali e dotarsi di tecnologie più sofisticate per migliorare il monitoraggio della rete e individuare le aree di rottura attraverso i satelliti. Tra i principali progetti in corso, vanno segnalati quelli finalizzati al calo delle emissioni di CO2, alla diminuzione dei consumi energetici e allo sfruttamento delle rinnovabili, alla riduzione del consumo del suolo, all’ampliamento della ciclabilità urbana e del Bikesharing e al potenziamento della raccolta differenziata.

Sesto posto, invece, per Bergamo. Forumpa.it riporta  la relazione di Smart Benchmarking presentata al Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, secondo cui nel 2030 la città sarà in grado di offrire un più alto standard di servizi e di potenziarsi dal punto di vista del temi di Energia e Smart Mobility. Tra i target raggiunti da Verso l’Agenda 2030 spicca la riduzione della dispersione idrica. Bergamo eccelle per quanto riguarda innovazione, crescita economica e Smart Mobility, mentre deve ancora lavorare sulla qualità dell’aria e il consumo del suolo (problematiche su cui, però, riesce a piazzarsi prima di Milano). Tra i principali progetti di Digital Transformation analizzati da Smart Benchmarking ci sono l’avanzato sistema di Teleriscaldamento, l’illuminazione pubblica efficiente e smart, il sistema di gestione dei rifiuti, i sensori della rete IoT, il controllo e la programmazione del sistema di illuminazione cittadina, un servizio wi-fi pubblico capillare e gratuito e, infine, la promozione turistica attraverso i social network. Sono in fase di sperimentazione soluzioni di Smart Parking, monitoraggio ambientale (sensori per la qualità dell’aria, livelli di acqua, rumore, ecc.) e una rete avanzata per la sicurezza urbana. Vanno segnalati, ancora, gli Open Data e i servizi digitali del Comune, il nuovo portale della città il cui lancio è previsto per l’inizio del 2018, PagoPA per i pagamenti digitaliSpid, che permetterà ai cittadini di accedere al sito comunale con una pagina personale di dialogo con tutte le Pubbliche Amministrazioni locali. Infine, per quanto riguarda la Smart Mobility, la Linea tramviaria della Valle Brembana (T2), il Treno metropolitano Ponte San Pietro-Seriate, il servizio di trasporto locale elettrico della “Linea C”, il sistema di gestione ZTL, l’estensione della pedonalizzazione, il sistema di Bikesharing BiGi, il sistema di bigliettazione elettronico e le emettitrici di bordo con moneta e carta di credito, il sistema di infomobilità, quello di gestione della sosta, sequenze semaforiche flessibili sulla base del traffico cittadino.

Per i risultati relativi alla città di Firenze, leggi l’articolo “Smart Benchmarking: Firenze ‘Smart City’ per istruzione e lavoro

Per la città di Bergamo, “Smart Benchmarking: Bergamo fa squadra per diventare “Smart City”. Obiettivo 2030, una città attrattiva e sostenibile grazie al digitale

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