Mentre i media tradizionali – radio, tv e giornali –
hanno perso in un anno il 5% del fatturato (pubblicità e vendite
agli utenti), i New media, ovvero Smartphone, tablet,
connected tv, applicazioni, social network e video, sono
cresciuti a un ritmo del 7%. Ma è una crescita che non
compensa ancora la perdita: nel complesso, infatti, il mercato
Media segna -1% rispetto all’anno precedente, scendendo a
quota 16,7 miliardi di euro, 1,7 miliardi in meno dal picco
raggiunto prima della crisi, nel 2008. I dati, relativi al 2011,
sono stati presentati nel corso del convegno
dell’Osservatorio New Media & New Internet della
School
of Management del Politecnico di Milano, che ha messo in luce
la profonda trasformazione che editori e Media company si trovano
ad affrontare.
Dalla ricerca, infatti, è emerso come il proliferare di nuovi
dispositivi (tablet in primis) e di nuove modalità di
interazione e distribuzione di contenuti (come i Social Network e
le applicazioni) stia innescando delle dinamiche che cambiano
profondamente il concetto stesso di Internet. Le
occasioni di utilizzo della rete si moltiplicano e iniziano a
divenire pratica comune anche per quelle fasce della popolazione
storicamente meno inclini all’utilizzo del Pc. Si
tratta dunque di una sfida complessa, ma anche di una grande
opportunità.
“Il nuovo concetto di Internet che si sta affermando
potrebbe portare al comparto italiano dei Media digitali quelle
soddisfazioni che solo in piccola parte sono state generate dal
suo predecessore – ha commentato Andrea Rangone,
Responsabile degli Osservatori ICT del Politecnico di Milano -.
Sarà con questo nuovo volto che l’Italia potrà finalmente
entrare a testa alta nell’economia digitale” .
In particolare, sono in aumento i ricavi generati da
contenuti acceduti da Pc (+15%) e da
tablet (con una crescita a tre cifre), anche se in
valore assoluto rimangono molto limitati. A febbraio erano già
261 le applicazioni Media disponibili per tablet, tra cui
dominano quelle della carta stampata (il 49% fa riferimento a
periodici e il 32% a quotidiani) mentre il 12% deriva da editori
televisivi e il 7% dal mondo della radio.
Positivi anche i ricavi della Pay TV, che cresce del 5% nel 2011
e totalizza ora 3,8 miliardi di euro di ricavi, e quelli legati
ai dispositivi smartphone (+5%) grazie alla forte spinta delle
componenti più innovative. Se il mondo tradizionale (servizi
informativi e di intrattenimento erogati via SMS e MMS, musica e
video in streaming, ecc.) cala circa del 3%, crescono infatti di
oltre il 70% i ricavi pubblicitari e di vendita legati alle App.
Confermano il trend positivo dei New Media anche i ricavi
pubblicitari associati alla visualizzazione di video, cresciuti
dell’80% nel 2011, e ai Social Network (+130%).