Per approfondire lo stato d’adozione delle soluzioni di Mobility (Device, App e relative piattaforme software di gestione) nelle piccole e medie imprese (PMI) italiane, l’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano ha realizzato un’indagine insieme a Doxa su un campione statisticamente significativo di 351 realtà tra 10 e 250 dipendenti.
Ne emerge – come spiega Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio, in questa videointervista – che solo per il 28% delle PMI i progetti di Enterprise Mobility avranno priorità alta (6%) o medio-alta (22%). Questo per due cause: i budget ICT molto limitati, spesso in grado di coprire solo i costi di manutenzione; e l’assenza in quasi due PMI su 3 di una Direzione IT interna, in grado di cogliere le opportunità della Mobility per il proprio Business.
Dalla ricerca emerge una ragionevole diffusione dei Mobile Device, in particolare notebook (61%), smartphone (46%) e tablet (41%), affidati principalmente a personale di vendita, executive e manager. È interessante però che oltre la metà delle PMI (58%) permette ai dipendenti l’utilizzo dei propri dispositivi personali per scopi lavorativi.
Quanto invece alle Mobile App, solo il 25% ne ha introdotte a supporto dei propri processi di business; il 2% lo farà a breve termine e il 13% a medio/lungo termine. Ma ben il 60% non dimostra alcun interesse verso queste soluzioni.
La Ricerca ha analizzato anche la diffusione delle Mobility Management Platform tra le PMi italiane che hanno già introdotto Mobile App o lo faranno a breve. Di queste, quasi una su 2 ha adottato una di queste piattaforme con funzionalità di deployment, aggiornamento e controllo delle App. «Fortunatamente, in questo scenario, non mancano casi concreti di piccole imprese che hanno realizzato progetti Mobile ampi, efficaci, poco costosi e che hanno consentito di generare grande valore, anche innovando il modello di business», sottolinea Valsecchi.