Approfondimenti

Politecnico di Milano: la diffusione dei tablet nelle imprese italiane

Oltre la metà dei CIO italiani ha già introdotto in azienda dispositivi tablet (56%) e se ne ritiene soddisfatto, e tra chi ancora non li ha adottati la maggioranza si dimostra intenzionata a farlo. Le figure professionali che più li utilizzano sono Executive & C-Level (65%), personale di vendita (29%) e a seguire manutentori (13%) e trasportatori (8%). Ecco i risultati dell’edizione 2012 della ricerca dell’Osservatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano

Pubblicato il 20 Giu 2012

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Oltre la metà dei CIO italiani ha già introdotto in azienda
dispositivi tablet
(56%) e se ne ritiene soddisfatto,
mentre tra i CIO che ancora non li hanno adottati, la maggioranza
si dimostra intenzionata a farlo. Alcuni hanno già deciso di
farlo nel breve termine (12%), mentre altri si orientano più su
un orizzonte di medio/lungo periodo (25%).

Questi alcuni dei risultati emersi dalla ricerca
2012 dell’Osservatorio New Tablet & Business
Application della School of Management del
Politecnico di Milano
, che ha coinvolto più di 230 CIO delle
principali aziende italiane.

I pochi CIO reticenti a introdurre i
dispositivi tablet
(7%) sembrano avere valide
motivazioni
: la maggioranza, infatti, non ha personale
in mobilità da supportare o non trova il dispositivo adatto alle
necessità del proprio business, mentre un’altra piccola
parte ha recentemente concluso un progetto in cui ha introdotto
un altro device.

Confrontando i risultati con quelli ottenuti
dall’edizione 2011 della ricerca, si nota che il numero di
CIO che ha introdotto in azienda i dispositivi tablet è
cresciuto dal 47% del 2011 al 56% del 2012, ma soprattutto che la
dimensione di chi non ha intenzione di adottarli si è ridotta
drasticamente: se nel 2011 un CIO su quattro
(26%) si era dichiarato “disinteressato
all’adozione”, a poco più di sei mesi di distanza i
disinteressati sono scesi a meno di 1 su 10
(7%).

Complessivamente si conferma anche in Italia la
una forte accelerazione rispetto al 2011: più di metà di chi
intendeva adottare i dispositivi tablet li ha già introdotti.
Tra chi intendeva dotarsene nel medio periodo, più di metà li
ha adottati. Infine, persino tra quanti non avevano intenzione di
adottare i New Tablet, più di 1 CIO su 5 li ha già introdotti e
quasi 1 su 2 lo farà in futuro.




Grafico: trend di adozione dei dispositivi tablet nelle aziende
italiane. Fonte: Osservatorio New Tablet & Business
Application, School of Management Politecnico di
Milano

L’adozione dei New Tablet nelle
diverse famiglie professionali

Relativamente
alle figure professionali dotate di dispositivi New Tablet, la
Ricerca 2012 conferma quanto già emerso lo scorso anno: gli
Executive &
C-Level
nella maggioranza dei casi (65%) utilizzano già
questi dispositivi (era il 55% nel 2011) oppure li riceveranno
nel futuro (33%). Il personale di vendita in
parte già li utilizza, ma soprattutto è destinato a riceverli
nel futuro.

Tra i manutentori poco più di 1 su
10 ha un dispositivo tablet e più di 4 su 10 li avranno a
disposizione nel breve-medio periodo
. Resta invece quasi
inalterato il numero di CIO che non ritengono i tablet adatti a
queste figure professionali.

I trasportatori li
utilizzano poco (solo nell’8% dei casi) e solo in pochi li
riceveranno in futuro (5% a breve e 14% nel medio/lungo termine).
Si conferma peraltro il numero di CIO non interessati a
introdurre i tablet a supporto di questa figura professionale
(73% sia nel 2011 sia nel 2012).




Grafico: utilizzo dei tablet nelle aziende italiane per famiglia
professionale. Fonte: Osservatorio New Tablet & Business
Application, School of Management Politecnico di
Milano

Il ruolo dei New Tablet tra Smartphone e
Notebook: cannibalizzazione?

L’ingresso
dei New Tablet nel Business fa sorgere spontanea una domanda: le
imprese sostituiranno (in toto o in parte) i dispositivi mobile
oggi utilizzati dai dipendenti, oppure sarà necessario fare
spazio nelle borse per introdurre anche questi nuovi
device?

Per quanto riguarda Executive & C-Level, i
tablet si affiancheranno agli altri dispositivi che già
compongono la loro “dotazione mobile”
. Molto
raramente i tablet andranno a sostituire gli Smartphone (6%)
mentre quasi in un quarto dei casi sostituiranno i Notebook
(23%).

Con riferimento al personale di vendita, i
tablet sostituiranno soprattutto Notebook/ Netbook (40%), e in
qualche raro caso anche gli Smartphone o altri dispositivi mobili
oggi in dotazione alla forza commerciale.

Per i manutentori, 1 CIO su 4 pensa
di sostituire i Notebook/Netbook con i tablet e un altro CIO su 4
li affiancherà ad altri strumenti oggi già in uso. Solo un 10%
sta sostituendo gli smartphone e un 3% altri terminali specifici
oggi in dotazione (palmari, terminali industriali, ecc.).

Infine, per i Trasportatori
ancorché la base empirica dei CIO che gestiscono questa figura
professionale e che hanno risposto alla Survey 2012 risulti
limitata – si riduce l’effetto sostituzione emerso
dall’analisi dello scorso anno, soprattutto verso
Notebook/Netbook.

La sfida della sicurezza

Un
tema fondamentale legato all’introduzione dei dispositivi
tablet (siano essi aziendali oppure personali) a supporto dei
processi di business è quello della sicurezza dei dati
eventualmente presenti all’interno di questi device mobili.
La presenza di nuovi e diversi Sistemi Operativi,
l’importanza di integrare le Business Apps tra loro e con i
Sistemi Informativi aziendali, la possibile coesistenza sullo
stesso device di Business Apps e Apps personali, l’elevata
portabilità dei New Tablet che li espone al rischio di furti e/o
smarrimenti più frequenti (rispetto a quanto accade per i
Notebook) rappresentano tutte aree di rischio potenziale non
trascurabili per i CIO.

Per affrontare il tema sicurezza, la
maggior parte dei CIO intende orientarsi verso architetture
Web-based per le applicazioni mobili
(42%), evitando di
memorizzare in locale, sul dispositivo, dati aziendali sensibili,
che restano così accessibili solo da remoto e tramite
autenticazione, oppure ricorrere a funzionalità di Remote Wipe
(41%), che consentono la cancellazione totale e da remoto di
tutti i dati presenti sul dispositivo in caso di furto o
smarrimento; da ultime, le logiche Sandbox, che racchiudono i
dati aziendali in un “blocco” crittografato, sono
scelte da un CIO su cinque.

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