Parrot compie un ulteriore balzo nel mondo dello smart agrifood e presenta Sequoia, mini sensore multispettrale applicabile a qualsiasi drone e in grado di registrare immagini calibrate con gli infrarossi, raccogliendo dati puntuali sullo stato delle coltivazioni. L’agricoltura di precisione rappresenta un tassello fondamentale nello sviluppo strategico della multinazionale francese, che già nel 2013 aveva lanciato Flower Power, un wireless sensor network per piante. In questo senso, Sequoia costituisce uno dei più importanti progetti realizzati attraverso la sinergia con aziende acquisite nell’ultimo triennio (da senseFly a Pix4D, azienda specializzata nella cartografia aerea, senza dimenticare gli investimenti su MicaSense e Airinov attive negli ambiti di data processing e agronomia) e partnership tecniche e commerciali con altri gruppi che si occupano di robotica.
Forte della propria posizione all’interno del mercato dei droni civili, con Sequoia oggi Parrot punta a diventare un attore di riferimento anche nello specifico ambito dell’agricoltura di precisione: l’hardware permette infatti di identificare le aree del terreno agricolo che richiedono particolare attenzione, migliorare la fertilizzazione grazie alla localizzazione di zone affette da carenze nutritive, ottimizzare l’utilizzo di pesticidi anticipando gli effetti degli stress biotici causati da organismi viventi, controllare l’irrigazione, ponderando le variazioni dovute a minacce derivanti da stress idrici e valutare infine il raccolto attraverso la processazione di indici agronomici.
Soluzione multispettrale e Parrot smart
«Abbiamo sviluppato Sequoia con l’intento di offrire al mondo dell’agricoltura una soluzione multispettrale accurata, tecnologicamente avanzata e compatibile con i droni ad ala fissa e multirotore disponibili sul mercato», spiega Henri Seydoux, fondatore e CEO di Parrot. Installando per esempio Sequoia a bordo di eBee, il drone ad ala fissa prodotto da senseFly completamente automatico e già ampiamente utilizzato in ambito agricolo unitamente ad altre applicazioni che attengono al mondo IoT, gli operatori saranno in grado di coprire centinaia di acri con una GSD (Ground Sampling Distance) fino a 2 cm per pixel.
«Il fatto che la fotocamera sia immediatamente compatibile con il nostro eBee si traduce nella possibilità, per gli operatori, di sfruttare queste tecnologie per perlustrare efficacemente aree più vaste», conferma Jean-Christophe Zufferey, CEO e co-fondatore di senseFly. Mentre l’utilizzo di Sequoia su droni multirotore consentirà di coprire aree di minore estensione, eseguendo voli stazionari a basse altitudini per la cattura di immagini a risoluzioni maggiori. Il successo commerciale, naturalmente, arriverà solo se l’adozione e l’utilizzo di queste soluzioni saranno accompagnate da un’esperienza d’uso accessibile rispetto alla quale, secondo Keith Bigelow, Vice President della Divisione Enterprise di 3DRobotics, nulla è stato lasciato al caso. «Attraverso la Drone Code Foundation, 3DRobotics e Parrot hanno collaborato all’offerta di una customer experience chiavi in mano per il sensore Parrot Sequoia, i droni enterprise 3DR e le soluzioni cloud».
Sensori e fotocamere
L’hardware sarà disponibile a partire da marzo a un prezzo consigliato intorno ai 3000 dollari. Entrando nello specifico delle dotazioni tecniche, il pacchetto comprenderà un sensore multispettrale che registra immagini delle coltivazioni in quattro distinte bande spettrali: Verde (500nm Larghezza di banda 40nm), Rosso (660nm Larghezza di banda 40nm), Red-edge (735nm Larghezza di banda 10nm) e Vicino Infrarosso (790nm Larghezza di banda 40nm). A questo si aggiungono il GPS e IMU (Inertial Measurement Unit) oltre a un sensore dotato di fotocamera RGB (16 MP), una memoria integrata da 64 GB e un sensore di luminosità integrato ‘sunshine’ che registra le condizioni di luce e calibra automaticamente i quattro sensori multispettrali (offrendo inoltre uno slot SD card per ampliare la capacità di memorizzazione).