Provare i vantaggi del 5G, così preziosi per lo sviluppo dei progetti territoriali a base IoT senza avere ancora il… 5G. Arriva da Ericsson la possibilità per le telco, di testare l’innovazione, i benefici e le potenzialità del 5G sulle reti di oggi attraverso una soluzione basata su Plug-In software. Si tratta di un’anteprima, per un debutto sul mercato che avverrà nel 2017, che permette un netto miglioramento della performance della rete attuale. In particolare, i Plug-In Ericsson sono degli “abilitatori di use case del 5G”, ossia una volta che gli operatori li hanno installati sulle reti esistenti, permettono di simulare “casi di casi di utilizzo reali del 5G” e di potenziare le reti mobili, fisse e i soprattutto i servizi IoT.
Per esempio, i nuovi Plug-In abilitano il controllo dei droni con feedback tattile, gli autobus a guida autonoma, i video HD in mobilità ed un accesso wireless residenziale equiparabile alla fibra. Inoltre, tra le applicazioni 5G che faranno leva sulle reti esistenti, da evidenziare le nuove applicazioni LPWA per l’Internet of Things.
Reti 5g
Gli abbonamenti 5G saranno disponibili a partire dal 2020, ma il lancio dei Plug-In da parte di Ericsson ha l’obiettivo di consentire agli operatori mobile di eseguire delle prove sul campo e di evolvere con più facilità verso le reti mobili del futuro. Una prospettiva questa particolarmente importante nell’ambito dello sviluppo di progetti di Internet of Things dove è fondamentale testare sul campo le nuove funzionalità e opportunità di connessione.
Come ha dichiarato Arun Bansal, Senior Vice President and Head of Business Unit Radio di Ericsson, «Il 5G sarà guidato da nuovi casi d’utilizzo che richiedono prestazioni più elevate – dalle auto connesse con elevati standard di sicurezza, alla realtà aumentata per operazioni chirurgiche da remoto, fino a film in alta definizione su dispositivi mobili. Il 5G sbloccherà nuove applicazioni per consumatori e industrie e, grazie alle prove sul campo del 5G già in atto, introduciamo ora i Plug-In 5G di Ericsson, che consentono agli operatori di fare quei passi evolutivi necessari per lo sviluppo delle loro reti, in modo da giocare un ruolo di primo piano nel 5G».